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Assalto al Municipio di Lecco: 17 indagati dopo gli scontri del 28 aprile

Sono 17 le persone indagate per gli scontri avvenuti il 28 aprile 2025 davanti a Palazzo Bovara, sede del Comune di Lecco, a seguito della chiusura delle indagini preliminari.

Assalto al Municipio di Lecco: 17 indagati dopo gli scontri del 28 aprile

Sono 17 le persone indagate per gli scontri avvenuti il 28 aprile 2025 davanti a Palazzo Bovara, sede del Comune di Lecco, a seguito della chiusura delle indagini preliminari.

Assalto al Municipio di Lecco: 17 indagati dopo gli scontri del 28 aprile

La giornata era iniziata con un presidio totalmente pacifico ed estremamente partecipato  in Largo Montenero, davanti al liceo scientifico G.B. Grassi, organizzato dall’ANPI di Lecco e sostenuto da forze di centrosinistra. All’iniziativa avevano partecipato il sindaco Mauro Gattinoni, la vicesindaco Simona Piazza, gli assessori Maria Sacchi ed Emanuele Manzoni, il presidente del Consiglio comunale Roberto Nigriello e diversi consiglieri. Lo scopo della manifestazione era condannare l’omaggio reso alla lapide dei repubblichini fucilati a Lecco.

Un gruppo di manifestanti si era poi diretto verso lo stadio lungo Corso Matteotti, ma era stato fermato dal cordone delle forze dell’ordine. Tra gli slogan ripetuti: “Siamo tutti antifascisti”, accompagnato dal canto di Bella Ciao.

Nei pressi dello stadio Rigamonti-Ceppi, una cerimonia commemorativa della Repubblica Sociale era stata organizzata dal gruppo “I Camerati”, con una ventina di partecipanti vestiti di nero e con fiaccole, alla mano. I presenti infatti avevano reso omaggio ai Repubblichini giustiziati a Lecco.  Alla manifestazione aveva partecipato anche il  consigliere provinciale Antonio Pasquini, che aveva letto un brano pronunciato nel 1995 dall’allora presidente della Camera Luciano Violante.

In serata, invece, un gruppo di anarchici aveva dato vita a una protesta violenta davanti a Palazzo Bovara, durante una seduta del Consiglio comunale, sfociata in scontri con le forze dell’ordine.

Da Potere al Popolo Lecco arriva una netta presa di posizione: “Per quanto riguarda il presunto “assalto” al comune è incredibile che durante un consiglio comunale, per sua natura pubblico, si accusino i manifestanti di essere entrati in municipio. Non c’è stato nessun atto di minaccia nè danneggiamento. Potere al Popolo Lecco sa che che parte stare, dalla parte degli antifascisti, siamo a sostegno delle compagne e compagni indagati, insieme a loro continueremo a lavorare per una società antiautoritaria, antimilitarista e anticapitalista, cominciando dalle lotte a difesa dello stato sociale e contro le spese militari”.

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