Referendum 8-9 giugno 2025: affluenza flop al 30% I DATI A LECCO
Sebbene anche nella nostra provincia nessun Comune abbia superato la soglia necessaria, va però sottolineato che i paesi con la maggiore partecipazione si trovano tutti nella Brianza Meratese. Al contrario, l’area dove si è votato di meno è la Valsassina

Ai cinque referendum del 2025, quattro sul lavoro e uno sulla cittadinanza, è stato bocciato il risultato a causa del mancato raggiungimento del quorum del 50%+1 degli aventi diritto, sia a livello nazionale che nella provincia di Lecco. La partecipazione al voto è stata deludente: già nelle prime ore di domenica 8 giugno 2025, l’affluenza mostrava dati estremamente bassi, impossibili da recuperare nelle successive ore e nella giornata di lunedì 9 giugno 2025. Questo ha reso fin da subito chiaro che nessuno dei quesiti avrebbe superato la soglia necessaria per essere valido, sancendo così il fallimento della consultazione popolare. A pochi seggi ancora da scrutinare, l'affluenza non supera il 30%.
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Referendum 8-9 giugno 2025: affluenza flop in Italia e a Lecco
Sebbene anche nella nostra provincia nessun Comune abbia superato la soglia necessaria, va però sottolineato che i paesi con la maggiore partecipazione si trovano tutti nella Brianza Meratese, a partire da Osnago, vicino al 39%. Tra questi si segnalano anche Cernusco, Lomagna, Montevecchia e Olgiate. Al contrario, l’area dove si è votato di meno è la Valsassina, con Premana che registra solo l’11% degli aventi diritto alle urne. Guardando invece a Lecco città, capoluogo di provincia, la percentuale di votanti si avvicina al 31%.
(QUI I DATI COMUNE PER COMUNE)
I segnali erano già chiari domenica 8 giugno.
Alla rilevazione delle ore 12, in Italia aveva votato soltanto il 7,4% degli elettori, mentre a Lecco la percentuale era lievemente più alta, al 7,78%. Alla seconda rilevazione, delle ore 19, i numeri confermavano la tendenza: 16% a livello nazionale, 17,88% nella provincia di Lecco. La chiusura di domenica sera ha sancito il verdetto: 22,7% l’affluenza in Italia, 23,19% a Lecco.
Numeri troppo bassi per alimentare speranze sul raggiungimento del quorum nella giornata di lunedì 9 giugno. E così è stato: nessuno dei quesiti referendari è risultato valido, bocciati tutti per mancanza del quorum.
I cittadini italiani erano chiamati a esprimersi su cinque temi centrali, quattro dei quali riguardavano il diritto del lavoro e uno la cittadinanza. Ecco il dettaglio:
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Contratto a tutele crescenti – Licenziamenti illegittimi
Si chiedeva l’abrogazione delle norme attuali che regolano i licenziamenti nei contratti a tutele crescenti. -
Piccole imprese – Licenziamenti e indennità
Quesito sulla parziale abrogazione delle regole riguardanti i licenziamenti nelle piccole imprese. -
Contratti a termine – Durata e proroghe
Riguardava le limitazioni su durata e rinnovi dei contratti a tempo determinato. -
Responsabilità solidale negli appalti
Si proponeva l’abrogazione della responsabilità solidale del committente per gli infortuni subiti dai lavoratori. -
Cittadinanza italiana – Riduzione da 10 a 5 anni del requisito di residenza
Quesito che puntava a dimezzare il tempo di permanenza necessario per ottenere la cittadinanza italiana da parte di stranieri extracomunitari.
La provincia di Lecco si è quindi mantenuta di fatto in linea con la media nazionale in termini di partecipazione: il dato complessivo resta molto basso. Di seguito, i risultati dell’affluenza per ciascun quesito a livello provinciale:
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Reintegro licenziamenti illegittimi: 30,00% a livello provinciale, 31,58% nel capoluogo
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Licenziamenti e limite indennità: 29,99% a livello provinciale, 31,59% nel capoluogo
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Tutela contratti a termine: 30,00% a livello provinciale, 31,59% nel capoluogo
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Responsabilità infortuni sul lavoro: 30,00% a livello provinciale, 31,57% nel capoluogo
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Cittadinanza italiana: 30,03% a livello provinciale, 31,63% nel capoluogo