Calolzio

Strada a rischio crollo: scatta l'ordinanza del Comune per chiudere una carreggiata

Il senso unico di marcia resterà in vigore fino alla completa messa in sicurezza dell’area

Strada a rischio crollo: scatta l'ordinanza del Comune per chiudere una carreggiata
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Strada a rischio crollo: scatta l'ordinanza del Comune per chiudere una carreggiata. Stiamo parlando di via Vittorio Veneto a Calolziocorte che è a  a rischio cedimento.  Preoccupa la situazione della galleria sotterranea dentro la quale scorre il torrente Buliga, proprio sotto l’arteria calolziese lungo la quale si trova il palazzo del Municipio e il nuovo punto tamponi.

Strada a rischio crollo a Calolzio

Sono iniziati la scorsa settimana i lavori per il consolidamento del “tombotto” con l’obiettivo di evitare un possibile crollo della volta su cui poggia la strada, le cui pareti sono state erose nel tempo dallo scorrere del torrente (interrato solamente negli anni 60): interventi simili si erano resi necessari, nella stessa via, già due anni orsono quando fu notato uno sprofondamento della sede stradale nella zona del semaforo e si decise di intervenire.

Interpellato sull’argomento, l’assessore ai Lavori Pubblici Dario Gandolfi ha spiegato come "la scorsa estate, a seguito di un’ispezione si era notato come l’acqua aveva eroso le pareti che sorreggono la volta del tombotto, ipotizzando un intervento di oltre 60.000 euro". Da ulteriori indagini si è scoperto che la situazione è ben peggiore, e che il costo dell’intervento per la messa in sicurezza della via si aggirerebbe attorno ai 150.000 euro.

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I lavori hanno preso il via con lo scavo e l’apertura di alcuni accessi al tombotto nella parte alta della via per poi scendere verso il semaforo procedendo a piccoli lotti di una cinquantina di metri per volta intervenendo con delle gettate di calcestruzzo nei punti in cui è necessario un rinforzo.

La situazione nei pressi del municipio

Se i primi due lotti sono stati completati senza particolari problemi, ora la faccenda si è leggermente complicata con gli operai che oggi, lunedì 7 febbraio 2022, sono giunti nella zona antistante il municipio dove la galleria sotterranea si sposta proprio sotto la careggiata in direzione Carenno trovando una situazione ancora peggiore di quella prevista: “Una volta scesi  sul posto per verificare di persona la situazione gli operai hanno trovato già un parziale crollo sul quale è necessario intervenire con urgenza per evitare cedimenti ben più pericolosi” spiega il sindaco Marco Ghezzi.

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Scatta l'ordinanza del Comune per chiudere una carreggiata

Dal punto di vista del traffico, se nella prima fase i disagi sono stati contenuti con i lavori che hanno occupato fortunatamente solo una parte di marciapiede, per consentire la messa in sicurezza della via in questa seconda e più delicata fase si è resa necessaria un’ordinanza della Polizia Locale che istituisce, da oggi lunedì 7 febbraio, il senso unico di marcia a scendere, evitando che le autovetture transitano sulla careggiata sovrastante la volta.

Per tutti i veicoli diretti in direzione Carenno vi è l’obbligo di svolta a destra in via Fratelli Calvi, per poi “circumnavigare” l’isolato passando da via Montello e via don Carlo Rosa per poter ritornare sulla SP180 a monte dei lavori. Eccezion fatta per i mezzi pesanti, che potranno continuare a transitare lungo via Veneto ma solamente regolamentati dai movieri presenti in loco.

Il peggioramento della situazione

"Nel tombotto - ricorda Gandolfi - in occasione dei lavori di due anni fa avevamo scattato delle fotografie. Oggi, confrontando quegli scatti con la situazione attuale, abbiamo potuto notare un grosso peggioramento che comporta interventi non solo sulle fondamenta ma anche e soprattutto sulla volta, dove in un punto in particolare si sono già verificati dei distacchi di materiale".

Il senso unico di marcia, resterà in vigore in ogni caso fino alla completa messa in sicurezza dell’area con i lavori di consolidamento che, fortemente condizionati dal lavoro sotterraneo, dal traffico e dalle condizioni meteo, stanno procedendo con tutte le precauzioni del caso: “Ci vorrà del tempo, forse più di un mese. Le norme di sicurezza - spiega Gandolfi - impongono ad esempio, l’apertura di una via di fuga ogni 50 metri. In ogni caso, l’intera opera dovrebbe avere una durata stimata di un paio di mesi”.

Luca de Cani

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