Valgreghentino

Un cippo in via Kennedy ricorderà Beatrice Ceraudo

Scoperta la targa in memoria della 19enne morta in una drammatico incidente stradale il 1° novembre 2020

Un cippo in via Kennedy ricorderà Beatrice Ceraudo
Pubblicato:

Una cippo in via Fratelli Kennedy a Valgreghentino, a lato del cimitero, ricorderà Beatrice Ceraudo morta a 19 anni il 1° novembre 2020 in un drammatico incidente.

Inaugurato il cippo per Beatrice

"Bea, piccola stella, il tuo sorriso rimarrà sempre nei nostri cuori". La frase incisa su una targa è stata posta su un cippo scoperto, questa mattina, sabato 2 luglio 2022,  mattina in via Fratelli Kennedy nel punto in cui l’olginatese Beatrice Ceraudo è morta in un drammatico incidente stradale. A volerla i suoi genitori, papà Francesco, mamma Rosarina e le sorelle Luana e Lucia.

 

Le autorità accanto ai genitori che hanno perso un figlio

A presenziare alla cerimonia semplice ma toccante c’erano il vice sindaco Rosa Rita Milani e l'assessore Stefania Todeschini in rappresentanza del sindaco Matteo Colombo, bloccato a casa dal Covid. E poi c’era don Matteo Gignoli che ha benedetto la stele e i genitori di alcuni ragazzi morti giovanissimi come Beatrice: Maria Frigerio, Sarajeva Villa, Annamaria Scapolo e Fabio Di Carlantonio genitori rispettivamente di Chiara Papini, Alex Crippa, Davide Malighetti e Davide Di Carlantonio (quest’ultimo morto a seguito di un malore a soli 19 anni).

Nessuno muore se il suo ricorda resta

"Nessuno muore sulla terra finché il suo ricordo rimane nel cuore di chi resta". E’ cominciato così, citando Sant’Agostino il breve discorso del vice sindaco Milani seguito dalla benedizione di don Matteo. "Chiediamo a Bea che dall’alto vegli sulla nostra vita - ha detto il sacerdote - e su quelle di coloro che l’hanno amata".

 

Il discorso di papà Francesco

Commovente il discorso di papà Francesco. "La vita non ci prepara alla perdita di una figlia, è un dolore terrificante che nessuno può descrivere. Niente sarà mai come prima.  Beatrice è andata via ma non sarà mai dimenticata, non solo per questa targa o per il suo ritratto in una cornice,  perché finché noi vivremo lei vivrà". Anche Annamaria Scapolo ha voluto leggere una delle  poesie contenute nel suo libro "Il seme sotto la neve", scritto e pubblicato dopo la morte del figlio Davide.

La tragica notte dell'incidente

La ragazza, lo ricordiamo, era morta in un tragico incidente mentre stava rincasando dopo una serata trascorsa con due amici. Non era lei al volante, ma nel tragico impatto con un albero era stata l’unica a riportare traumi così gravi da non riuscire a sopravvivere. Erano da poco passate le 23.30 di domenica 1 novembre 2020 quando era scattata la richiesta d’aiuto al numero unico per le emergenze. L’auto sulla quale viaggiavano i tre ragazzi, una Ford «Fiesta», che stava percorrendo via Kennedy, il lungo viale che dalla frazione di Villa San Carlo porta a Valgreghentino, era uscita fuori strada e si era schiantata contro una pianta. Al momento dell’impatto guidava un ragazzo di 20 anni residente a Olginate (che nel febbraio scorso ha poi patteggiato una pena di 2 anni e 4 mesi) che non aveva riportato traumi. L’altro ventenne di Garlate era stato trasportato in codice giallo al Manzoni di Lecco, ma se l’era cavata con pochi traumi e tanto spavento.
La disgrazia irrimediabile era toccata Beatrice Francesca Ceraudo. I soccorritori avevano fatto di tutto per cercare di salvarla ma la giovane non era riuscita a sopravvivere a causa delle ferite riportate. Aveva soltanto 19 anni e viveva a Olginate, in via Postale Vecchia, la strada sul confine con Villa San Carlo, a poche centinaia di metri dall’albero.

Seguici sui nostri canali