In barba ai divieti

Troppi ragazzi in strada, la rabbia del sindaco di Cisano

Negli ultimi sette giorni a Cisano Bergamasco sono decedute 11 persone.

Troppi ragazzi in strada, la rabbia del sindaco di Cisano
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Troppi ragazzi in strada: è questa la situazione denunciata dal sindaco di Cisano Bergamasco. Nonostante i divieti, gli appelli più volte ripetuti e il numero di morti che cresce costantemente, sembra che ci sia proprio chi non comprende la gravità della situazione causata dall'emergenza Coronavirus e in barba alle regole si ritrova tranquillamente con gli amici all'aperto.

La rabbia del sindaco di Cisano Bergamasco

È un messaggio colmo di delusione, tristezza e rabbia quello che il sindaco Andrea Previtali di Cisano Bergamasco ha scritto sulla sua pagina Facebook nella mattinata di oggi, martedì 17 marzo 2020. Il numero di morti in paese è cresciuto esponenzialmente, solo la scorsa settimana ci sono stati 4 morti in meno di 24 ore, ma ora il bilancio ha raggiunto quota 11 in soli sette giorni. Non c'è certezza, ma il forte sospetto che questi decessi siano state causate dal Covid-19 aleggia silenzioso nell'aria. E poi ci sono dei ragazzi, che imperterriti, se ne stanno tranquillamente in gruppo per strada. Un cittadino li ha fotografati e ha postato l'immagine sul gruppo Facebook del paese.

Ragazzi in strada in barba ai divieti

Previtali con un'amara riflessione ha voluto mandare un forte messaggio a chi non rispetta le regole: "Ho qui sulla mia scrivania i nominativi dei nostri cittadini morti negli ultimi sette giorni, 11 persone, scappa qualche lacrima - si legge -  e poi mi ritorna in mente questa immagine postata ieri pomeriggio da un cittadino. Non concepisco il perché certi ragazzi non riescano a capire che devono stare a casa. Ma ci vuole così tanto a capirlo? Non so quante volte in questi giorni ho chiesto a questi ragazzi di non uscire per niente; ci ho provato con i vigili, con i carabinieri e tante volte mi sono fermato anche personalmente. Non hanno rispetto di niente e di nessuno; settimana scorsa davanti a me, un ragazzino ha mandato a quel paese ( per la precisione ha detto “vaffanculo”) la vigilessa che lo stava riprendendo per la seconda volta in un pomeriggio. Mi sono trattenuto, ma non so se riuscirò ancora a farlo; forse meriterebbero qualche calcio nel culo, altro che sentir dire vaffanculo! Non ci sarà più nessuna tolleranza".

ragazzi in strada
Ragazzi in strada nonostante i divieti

 

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