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Les Cultures, due serate per parlare del conflitto in Ucraina

Appuntamento martedì 28 maggio alle 21 al Palazzo delle Paure con Raffaella Chiodo Karpinsky e Luigi Geninazzi e martedì 4 giugno alle 21 al Teatro Invito con la proiezione del documentario "20 days in Mariupol"

Les Cultures, due serate per parlare del conflitto in Ucraina
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Due serate dedicate al conflitto in Ucraina: questi gli eventi organizzati da Les Cultures per parlare della guerra scoppiata nel febbraio del 2022. Appuntamento martedì 28 maggio 2024 alle 21 al Palazzo delle Paure e martedì 4 giugno alle 21 al Teatro Invito.

Il primo appuntamento con l'autrice Raffaella Chiodo Karpinsky e il giornalista Luigi Geninazzi

Il primo appuntamento, in programma martedì 28 maggio alle 21 al Palazzo delle Paure, darà voce a chi, in Russia, al conflitto si oppone. Interverranno l'autrice Raffaella Chiodo Karpinsky e il giornalista e scrittore Luigi Geninazzi. La serata è realizzata con la collaborazione delComune di Lecco, della Tavola Lecchese per la Pace, del Comitato Lecchese per la Pace e la Cooperazione tra i Popoli e del CSV Monza Lecco Sondrio.

Partendo da una prospettiva storica che permetterà di inquadrare l'attuale situazione politica in Russia, verrà data voce a chi, nel Paese, è contrario alla guerra. Personalità della politica, del teatro, del cinema, della società civile sono protagoniste del libro "Voci dall'altra Russia. Quelli che resistono alla guerra" di Raffaella Chiodo Karpinsky. È una realtà che esiste, ma di cui poco si parla in occidente. Una realtà schiacciata tra due fronti: all'interno, dalla repressione del regime, e all'esterno dalla diffidenza, la sottovalutazione, la mancanza di sostegno e empatia. Eppure, questa realtà è quella democratica che rappresenta l'unica speranza di rinascita del Paese.

Raffaella Chiodo Karpinsky collabora con la rivista della cooperazione italiana "Ilaria", e con radio e riviste su temi di politica internazionale e in particolare dell’Africa. Da circa 25 anni è impegnata nel campo della solidarietà e cooperazione internazionale con Ong, associazioni, networks internazionali, istituzioni locali e nazionali. Osservatrice per l’AWEPA, l’UE e le NU, nei processi di pace e democratizzazione ed elettorali in Mozambico, Sudafrica e Angola, e con l’OSCE nelle elezioni in Russia e in Ucraina. Coordinatrice della campagna italiana per la cancellazione del debito, tra le promotrici degli Stati Generali della solidarietà e cooperazione internazionale e della Rete Internazionale delle Donne per la Pace, fa parte del direttivo della Tavola della Pace.

Dialogherà con l'autore Luigi Geninazzi, giornalista e scrittore esperto di problemi internazionali. Già inviato speciale per il quotidiano "Avvenire", è stato in molte aree calde del mondo, dal Medio Oriente all’America Latina, ma ha sempre rivolto una particolare attenzione all'Europa dell'Est, dove è stato testimone diretto delle rivoluzioni democratiche e della caduta del Muro. Corrispondente a Mosca, ha seguito per oltre trent’anni le tumultuose vicende dapprima dell’Unione Sovietica e poi della Russia, dalla perestrojka voluta da Gorbaciov fino alla restaurazione imposta da Putin. Per il suo lavoro giornalistico Geninazzi ha ricevuto vari premi, tra cui la Croce di Grand’Ufficiale della Repubblica di Polonia. È autore di vari libri, fra cui L’Atlantide rossa, dove racconta in presa diretta la fine del comunismo e la nascita delle democrazie nell’Europa dell’Est.

Il secondo appuntamento con la proiezione di "20 days in Mariupol", vincitore del Premio Oscar 2024 come miglior documentario

Il secondo appuntamento si terrà martedì 4 giugno alle 21 a Spazio Teatro Invito e si inserisce nella programmazione di CineMinimo. Les Cultures, con Dinamo Culturale, Spazio Condiviso e Qui Lecco Libera, propone la proiezione di 20 days in Mariupol, vincitore del Premio Oscar 2024 come miglior documentario.

Alla vigilia dell’invasione russa dell’Ucraina, una squadra di giornalisti entra nella città portuale di Mariupol. Durante il successivo assedio, mentre cadono le bombe, gli abitanti fuggono e l’accesso a elettricità, cibo e acqua è interrotto, i reporter, unici rimasti, lottano per raccontare le atrocità della guerra, finché circondati dai soldati russi si rifugiano in un ospedale, in trappola. Le loro immagini, diffuse dai media mondiali, documentano morte e distruzione, e smentiranno la disinformazione russa. Di fronte a tanto dolore il regista e giornalista ucraino Mstyslav Chernov si chiede se filmare ancora possa fare qualche differenza, ma sono gli stessi cittadini di Mariupol a implorarlo di continuare, perché il mondo sia testimone.

L'ingresso è gratuito.

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