A Lecco

Affossamento Ddl Zan: domani presidio di Renzo e Lucio

Cgil Lecco sarà in piazza Cermenati con l'associazione Lgbt: "Quel voto in Senato rappresenta un arretramento culturale per l'Italia"

Affossamento Ddl Zan: domani presidio di Renzo e Lucio
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Affossamento Ddl Zan da parte del Senato: l’associazione LGBT+diritti Renzo e Lucio terrà una manifestazione di protesta domani mattina, sabato 30 ottobre 2021, in Piazza XX Settembre  a Lecco. Il presidio inizierà alle ore 16.

Ddl Zan, Renzo e Lucio: "Grande delusione"

"Una grande delusione per tutte e tutti noi che, ancora una volta, siamo costretti a scendere in piazza per reclamare i diritti dei più vulnerabili" così il sodalizio lecchese sulla scorta della debacle  a Palazzo Madama, del disegno di Legge contro l'omotransfobia proposto dal relatore Alessandro Zan, deputato del Pd.  Il Ddl si è bloccato in Senato ieri, giovedì 27 ottobre, quando l'aula, con voto segreto, si è espressa a favore della cosiddetta “tagliola” che ha fatto saltare l’esame degli articoli e degli emendamenti. A favore della "tagliola", chiesta da Lega e Fratelli d’Italia, hanno votato 154 senatori, mentre 131 hanno detto no e due si sono astenuti: ad affossare la legge sono quindi 23 voti.

L'appello: "Estendete l'invito alle scuole"

"Chiediamo la vostra adesione e presenza alla manifestazione ed il vostro appoggio nella sua promozione" l'appello lanciato di Renzo e Lucio, che a favore del Ddl Zan avevano già organizzato altre manifestazioni a Lecco.
"Vi incoraggiamo ad estendere l’invito anche e soprattutto alle scuole. Infatti, la tematica è particolarmente vicina alle nuove generazioni e crediamo sia fondamentale un coinvolgimento dei ragazzi nell’attivismo sociale per i diritti".

La Cgil Lecco in piazza con Renzo e Lucio

L'appello è stato accolto da Cgil Lecco. La sigla sindacale ha infatti annunciato che aderirà al presidio di sabato 30 ottobre in Piazza Cermenati, organizzato  contro il voto parlamentare  che di fatto sancisce il blocco del ddl Zan.

"Riteniamo molto grave e preoccupante l’esito di tale decisione, sia per il pessimo risultato, sia per le scene da 'tifoseria da stadio' a cui abbiamo assistito in uno dei principali luoghi istituzionali del Paese. Quel voto rappresenta un arretramento culturale per l'Italia, con i suoi rappresentanti che scelgono di non difendere i più fragili e vulnerabili e perdono l'occasione di portare il Paese su una strada di maggiore civiltà. Saremo quindi anche noi in piazza per continuare la battaglia per l’inclusione sociale e contro le discriminazioni tutte, e per creare una società più giusta, equa e solidale".

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