Niente apertura degli impianti da sci: rabbia in Valsassina
Pasquini: "Non tutti vivono di stipendio fisso, di pensioni o di reddito di cittadinanza"
Rabbia: difficile esprimere diversamente il sentimento scoppiato ieri, domenica 14 febbraio 2021 in Valsassina, di fronte alla decisione del Ministro Speranza (presa su indicazione del Cts) di impedire l'apertura degli impianti da sci.
Niente apertura degli impianti da sci: rabbia in Valsassina
Delusione e frustrazione tra gli operatori turistici. Incredulità dei gestori degli impianti di Bobbio
"Abbiamo appena appreso l'incredibile decisione di non consentire l'apertura degli impianti sciistici - hanno scritto ieri sera sulla pagina ufficiale dek comprensorio sciistico di Barzio La notizia ci arriva con solo 12 ore di anticipo rispetto a quella che doveva essere la data ufficiale di apertura. Gli impianti dei Piani di Bobbio&Valtorta non apriranno".
Tante le persone che da venerdì avevano prenotato on line i giornalieri. "Ci stiamo attivando per i rimborsi a tutti coloro che hanno già acquistato in questi giorni, vi chiediamo un paio di giorni per poter organizzare il tutto".
"Non tutti vivono di stipendio fisso, di pensioni o di reddito di cittadinanza"
"Non nascondiamo la delusione per i tempi e i modi della notizia - hanno sottolineato dall'Amministrazione comunale di Barzio - La montagna, i suoi abitanti e i suoi imprenditori meritano più considerazione e rispetto!"
Dura la presa di posizione di Antonio Pasquini, primo cittadino di Casargo: " Non si può comunicare la decisione di chiudere gli impianti da sci dodici ore prima della apertura. È un totale mancanza di rispetto per chi nonostante tutto investe, fatica, suda, programma, ci crede, paga F24 per far si che questo paese non vada in default. Non tutti vivono di stipendio fisso, di pensioni o di reddito di cittadinanza".
Esterrefatto anche il sindaco di Mandello Riccardo Fasoli: "Senza parole. Vicino a tutti gli operatori del settore che attendevano la ripartenza per respirare un po' ed invece si ritrovano con altre spese fatte per nulla".
Confcommercio
I maestri di sci
"Ancora una volta i maestri di sci italiani e la montagna nel suo complesso sono stati abbandonati e umiliati da una comunicazione tardiva, che non ha rispetto per il lavoro di tante persone che in questi giorni si sono adoperati per una riapertura in sicurezza, investendo denaro e sacrifici. Per i maestri di sci italiani il rispetto per le cose e le persone rappresentano la luce guida ed è proprio questo a essere inesorabilmente e tristemente mancato - ha sottolineato Beppe Cuc Collegio Nazionale dei maestri di sci - La montagna merita rispetto e serietà. Ora ci aspettiamo un concreto e immediato impegno per ristorare la categoria, tenendo conto di questo ultimo umiliante schiaffo".