Paghiamo la frattura tra élite e popolo
La brillante introduzione dello storico ed editorialista Ernesto Galli Della Loggia
La crisi dell’Europa innescata dalla frattura tra le élite e il popolo ora si aggrava con la netta vittoria di Donald Trump. Ernesto Galli Della Loggia, professore emerito di storia contemporanea ed editorialista del Corriere, non ha dubbi nel descrivere le difficoltà che sta attraversando il nostro continente al pari di un po’ tutto l’Occidente. Lo ha fatto venerdì pomeriggio a Lariofiere aprendo i lavori dell’assemblea di Confindustria Lecco e Sondrio e Confindustria Como sviluppando la sua relazione con un titolo pessimistico ed emblematico: “I giorni contati” .
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Paghiamo la frattura tra élite e popolo
«Negli ultimi otto anni lo scenario del mondo occidentale è cambiato; questo mondo è venuto meno e ora si sta formando un universo post occidentale durante il quale non mancheranno prove nuove e impegnative che riguarderanno anche la collocazione dell’Italia nei nuovi scenari e dove verranno messe in discussione le nostre democrazie. Sono pessimista su come noi italiani ed europei staremo in questi nuovi equilibri», ha precisato lo storico.
Il noto editorialista ha poi spiegato che il mondo post occidentale è nato con la fine del comunismo. Prima c’era un sistema bipolare che ingabbiava il mondo con da una parte l’Unione Sovietica e dall’altra gli States con tutto l’Occidente. Finita l’Unione Sovietica una gran parte dei Paesi che vivevano sotto l’ideologia comunista, soprattutto quelli afro-asiatici, si sono trovati in un vuoto inaspettato che si è riempito dalle loro antiche culture come l’Islam e il confucianesimo. «Europa e Occidente hanno pensato di avere una grande carta da giocare: la globalizzazione. Pensavano che le regole del mondo capitalistico potessero essere in grado di governare il mondo», ha aggiunto Galli Della Loggia. Ma così non è stato. «L’ingresso della Cina nel WTO nel 2001 si è rivelato utile per molte imprese che hanno fatto ottimi affari, ma l’idea che lo scambio commerciale potesse cambiare il regime politico cinese si è rivelato un’illusione. Il gigante asiatico ha iniziato subito a barare, a non rispettare le regole implicite dell’ingresso nel WTO, diventando una grande potenza economica e politica, oltre che un punto di riferimento per il mondo antioccidentale».
E così oggi l’Occidente si trova in seria difficoltà. La Cina acquisisce materie prime indispensabili in Africa, si muove attraverso grandi progetti come la Vita della seta, ha influenza nei porti, nelle grandi vie di comunicazione e nelle università. «Le democrazie europee hanno un problema di identità, non sanno cosa vogliono; manca un piano e un progetto che guardi al futuro. Tutto questo è frutto della spaccatura tra élite e popolo. Una crisi aggravata dal sistema scolastico che non funziona più come ascensore sociale dove sono élite solo i figli dell’élite: questa è la fine del sogno democratico», ha sentenziato Galli della Loggia.
L’illustre conferenziere ha poi dedicato un pensiero a Trump: «Non so che incidenza potrà avere la nuova presidenza degli Usa, è presto per dirlo, ma di certo ci metterà alla prova».