Frana di Fiumelatte: incombono ancora grossi massi, nessuna previsione di riapertura di strada e ferrovia
Pianificata la viabilità alternativa nel caso dovessero sorge problematiche sulla Super: ecco tutte le informazioni per auto e camion
E' stato Elaborato un nuovo Piano di Emergenza viabilità sulla sponda orientale del Lario dopo la frana di Fiumelatte che da venerdì scorso ha reso inutilizzabili, al momento, la strada provinciale 72 e pure la ferrovia.
Il piano è frutto delle numerose riunioni presiedute dal Prefetto Sergio Pomponio organizzate per pianificare il coordinamento e la definizione di una risposta di sistema alle criticità, sulla mobilità automobilistica e ferroviaria, dopo importante evento franoso che si è verificato il 19 maggio con circa 500 taccati 500 metri cubi di materiale che si sono staccati dalla montagna provocano anche il parziale crollo della volta della galleria paramassi di Fiumelatte a Varenna.
Nel corso degli incontri, sono stati discussi gli esiti del primo sopralluogo tecnico sul sito della frana che è stato eseguito lunedì dai rappresentanti di Regione Lombardia, RFI e Provincia con l’utilizzo dell’elicottero in dotazione ai Vigili del Fuoco.
Frana di Fiumelatte: grossi massi ancora da rimuovere, nessuna previsione di riapertura di strada e ferrovia
"E’ emerso che le condizioni sono piuttosto critiche per la presenza di ingenti quantità di detriti e massi di grossa dimensione, che si sono spostati a seguito dello smottamento - spiegano oggi, mercoledì 24 maggio 2023 dalla Prefettura - E’ stata sostenuta la necessità di definire gli interventi necessari secondo un ordine di priorità, che muoverà dalla messa in sicurezza del sito attraverso il disgaggio dei massi e la collocazione di una rete contenitiva per prevenire ulteriori movimenti franosi. I tempi di ultimazione dei lavori non sono ancora definiti".
Le criticità dei trasporti
Nel frattempo come noto, quanto all’interruzione del tratto ferroviario tra Lierna e Bellano, è stato previsto, a cura di Trenord con il supporto del TPL di Lecco e dell’Autorità di Bacino del Lario presenti ai tavoli prefettizi di coordinamento, un meccanismo che prevede l’utilizzo di autobus sostitutivi e battelli per aggirare il blocco provocato dalla frana.
Un piano quello della mobilità che ha però sollevato non poche perplessità tra i pendolari e che ha spinto anche rappresentati istituzionali, come il consigliere di Regione Lombardia Gian Mario Fragomeli, a chiedere che vengano istituite più navette e più bus.
Cosa succede se si blocca la Strada Statale 36?
"Con riferimento alle criticità sulla viabilità ordinaria, il Comitato Operativo di Viabilità, in una composizione ad hoc presieduta dal Prefetto, ha approvato un documento speditivo elaborato dalla Polizia Stradale e finalizzato a fronteggiare eventuali criticità del flusso veicolare sulla SS 36 che, attualmente, è l’alternativa unica a seguito dell’interruzione della SP 72, attraverso la previsione di possibili percorsi alternativi e di un preallertamento di tutte le componenti interessate nel Piano di emergenza sulla SS 36 - sottolineano dall'Ufficio territoriale del Governo.
La Statale 36, sebbene non sia un’arteria autostradale coinvolta dalla pianificazione preventiva ed emergenziale di Viabilità Italia, presenta infatti volumi di traffico che la rendono ad essa paragonabile.
In caso di congestionamento della Super e crisi viabilistiche viene rischio l’intero sistema della viabilità provinciale, creando turbative alla sicurezza degli automobilisti e dei cittadini in generale.
Il problema vero è che l'attuale pianificazione di emergenza relativa alle procedure di gestione della mobilità della sponda orientale del Lario prevede sì degli itinerari alternativi, ma non considera il blocco prolungato della SP 72, che, come detto, rappresenta la principale, se non l’unica, variante tra Lecco e Bellano.
Pianificata la viabilità alternativa dopo la frana e in caso di blocco della Super
" Ne consegue che, su suggerimento del Prefetto, si è ritenuto opportuno ipotizzare una strategia di interventi molto snella e puntuale per ovviare, pur tenendo conto della singolarità dello scenario orografico e del sistema provinciale dei trasporti e della mobilità, ai danni ed alle problematiche causate dal movimento franoso di Fiumelatte, fin tanto che la SP non sarà riaperta al traffico - proseguono dagli uffici di corso Promessi Sposi". Il documento di viabilità alternativa considera gli scenari critici dovuti anche alla chiusura della SS 36 nei tratti Lecco Bellano, Bellano-Colico, Dervio-Colico e Piona-Colico.
"Nel caso di interruzione prolungata è ipotizzabile come percorso alternativo alla SP72 una deviazione da Lecco verso la Valsassina imboccando la SS36 Dir poi la SP62 e infine la SS754 fino a raggiungere lo svincolo di immissione di Bellano dove si riprende la SS36 con un allungamento sul percorso di circa 6 km.
Per i mezzi superiori a 3.5 t., si ritiene necessaria l’effettuazione di una ulteriore deviazione, nel comune di Cortenova verso la SP65 in direzione Esino Lario - SS753 e successivamente sulla SS754 per poi imboccare la SS36 nord dallo svincolo di Bellano. "Il medesimo percorso è da ritenersi valido anche nel caso di chiusura della carreggiata sud".
Senso unico nel tratto tra Taceno e Bellano
Considerate le caratteristiche morfologiche ed infrastrutturali della SS754 e della SP62 in caso di attuazione prolungata della questa deviazione è stato ritenuto opportuno valutare nel tratto compreso tra Bellano e Taceno e viceversa la realizzazione di un senso unico in base alle esigenze di deflusso del traffico veicolare, in modo tale da scongiurare eventuali rallentamenti o incidenti che determinerebbero una paralisi della viabilità provinciale.
Sono stati previsti, proprio per scongiurare crisi viabilistiche, presidi fissi con il coinvolgimento delle Polizie Locali dei Comuni interessati dagli svincoli più nevralgici ed è stata posta particolare attenzione, con il coinvolgimento di ANAS, all’informazione per gli utenti a mezzo di pannelli a messaggio variabile e segnaletica stradale.
"Si auspica che l’attuata sinergia tra le diverse componenti del sistema multilivello di Protezione Civile, attive e pronte all’intervento sin dall’immediatezza dell’evento nonché attente a ipotizzare scenari di rischio solo possibili e, quindi, a valorizzare il momento preventivo della pianificazione di emergenza, possa contribuire alla sicurezza viabilistica anche nel contesto di un grave evento franoso come quello di Fiumelatte" chiosano dalla Prefettura