Quarto Ponte: Regione Lombardia ribadisce il no alla corsia in uscita da Lecco
Fragomeli: "Oggi Lecco annega nel traffico e non può aspettare nuove ipotetiche soluzioni che, in ogni caso, non sarebbero realizzabili prima di un decennio.”
Si è tenuta oggi, giovedì 25 maggio 2023, in commissione territorio e trasporti del Consiglio regionale della Lombardia l’audizione dell’assessore alle infrastrutture Claudia Terzi in merito alla realizzazione del Quarto Ponte di Lecco, richiesta dal consigliere regionale lecchese del Pd Gian Mario Fragomeli.
I cantieri si apriranno tra la fine dell’estate e l’autunno, il costo è di 31milioni di euro a carico di Anas, che ha si è occupata di tutte le fasi di progettazione, e dei fondi per le Olimpiadi 2026. L’Assessore alle Infrastrutture e Opere pubbliche Claudia Maria Terzi ha fatto il punto sul ponte tra Lecco e Pescate, a scavalco sull'Adda.
Il nuovo un viadotto, che correrà accanto al ponte Manzoni, avrà una campata di circa 350 metri, sarà diviso in due carreggiate con una corsia in un’unica direzione larga quattro metri a cui si affiancherà una pista ciclabile di due metri e mezzo. La fase di gara, che si aprirà in estate, sarà gestita dalla Società Milano – Cortina e il ponte dovrà essere pronto per le Olimpiadi invernali del 2026.
Quarto Ponte: Regione Lombardia ribadisce il no alla corsia in uscita da Lecco
“Ho avuto l’opportunità, oggi in commissione, di aprire un dialogo con l’assessore Terzi sul quarto ponte – dichiara Fragomeli - tuttavia le posizioni al momento rimangono distanti. Abbiamo appreso che il costo complessivo dell’opera è attestato a 31 milioni di euro e che, ancora una volta, la giunta Fontana non intende effettuare modifiche che, a dire dell’assessore, ne bloccherebbero la realizzazione".
Profilata l'ipotesi di una ulteriore struttura rispetto al Quarto Ponte
Il punto critico del progetto, secondo Fragomeli così come secondo il sindaco di Lecco Mauro Gattinoni ( e anche secondo Fratelli d'Italia, partito che si è smarcato dal centrodestra sulla vicenda) è la previsione di un unico senso di marcia in entrata a Lecco, nell’area del Bione.
L’Assessore Terzi ha riportato la posizione dei tecnici Anas secondo cui una modifica di questo tipo comporterebbe un ritardo nei tempi di esecuzione e un aumento dei costi. Inoltre, la doppia corsia rischierebbe di modificare gli obiettivi del progetto di una separazione netta tra il traffico locale, a cui è destinato il nuovo ponte, e quello della Strada Statale 36.
Il progetto prevede un secondo lotto, già finanziato da Regione Lombardia per 4 milioni di euro, al Bione dove sarà realizzata una rotonda di circa 60 metri di diametro che servirà da “snodo” per collegare il nuovo ponte, le rampe, via Buozzi e via Ticozzi.
"Da parte mia ribadisco ancora una volta che nessuno intende bloccare un’opera tanto importante, ma che per realizzare le due corsie stradali, una per senso di marcia, rinunciando al percorso ciclopedonale, basterebbe una variante in corso d’opera, cioè una pratica frequentissima in cantieri di questo genere".
Il nodo della rampa
"Certamente non sfugge che questo comporterebbe la riprogettazione della rampa di accesso da Pescate, la cui realizzazione risulterebbe però molto meno costosa rispetto a un ulteriore ponte - aggiunge Fragomeli - L’assessore dichiara di avere sul progetto a una corsia il consenso del territorio, io invece credo che i rappresentanti territoriali si faranno ancora sentire in favore della doppia corsia, perché oggi Lecco annega nel traffico e non può aspettare nuove ipotetiche soluzioni che, in ogni caso, non sarebbero realizzabili prima di un decennio.”