Chirurgia all'avanguardia all'ospedale di Lecco con il robot Da Vinci Xi FOTO
Come funziona? Il chirurgo, seduto alla console, guida i bracci robotici tramite manipoli che riescono ad azzerare il tremore fisiologico della mano assicurando al gesto operatorio una precisione e una fermezza estreme.
Il Governatore di Regione Lombardia, in visita venerdì scorso a Lecco, durante la "tappa" al Manzoni ha voluto vedere con i suoi occhi questo grande gioiello della scienza. Stiamo parlando del robot Da Vinci Xi, uno strumento chirurgico estremamente avanzato che consente l'esecuzione di interventi minimamente invasivi. Oggi, lunedì 14 dicembre quello che Attilio Fontana ha potuto vedere in "anteprima" è stato ufficialmente presentato dal direttore Generale dell'Asst Paolo Favini. Una storia di innovazione clinica e tecnologica quella dell’Ospedale di Lecco che celebra, con l’acquisizione del nuovo sistema da Vinci Xi, un traguardo importante: dieci anni di chirurgia robotica che accreditano il centro come punto di riferimento di eccellenza per tutto il territorio. Si segna così un altro passo importante nel percorso dell’Ospedale di Lecco con l’introduzione del sistema da Vinci Xi, la piattaforma robotica di ultima generazione, emblema della precisione e dell’efficacia in sala operatoria.
Come funziona il robot Da Vinci Xi
Il chirurgo, seduto alla console, guida i bracci robotici tramite manipoli che riescono ad azzerare il tremore fisiologico della mano assicurando al gesto operatorio una precisione e una fermezza estreme. Anche la visione del piano operatorio è decisamente magnificata (con una risoluzione dei dettagli aumentata di 10 volte) e resa tridimensionale. A tutto questo si affianca una libertà di movimento su ben sette assi e con una rotazione di 540 gradi, nettamente maggiore rispetto a quella della mano di un essere umano. Una tecnologia che amplifica e rende ancora più eccellenti le capacità del chirurgo.
Manzoni centro di riferimento grazie al robot Da Vinci Xi
“Credo nell’innovazione tecnologica a garanzia di cure sempre migliori - ha sottolineato il dg Favini, Direttore Generale dell’Ospedale A. Manzoni - E oggi l’acquisizione del sistema da Vinci di ultima generazione sottolinea la scelta e la forte volontà di proseguire con gli investimenti tecnologici per i nostri pazienti, per il territorio, per tutta la popolazione che merita una cura sempre più all’avanguardia. Poter disporre dell’ultimo modello del robot da Vinci è per la nostra struttura un valore aggiunto imprescindibile che ci permette oggi di rispondere alle esigenze di un territorio ampio e di configurarci come centro di riferimento per tutte quelle strutture che non sono dotate di questo sistema, riferimento per i loro specialisti e per i loro pazienti. Le tecnologie più innovative rappresentano importanti investimenti che richiedono anche competenze organizzative in grado di renderli sostenibili, per esempio, attraverso una programmazione pianificata allargata ed intensiva, che ne ottimizzi al massimo l’impiego”.
Una chirurgia già rodata che ora diventa ancora più all'avanguardia
Il percorso decennale di chirurgia robotica del centro ospedaliero lecchese lo posiziona oggi tra le prime tre strutture italiane per volume di procedure robotiche ginecologiche, a fianco di grandi centri ospedalieri come il Policlinico Gemelli di Roma e l’Ospedale Cisanello di Pisa. Basti pensare che con il vecchio modello sono già state eseguite oltre 350 operazioni chirurgiche-
Robot Da Vinci Xi: confronto con il resto d'Italia e del mondo
A settembre 2020, sono più di 5600 le piattaforme da Vinci distribuite nel mondo. Dopo gli Stati Uniti, in cui sono presenti oltre 3.500 sistemi robotici, l’Europa conta più di 990 installazioni. Ad oggi In Italia sono 130 i sistemi da Vinci sul territorio. In Italia, nel 2019 si sono effettuati più di 23.810 interventi con il robot da Vinci, con un incremento di oltre il 16,5% rispetto al 2018. E da oggi l’Ospedale Manzoni ha a disposizione dell’ultimo modello top player che offre ai pazienti della nostra provincia il massimo esistente sul mercato.
Multidisciplinarietà
Multidisciplinarietà: questa, secondo il dottor Favini la chiave del successo della chirurgia robotica in generale e del robot Da Vinci Xi ancora di più. Non a caso il concetto è stato sottolineato anche da tre primari lecchesi che da anni operano in questo campo.
Antonio Pellegrino, primario Ginecologia dell’Ospedale Manzoni di Lecco
"Ho avuto la fortuna di assistere all'evoluzione tecnologica ma anche di un approccio culturale che ha portato ad una strategia ben precisa sulla chirurgia mini invasiva. Ogni disciplina contestualizza l'utilizzo della robotica nelle diverse patologia. Sul fronte ginecologico in Italia negli ultimi anni abbiamo assistito ad un incremento del volume di interventi del 30% e grazie q questi strumenti all'avanguardia riusciamo a evitare sempre più operazioni a "cielo aperto". I vantaggi sono indiscutibili, per il numero di operazioni, per la capacità di ripresa dei pazienti. Basti pensare che, in donne obese, le complicanze operatoria arrivano al 10-15%. Qui si riducono allo 0.5% . Vantaggi anche dal punto di vista dei costi: sicuramente a Lecco l'investimento è stato ammortizzati".
In campo ginecologico l'utilizzo della robotica è cresciuto con costanza a Lecco negli anni: da 21 interventi eseguiti nel 2010 si è passati ai 156 del 2019.
"Sono convinto che oggi, con questi strumenti, eseguire una operazione alla prostata o all'endometrio a cielo aperto non sia etico"
Salvatore Scuzzarella, Primario Urologia dell’Ospedale Manzoni di Lecco
137 casi urologici trattati con la chirurgia robotica a Lecco nel 2019.
"L'urologia è la prima disciplina a cui è stata applicata la robotica. Sono molti i vantaggi rispetto alla laparoscopia e questa ultima generazione garantisce performance ancora migliori. Si tratta di una chirurgia democratica perchè consente di operare a molte più chirurghi. E' una tecnica che si diffonde molto ed è "contagiosa". Noi seguiamo pazienti che vengono dalla Valtellina dalla Brianza, da Como. La precisione è incredibilmente maggiore".
Mauro Zago, Primario della Chirurgia del Manzoni di Lecco
I 65 interventi di chirurgia generale eseguiti con la robotica nel 2019 a Lecco "posizionano" il Manzoni come secondo per volumi in chirurgia generale robotica in Lombardia.
"E' una innovazione tecnologica a tutti tondo, usata in maniera intensiva giorni alla settimana. Molteplici le applicazioni: dal tumore colon retto a quello allo stomaco, al pancreas ma anche nella ricostruzione parete addominale. Precisione e ripetibilità del gesto garantiscono risultati migliori".