Trenord da incubo: la protesta passa dalle stazioni lecchesi e arriva sotto Palazzo Regione FOTO E VIDEO

Mobilitazione nel Lecchese da Colico a Osnago passando per Bellano, Calolzio, Lecco, Mandello, Merate, Molteno, Oggiono, Olgiate e poi sotto la sede di Regione Lombardia.

Pubblicato:
Aggiornato:

I pendolari di Trenord sono esausti. Corse in ritardo, soppressioni, vagoni caldi d’estate e freddi d’inverno. Sono solo alcune delle criticità evidenziate stamattina.

Trenord da incubo la protesta in tutte le stazione

Gli attivisti del Partito democratico lecchese hanno aderito alla manifestazione organizzata dai Giovani democratici in diverse stazioni del territorio, da Colico a Osnago passando per Bellano, Calolzio, Lecco, Mandello, Merate, Molteno, Oggiono, Olgiate . I dem hanno prima distribuito volantini  e raccolto firme tra i pendolari per  per superare il sistema Trenord e impedire i continui aumenti di tariffe. La mobilitazione è avvenuta tra le 7 e le 9, l’orario di punta in cui si registrano anche i peggiori disservizi. Quindi si sono recati a Milano sotto il Palazzo della Regione dove è andata in scena la protesta vera e propria.

5
Foto 1 di 4
4
Foto 2 di 4
3
Foto 3 di 4
2
Foto 4 di 4

Una storia da incubo

“Trenord horror story”, questo il  titolo dato alla manifestazione organizzata proprio nel giorno di Halloween. I Gd hanno indossato delle maschere, quindi hanno inscenato un balletto sulle note di Thriller di Micchael Jackson con indosso il volto del governatore Attilio Fontana e dell’assessore ai Trasporti regionale Claudia Terzi. “Visto che è il giorno di Halloween abbiamo deciso di indossare per scherzo un costume, ma quelli che mettono la maschera del menefreghismo quotidianamente sono coloro che governano la Regione”, ha spiegato Lorenzo Pacini , segretario regionale dei Giovani Democratici.

L'assessore regionale Terzi: "Pd senza vergogna"

Netto, duro, senza mezze misure il commento dell'assessore regionale ai Trasporti Claudia Maria Terzi:

“Il Pd è senza vergogna e rasenta il ridicolo: dovrebbe protestare contro se stesso, invece di spargere fake news facendo sistematica opera di disinformazione. Il tentativo di nascondere le proprie responsabilità è palese e per questo ancora più inaccettabile. Le Ferrovie dello Stato, che fanno riferimento al ministro PD dei Trasporti Paola De Micheli, gestiscono la quasi totalità della rete ferroviaria lombarda e detengono la metà di Trenord: e il Pd ha il coraggio di inscenare queste pagliacciate contro Regione? Forse sarebbe più utile se i piddini organizzassero manifestazioni presso la sede di Trenitalia per ricordare alla società del gruppo FS che anch'essa è socia di Trenord, e che gran parte dei problemi di quest'ultima derivano proprio dall'atteggiamento del socio Trenitalia. Mentre la Regione non ha mai fatto mancare investimenti anche diretti alla società che esercisce il servizio ferroviario in Lombardia, nonostante non sia socia diretta di Trenord come lo è Trenitalia. I vari governi Monti, Letta, Renzi, Gentiloni e ora il Conte 2, invece, non hanno mai mosso un dito per la Lombardia e i pendolari lombardi. Durante tutti questi anni il problema dell’inefficienza della rete ferroviaria lombarda, gestita dalla società statale Rfi dunque da Ferrovie dello Stato dunque dal Governo, si è aggravato. Buona parte dei disservizi dipendono proprio dalle condizioni dell’infrastruttura, che non viene adeguatamente manutenuta e potenziata. Si verificano con troppa frequenza guasti ai passaggi a livello, guasti agli impianti, guasti alla linea aerea. E vogliamo dimenticare il fatto che metà della flotta di Trenord, quella di derivazione statale, sia vecchia e inadeguata? I treni conferiti da Trenitalia hanno 32 anni di media con punte di 45 anni, mentre quelli conferiti da Regione hanno 9 anni di media. Da fine novembre inizieranno a essere consegnati, per entrare in servizio progressivamente a partire da gennaio, i primi treni dei 176 nuovi convogli pagati interamente da Regione Lombardia con un investimento di 1,6 miliardi. Il Pd si ricorda dei pendolari solo quando diventano il pretesto per attaccare la Regione Lombardia: si vergogni e la smetta di speculare sulla loro pelle. I piddini lombardi chiamino piuttosto i loro rappresentanti a Roma e ricordino loro che è ora di intervenire anche sulla nostra rete e su Trenord: la Lombardia non può essere solo fonte di guadagno, ma deve essere destinataria di importanti investimenti”.

Seguici sui nostri canali
Necrologie