Inceneritori: la Lega lecchese "bastona" gli alleati M5S

La segreteria provinciale e il senatore Paolo Arrigoni sposano la linea del Governatore Fontana e del Ministro Salvini e respingono al mittente le "accuse" del consigliere Erba

Inceneritori: la Lega lecchese "bastona" gli alleati M5S
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I segnali c'erano già tutti. Come abbiamo anticipato lunedì la questione inceneritori (e più in generale dello smaltimento dei rifiuti) non sta creando grattacapi (giusto per usare un eufemismo) solo al Governo Gialloverde. Anche sul nostro territorio le frizioni tra gli esponenti del Carroccio e i pentastellati e sono sempre più evidenti e... virulente. Il consigliere regionale Ms5Raffaele Erba, lunedì ha accusato la Lega lecchese di adottare sulla tematica un atteggiamento ambivalente.

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Una presa di posizione che è stata mal digerita dai seguaci locali di Matteo Salvini che, puntualmente, hanno respinto al mittente le accuse.  "Il Movimento 5 Stelle sbaglia in modo evidente, la segreteria provinciale della Lega lecchese da sempre, e non solo a parole, prima con il segretario Nogara ed ora con il commissario Parolari, ha sempre chiesto e chiede che l’eventuale iter di realizzazione della rete di teleriscaldamento sia subordinato e successivo agli esiti dei lavori del tavolo tecnico al fine di valutarne attentamente i risultati costituiti da indagine epidemiologica, ricognizione degli impianti di riscaldamento domestico che verrebbero sostituiti dalla rete di teleriscaldamento, analisi delle aree territoriali di ricaduta degli inquinanti delle emissioni dell’inceneritore, valutazione tecnico-economica finalizzata ad individuare le tempistiche e le modalità di possibile riconversione dell’impianto di incenerimento. Soltanto in seguito a queste risultanze si potranno valutare i presupposti di fattibilità dell’impianto di teleriscaldamento" si legge in una nota della segreteria provinciale.

Teleriscaldamento: anche Lecco dice sì

La lega e il teleriscaldamento a Valmadrera

 

Nota che prosegue con diverse questioni che la Lega di Lecco mette sul tavolo in particolare in merito al progetto di teleriscaldamento.

Continuiamo inoltre a chiedere più chiarezza sul progetto. Il target sono i 20000 abitanti serviti o è estensibile? Questo dato è rilevante sotto il profilo della sostenibilità economica ed energetica. È una questione di chiarezza per la popolazione. le eventuali centrali di supporto nel cuore dei nostri comuni saranno solo ecosostenibili con fonti alternative, o si pensa a centrali con alimentazione tradizionale. Quello che abbiamo cercato e cerchiamo di evitare è un fittizio prolungamento della vita del termovalorizzatore.  Siamo inoltre certi che la Lega anche in Regione Lombardia stia sostenendo questa linea, come dimostrano le dichiarazioni del Presidente Fontana".

Il riferimento è all'intervento del Governatore di Regione Lombardia che ha detto

“Il modello proposto da Di Maio sembra essere quello improponibile della bacchetta magica che fa sparire i rifiuti. Il nostro modello non può essere nemmeno quello di altre regioni, in particolare quelle del sud, che non hanno impianti di trattamento rifiuti, continuano a stoccarli e poi cercano di mandarli nelle altre Regioni o all’estero”.

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La linea Salvini

Una posizione quindi, quella della Lega di Lecco che ricalca quella dei vertici regionali del partito.... e non solo

"La stessa linea coerente con le dichiarazioni di questi giorni del Ministro dell’Interno, nonché nostro Segretario Federale, Matteo Salvini.  Il Sud nel suo progresso non può non affrontare la gestione corretta dei rifiuti. Un programma integrato di gestione affronta anche il lato della termodistruzione. Non si può pensare di non costruire termovalorizzatori spedendo i propri rifiuti al nord o in Europa, ognuno deve amministrare in modo responsabile. I termovalorizzatori vanno costruiti nelle regioni dove necessitano e si possono spegnere dove sono in surplus, come in Regione Lombardia, a Lecco appunto, dove il forno oggi vive grazie ai rifiuti importati da altre provincie.  Con una gestione più consapevole è possibile un ulteriore aumento della differenziata, dell'effettivo riciclo e riuso. Come più volte affermato la riduzione della frazione di rifiuto indifferenziata renderà anti economici i forni piccoli rendendo possibile e opportuno lo spegnimento del forno di Valmadrera. La scelta politica è se gestire i nostri rifiuti o continuare il business importando rifiuti e costruendo una rete di teleriscaldamento che ne obbliga la sopravvivenza negli anni. La  discussione è aperta  anche l'attuale amministrazione di Valmadrera sembra non essere così entusiasta del  teleriscaldamento. Avvicinandosi le elezioni comunali a Valmadrera i cittadini sapranno valutare chi ha sempre cercato chiarezza e chi è opportunista!"

Il senatore Arrigoni

In campo anche i senatore lecchese Paolo Arrigoni: "La Lega da sempre ha fatto della responsabilità e dell'autonomia dei territori il valore principe della sua azione politica, e proprio per questo riteniamo che non sia più sostenibile che con i suoi 13 termovalorizzatori la Lombardia debba bruciare il 34% dei rifiuti urbani prodotti in Italia. Se a questo aggiungiamo l'altissima pericolosità per la salute pubblica dei roghi tossici che, purtroppo, avvengono in maniera sistematica in alcune aree del nostro Paese è chiaro che si debba intervenire con soluzioni mirate e non emergenziali, che possano prevedere anche la costruzione di termovalorizzatori di ultima generazione e quindi sicuri per quanto riguarda le emissioni”.

“Gli sforzi fatti negli ultimi anni, ad esempio, dai cittadini campani che hanno raggiunto una media regionale del 50% di raccolta differenziata sono indubbiamente apprezzabili, ma è preferibile che il quantitativo di rifiuti che non è possibile riutilizzare venga trattato in loco dai termovalorizzatori producendo energia rispetto invece ad uno smaltimento in discarica o al trasferimento in altre regioni o persino all'estero con ingenti costi: soluzioni critiche sia per la difficoltà dei controlli dovuti a una filiera dei rifiuti a lunga distanza e che porta il rischio di infiltrazioni della criminalità organizzata nella gestione,  sia per il forte impatto ambientale dei trasporti”.

La termovalorizzazione non è di per sé un male

D'altra parte   la termovalorizzazione non è di per sé un male ma, anzi, se le si attribuisce il giusto peso, è uno strumento funzionale in quel ciclo virtuoso della gestione del rifiuto nell'ottica di un'economia circolare che vede il recupero, in questo caso di energia, come uno dei suoi principi fondamentali dopo la riduzione della produzione di rifiuti, il loro riutilizzo e il recupero”.  La Lega rivendica con orgoglio la risoluzione approvata dal Consiglio regionale della Lombardia che prevede la graduale dismissione di alcuni dei termovalorizzatori presenti nella regione stante l'eccesso tra capacità e fabbisogno di incenerimento dei rifiuti di circa 600mila tonnellate/anno; per raggiungere questo obiettivo è però essenziale che tutti facciano la propria parte senza dire dei no ideologici, a beneficio dell'ambiente e soprattutto della salute dei cittadini”, conclude il Senatore lecchese.

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