Tradizione

Che spettacolo il rogo della Gibiana, foto magnifiche da Lecco a Civate e sino alla Brianza

E sono ancora tanti i falò in programma questo fine settimana

Che spettacolo il rogo della Gibiana, foto magnifiche da Lecco a Civate e sino alla Brianza
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E' andato in scena nella serata di ieri, giovedì 26 gennaio 2023 l'antico ma sempre suggestivo rito del Rogo della Gibiana. Una tradizione radicata, un modo per esorcizzare l'inverno, il freddo, i brutti ricordi che ognuno vuole lasciarsi alle spalle, per bruciare tutto e ricominciare con nuove aspettative, nuove speranze e nuovi obiettivi.

Che spettacolo il rogo della Gibiana, da Lecco a Civate e sino alla Brianza

Da Lecco a Civate, passando per la Brianza, i fantocci andati in fumo sono stati tanti.

Apprezzatissimo il rogo della Gibiana organizzato all'Airoldi e Muzzi di Lecco. Numerosi gli ospiti in veranda e alcuni più coraggiosi all’aperto…. Le educatrici del bar La Gerla D’Oro e le ragazze del Bertacchi hanno raccontato la storia della Gibiana (o Giubiana che dir si voglia) e ballato al suono delle musiche celtiche. Numerosi anche i familiari e i volontari presenti a questa festa della nostra tradizione.

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Tra gli appuntamenti senza dubbio più attesi quello di Civate. Un allegro e rumorosissimo  corteo, partito dalla piazza del Comune ha trasportato la Gibiana in Oratorio dove è stata inesorabilmente messa al rogo.

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La guglia e il falò: tantissimi hanno partecipato al rogo organizzato ieri sera dall'associazione Sajopp a Cassago Brianza davanti al mausoleo Visconti.

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E con la Gibiana non è finita qui....

Ci sono ancora tanti appuntamenti in programma questo fine settimana:

Olginate

Valgreghentino

 

Moggio

 

Pasturo

Dolzago


 

 

Merate

Cremella

Oggiono

Gran finale  della Gibiana lunedì

Abbadia

 

Martedì 31 gennaio il rogo del Gineè vedrà protagoniste le frazioni: a ognuna è stato chiesto infatti di produrre un proprio fantoccio da bruciare (la gara, simbolica, consiste nel realizzare il più "brutto")

La filastrocca della Gibiana

Racconta una storia di tanto tempo fa
che c’era un re cattivo che voleva una città.
L’aveva circondata con i suoi uomini migliori
ma non riusciva a entrare e perciò restava fuori.

In quella città viveva la Giubiana,
una donna vecchia e brutta che sembrava una befana;
aveva un naso grosso ed un bitorzolo sul mento,
nel cuore il desiderio di fare un tradimento.

Una notte di nascosto andò dal re cattivo
e gli diede le chiavi per l’attacco decisivo.
così il re entrò a mezzanotte su per giù
e conquistò il paese, il paese di Cantù.

Quando se ne fu andato il feroce tiranno,
presero Giubiana, autrice dell’inganno;
la bruciarono in piazza perché aveva tradito,
la bruciarono sul rogo dove il fuoco è garantito.

A noi questa storia piace solamente
se pensiamo che Giubiana non era una donna veramente
ma era l’inganno, la menzogna e il doppio gioco
ed è per questo che ogni anno ci divertiamo a darle fuoco.

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