Lecco

Il presidente della Provincia di Lecco conferma: "Per due settimane zona rossa senza eccezioni"

Usuelli: "Non è il momento dei protagonismi, ma dobbiamo lavorare tutti insieme per trovare soluzioni che tengano conto di tutte le varie esigenze, da quelle sanitarie e quelle economiche e sociali”.

Il presidente della Provincia di Lecco conferma: "Per due settimane zona rossa senza eccezioni"
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Il presidente della Provincia di Lecco conferma: "Per due settimane zona rossa senza eccezioni". Dopo la presa di posizione del Governatore Attilio Fontana, che ha ribadito che tutta la regione sarà sottoposta da domani al provvedimento più restrittivo previsto dal Dpcm Conte e dall'Ordinanza del Ministro Speranza, anche Claudio Usuelli sottolinea che non ci saranno deroghe territoriali, almeno per 15 giorni.

Il presidente della provincia di Lecco conferma: "Per due settimane zona rossa senza eccezioni"

La sottolineatura arriva dopo la partecipazione del presidente Usuelli a un incontro in videoconferenza con l’Assessore regionale agli enti locali Massimo Sertori e con i Presidenti delle Province lombarde. Un summit voluto  per fare il punto della situazione sulle misure introdotte dalle recenti disposizioni governative relative all’emergenza Covid-19.

“A seguito dell’ultimo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri - commenta il Presidente Usuelli - l’ordinanza firmata ieri dal Ministro Speranza che ha definito la zona rossa su tutto il territorio regionale non prevede deroghe per almeno due settimane. Solo successivamente, in base all’evoluzione della situazione, i Presidenti delle Regioni potranno chiedere al Governo misure di allentamento per determinati territori. Nei prossimi giorni lavoreremo insieme ai Presidenti delle Province lombarde e a tutti i Sindaci del territorio provinciale per elaborare una proposta da sottoporre a Regione Lombardia e al Governo; non è il momento dei protagonismi, ma dobbiamo lavorare tutti insieme per trovare soluzioni che tengano conto di tutte le varie esigenze, da quelle sanitarie e quelle economiche e sociali”.

 

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