La Giornata della Memoria a Calolzio, il messaggio dei ragazzi del "Manzoni" e del sindaco
I ragazzi scuola secondaria dell'istituto comprensivo di Calolziocorte hanno realizzato un video per ricordare le vittime della shoa
I ragazzi dell'Istituto comprensivo "A. Manzoni" di Calolziocorte, assieme ai loro docenti, hanno realizzato un bellissimo video per celebrare la ricorrenza della Giornata della memoria e del Giorno del ricordo.
Il videomessaggio del Sindaco
Anche il sindaco Marco Ghezzi ha voluto portare il suo contributo, registrando un videomessaggio che introduce gli interventi dei ragazzi.
“Oggi viviamo un periodo buio della nostra storia di fronte al quale dobbiamo reagire - ha detto Ghezzi - La ripartenza ci sarà e sarà soprattutto un’occasione per voi giovani".
"Per certi aspetti - prosegue il sindaco - quanto sta capitando ci può far capire meglio e più intensamente quante sofferenze fisiche e psicologiche e quanta solitudine abbiano sofferto le vittime della deportazione, della prigionia e dello sterminio operato dal regime nazista. Ecco perché dobbiamo evitare con tutte le nostre forze per evitare che tali aberrazioni possano ripetersi".
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Il sindaco ha poi rivolto un invito a estendere il ricordo a tutte le vittime dei grandi totalitarismi del Novecento. "Facciamo un passo in più ricordandoci di tutte le persone oggetto di persecuzione, discriminazione e violenza - sono ancora le parole di Marco Ghezzi - Di coloro che ad esempio hanno subito la tragedia delle foibe. Di chi è stato costretto a lasciare la propria terra, le proprie case, tra infinite difficoltà e tragedie e ha dovuto sperimentare sulla propria pelle tutto il repertorio disumanizzante dei grandi totalitarismi del ‘900, diversi nelle ideologie ma così simili nei metodi di persecuzione. Solo una memoria universale, condivisa, scevra dalle ideologie può essere da antidoto a tanta crudeltà".
Il messaggio della vicepreside Anna Bruna Frigerio
Ricordare e non dimenticare non sono sinonimi. La nostra mente ricorda spontaneamente eventi e momenti che ci hanno lasciato emozioni, è un processo automatico e con la stessa intensità ricordiamo senza fatica un momento felice o un episodio drammatico. E nel ripensarlo spesso riproviamo ancora le stesse sensazioni. Non dimenticare sottende invece uno sforzo, un impegno. Nessuno tra gli autori e i protagonisti di questo lavoro, ha vissuto gli orrori della guerra e lo strazio nel vedere morire parenti e amici, nessuno di noi ha ha negli occhi, nella mente e nel cuore le immagini terrificanti dei lager. Nessuno di noi ha sofferto, pianto, avuto paura. Ma tutti noi sappiamo ciò che è avvenuto perché raccontato dalle vittime sopravvissute ed è un nostro obbligo morale non dimenticare e trasmettere alle generazioni successive il messaggio di pace, di tolleranza, di democrazia di accettazione dell'altro. Ed è quello che hanno fatto i nostri alunni con serietà ed impegno utilizzando tutti i tipi di linguaggio.