Romeo Sozzi, fondatore di Promemoria, si racconta a Uni 3: "In giro per il mondo mi ricordo sempre di Valmadrera"
Il noto imprenditore è stato il protagonista dell'incontro tenutosi oggi pomeriggio al centro culturale Fatebenefratelli
"Sono veramente emozionato di vedere questa folla che ha così tanta curiosità e voglia di fare, proprio come fossero ancora bambini", così ha esordito Romeo Sozzi, fondatore di Promemoria, protagonista dell'incontro dell'Università della terza età di Valmadrera - tenutosi nel pomeriggio di oggi, mercoledì 8 maggio 2024, al centro culturale Fatebenefratelli - dopo essere stato annunciato da Rita Bosisio, assessore ai Servizi sociali, che lo ha ringraziato per aver dedicato un po' del suo tempo prezioso.
Romeo Sozzi, fondatore di Promemoria, si racconta a Uni 3 : "Quando sono in giro per il mondo mi ricordo sempre di Valmadrera"
"Lui è il valmadrerese più noto nel mondo, al di sopra degli alpinisti... e dei politici", così l'ha presentato il sindaco Antonio Rusconi, cui è toccato il compito di intervistarlo, insieme a Gianni Magistris. E, sollecitato dalle loro domande, Sozzi si è raccontato con ironia e umiltà, ripercorrendo - come li ha descritti lui - "i salti che, di sasso in sasso", lo hanno portato a risalire "il torrente" e ad arrivare in America, Cina, Giappone... all'apice di una carriera straordinaria. Non a caso, il sindaco Rusconi ha scelto per descrivere l'imprenditore valmadrerese la frase della nota canzone di Gianni Morandi, "Uno su mille ce la fa".
Nato nel 1948 a Valmadrera, Romeo Sozzi ha studiato all'Accademia di Brera. Negli anni Settanta ha debuttato nell'Interior Decoration e nel 1988 ha fondato la sua azienda, Promemoria, che nel tempo è diventata una realtà creativa e produttiva di appeal internazionale. Ma, si sa, per arrivare in cima bisogna prima scalare la vetta. "Guai se arrivavo in officina alle sette, quando arrivavano gli operai - racconta l'imprenditore valmadrerese - Io dovevo arrivare alle 6.30, se no prendevo una pedata nel sedere da mio papà; io nasco da un papà esigente e da una mamma forse ancora di più". Il senso del dovere e del lavoro è quindi qualcosa che forse Sozzi si porta dietro come patrimonio genetico, così come l'amore per la sua terra: "Quando sono in giro per il mondo mi ricordo sempre di Valmadrera - racconta - E' come se per me fosse una guida: mi devo sempre rapportare con la mia storia e con la gente del mio territorio. Mi ritrovo a pensare: 'Cosa penserebbero i miei concittadini?' ". Nonostante l'amore per la sua terra, Sozzi non ha certo avuto paura di partire: "La prima volta che sono stato a New York - racconta - sapevo forse dire 'yes', però ero comunque là, in un mondo diverso, ed era per me un grande vanto essere preso in considerazione per il mio lavoro". E lo scambio, l'apertura culturale, il dialogo, sono una parte fondamentale della sua attività: "C'è sempre uno scambio: non sei solo il venditore, ma anche quello che ascolta. Ci dev'essere sempre questo tira e molla con le persone, fatto di rispetto e di dialogo". Uscire dai propri confini, inoltre, allarga la prospettiva: "Andare all'estero mi ha aiutato a capire che vivevo su un'isola e pensavo che la mia isola fosse la migliore, che noi fossimo i più bravi del mondo - spiega l'imprenditore - E invece non è vero. Bisogna cercare di mettere da parte l'abitudine, ripartire da zero... avere il coraggio di buttar via tempo e soldi".
Una parola che è stata ripetuta più volte dal fondatore di Promemoria è stata "rispetto". "Questa parola è ormai fuori dal nostro vocabolario, eppure è alla base della comunicazione", spiega Sozzi, che si collega poi al tema della sostenibilità: "Adesso è di gran moda parlare di 'verde', ma ricordo che una volta avevamo un piccolo angolo seminascosto della nostra casa dove riponevamo i rifiuti organici, che poi servivano per concimare il terreno: vedete che tutte queste cose, poi, ritornano. Noi in azienda, quando progettiamo qualcosa, pensiamo se si spreca troppo legno o troppo tessuto; i miei genitori mi hanno aiutato a coltivare questo modo di vivere".
Un uomo che ricorda con gratitudine il passato, ma con lo sguardo sempre rivolto al futuro, proprio nello spirito che esprime il simbolo di Promemoria: una rana. "La rana, se la osservate bene, ha una faccina sorridente: non è sempre incazzata come noi - scherza l'imprenditore - Soprattutto, la rana va sempre avanti: salta nell'acqua, sulla terra e nell'aria. E' l'animale che ho scelto come simbolo per dire che non bisogna mai mollare, bisogna sempre andare avanti. A volte hai davanti 99 'no', e tu invece aspetti un 'sì', ma c'è qualcosa dentro che ti dà quella voglia di prendere una decisione e non mollare". Nonostante le paure, soprattutto quella di non essere all'altezza, abbiano bussato alla sua porta: "Quando mi è stato proposto di acquistare l'azienda del marchio 'Ghianda' io non ci credevo - spiega Sozzi - Non ho dormito per un anno perchè mi dicevo 'Sarò mai all'altezza?'. Questo per dire che niente arriva dal cielo". Oggi, però, questa sana fatica a volte viene meno: "Tutto è a portata di mano... basta avere i soldi - riflette Sozzi - Noi abbiamo 5 sensi, la metà dei quali non sono utilizzati. Avete mai provato a sentire con la mano l'inchiostro della pagina di un libro? Ora tocchiamo tutto meccanicamente e siamo superficiali, invece il tatto è una cosa incredibile".
Infine, una curiosità dal pubblico: "Perchè proprio il nome 'Promemoria'?". "Perchè per me vuole dire: 'ricorda che cosa devi fare domani mattina' ", risponde prontamente l'imprenditore. L'incontro si è concluso con le parole del sindaco Rusconi: "E' bello sapere che, grazie a Romeo, un pezzetto della storia di Valmadrera si sovrappone alla storia mondiale, e non saprei a quale delle due mettere la 's' maiuscola".
Si ricorda infine che l'anno accademico dell'Università della terza età si concluderà mercoledì 22 maggio alle 15, sempre al centro culturale Fatebenefratelli, con i saluti e i ringraziamenti ai relatori e la proiezione di un video che ripercorre i diversi incontri del progetto.