Struggente addio ad Andrea Rusconi: "Non lasceremo soli i tuoi bambini"
Celebrati questa mattina i funerali del padre 45enne stroncato da peritonite. Due comunità e tantissimi amici unite nel lutto alla famiglia.
Sono stati celebrati nella mattinata di oggi, giovedì 13 maggio, nella chiesa parrocchiale di Valmadrera, città di cui era originario, i funerali di Andrea Rusconi, mancato a soli 45 anni per le complicanze di una peritonite.
A Valmadrera l'addio a Andrea Rusconi
La messa funebre, concelebrata da don Isidoro Crepaldi e da don Tommaso Nava, è stata presieduta da don Benvenuto Riva, parroco di Ballabio, il paese valsassinese dove Rusconi viveva con i suoi due bambini di 11 e 13 anni, le sue "meraviglie" come li definiva lui. Due anni e mezzo fa aveva perduto la moglie, Rita Pozzi, vittima a 47 anni di un tumore. Un dolore straziante, al quale egli aveva reagito con coraggio e determinazione, promettendo che avrebbe assicurato ai figli la serenità, "ad ogni costo". Una promessa solenne che il destino ha crudelmente infranto. Ora saranno il fratello Stefano e la cognata Enrica a crescere i piccoli Riccardo e Federico. I ragazzini si trasferiranno dagli zii a Valmadrera, dove vivono anche i nonni paterni Roberto Rusconi e Silvana Anghileri. Ma la comunità ballabiese continuerà a seguirli nel ricordo del loro papà: "Lui è stato un papà sempre presente, capace di far ritornare il sorriso ai suoi figli - ci ha detto una sua vicina di casa - Non lasceremo soli i bambini, li seguiremo negli anni futuri, come fossero di tutti noi".
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Chiesa gremita dagli amici
Gremita la parrocchiale. Alla famiglia affranta nel dolore si sono stretti da subito i tantissimi amici con i quali Andrea condivideva un'attiva e travolgente passione per la montagna e lo sport, ma anche una generosa inclinazione per il volontariato. Già fondatore con alcuni amici del Valsassina Trail team, era tuttora presidente dell'Asd Grignetta che si occupa di calcio, trekking, mountain bike e corsa. Aveva dato vita al nuovo sodalizio nel febbraio 2020 proprio per onorare la moglie Rita scomparsa.
Don Benvenuto: "In casi estremi come questo meglio tacere e pregare"
"Preghiamo prima di tutto per Andrea, perché Dio l'accolga con il suo abbraccio paterno e misericordioso" ha detto don benvenuto nella sua omelia. "Preghiamo per Riccardo e Federico, perché il papa Andrea e la mamma Rita continuino a far sentire la loro vicinanza e protezione. Vicinanza e protezione non immaginate o fantasiosa, ma reale anche se nel mistero, perché fondata sulla comunione dei Santi". Il sacerdote non ha taciuto la difficoltà a trovare parole di conforto in una situazione così dolorosa: "Il primo pensiero che ho avuto è stato quello di tacere. Ricordo bene che il cardinal Martini, quando era in mezzo a noi, diceva che in certe situazioni estreme della vita occorre tacere e pregare. Questa è una di quelle situazioni estreme e veramente dure nelle quali in parlare, il pensare, il fare domande e cercare risposte può essere semplicemente inutile. Si rischia di sbagliare e può anche essere veramente pericoloso".
I bambini cresceranno con gli zii
Non è mancato il ricordo degli amici, che hanno sottolineato la tenerezza di papà Andrea, votato all'impresa di veder sorridere i suoi figli. Gratitudine gli stessi amici e compagni di tante iniziative sportive hanno voluto esprimere agli zii paterni che hanno accolto i due ragazzini allargando in un generoso abbraccio la loro famiglia.
Al termine del rito funebre, la salma è stata portata al tempio crematorio, salutata da uno struggente applauso levatosi dalla piazza.
Mario Stojanovic