Sono stati 130 anni di successi quelli che la Società Canottieri di Lecco ha celebrato ieri, venerdì 26 settembre 2025, nelle sale dell’Officina Badoni di Lecco. Un festa che è arrivata con un giorno d’anticipo rispetto all’esatta ricorrenza.
La Canottieri, una storia di successi
Era infatti il 27 settembre 1895, quando un gruppo di imprenditori credette così tanto nel progetto da riuscire a reperire i fondi necessari per dare vita al sodalizio. Oggi, sabato 27 settembre 2025, nella sede di via Nullo si è tenuto il primo incontro del Festival Treccani della Lingua Italiana, alla presenza del campione olimpico Antonio Rossi, presidente della Federazione Italiana Canoa Kayak. Ma ieri sera accanto al padrone di casa, Marco Cariboni, ai soci intervenuti in massa e alle autorità c’erano il prevosto don Bortolo Uberti, il prefetto Paolo Ponta, il sindaco Mauro Gattinoni e la presidente della Fondazione Comunitaria, Maria Grazia Nasazzi. E poi i tanti atleti di ieri e di oggi, come Lucia Micheli e Kwadzo Klokpah, alcuni collegati telefonicamente come il nuotatore Andrea Oriana, convalescente in ospedale e il velista Paolo Bassani impegnato a Porto Rotondo per una gara.
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Nasazzi: “Una ricorrenza importante”
“Questa è una ricorrenza troppo bella e troppo importante per noi lecchesi – ha detto Maria Grazia Nasazzi – La Canottieri è per noi motivo di grande orgoglio è un pezzo di storia che si respira e che continua ad emozionare con i suoi colori bellissimi: bluceleste. Qui si respira la lecchesità, quella vera. Grazie anche per questo».
Dagli inizi ai giorni nostri
A tracciare la gloriosa storia del sodalizio è stato il presidente Cariboni, visibilmente commosso soprattutto nel momento in cui ha ricordato quei soci, allenatori, amici e atleti che non ci sono più. “Tutto era cominciato perché dietro l’attuale Questura c’era una pista di pattinaggio su ghiaccio – l’esordio – E quei pattinatori si chiesero cosa si potesse fare nel periodo estivo. E pensarono al canottaggio”. Il 27 settembre del 1895 nel Caffè del Teatro Sociale veniva costituita la Società Canottieri Lecco “allo scopo di contribuire allo sviluppo del canottaggio a scopo igienico”, grazie all’amicizia che univa 28 lecchesi.
Nel 1919 la costituzione della Società Sedi Sportive
Nel 1919 la Canottieri si era sviluppata al punto tale che era necessaria una nuova sede.
Lanciata l’idea i promotori e i sottoscrittori pesanti insieme ai sottoscrittori minori (un’altra settantina) cominciarono la raccolta fondi riuscendo a mettere insieme in pochissimo tempo la somma di 700mila lire (l’equivalente di oggi di oltre un milione di euro) e ad inaugurare la prima palazzina nel 1920, in occasione delle regate internazionali di giugno. “Ci fu una prima piccola sede, all’indomani della costituzione, concessa dalla Società Lariana di Navigazione, dove c’è lo scalo di Lecco. A seguire il Comune cedette alla Canottieri il canile municipale dismesso, che si trovava infondo alla via Nullo. Nel 1899 a Como in occasione delle celebrazioni per il centenario della pila di Alessandro Volta, venne organizzata un’esposizione mondiale. Alla chiusura dell’evento la Canottieri acquistò lo stand di una ditta inglese, il così detto Chalet, che venne smontato da Como e rimontato in via Nullo in sostituzione del canile in via di demolizione. Nel 1919 venne acquisito il terreno attraverso una concessione trentennale da parte del Comune di Lecco di tutta la parte finale di via Nullo e la disponibilità da parte della famiglia Ceribelli di cedere tutti i terreni fronte lago, sui quali poi è nato il complesso immobiliare”.
“La Canottieri, la mia casa e la mia famiglia”
E poi un excursus personale. “Entrai in Canottieri a dieci anni, era il primo giugno del 1955. Da quel momento la società ha rappresentato la mia casa, la mia famiglia, la mia palestra e il mio giardino, il mio tutto insomma. Nel 1975 sono diventato presidente per la prima volta, carica che ho lasciato nel 1995 per poi riprendere nel 2008 fino ad oggi. Non ero certo la prima scelta, prima di me c’erano stati i presidenti che hanno fatto diventare grande il sodalizio, semplicemente nessuno voleva raccoglierne il testimone”. E ancora. “Oggi, a 130 anni dalla fondazione e a cento dalla costruzione della sede, mi piace pensare alla storia della Canottieri come eternità e attimo insieme”. Poi le conclusioni. “La Canottieri è senz’altro un bene di questa nostra città e ancora oggi associarsi costa come un caffè al giorno”.
La tessera d’argento al prefetto
Poi ha fatto seguito la premiazione di alcuni grandi atleti e al prefetto Ponta, Cariboni, ha consegnato la tessera d’argento. “La Canottieri è un servizio pubblico, aperto alla popolazione – ha detto Ponta – Rappresenta lo sport come stile di vita sano, inteso come capacità di saper lavorare in squadra. Praticando sport si impara che si può essere sconfitti ma che dalle sconfitte si può apprendere molto”.
Il sindaco e il prevosto
Ha aggiunto il sindaco Gattinoni: “La città di Lecco è stata collocata, dal Sole 24 ore, al primo posto della classifica nazionale per la pratica sportiva per i giovani. Ma è anche della Canottieri il merito se oggi a Lecco lo sport è anche uno strumento per costruire una comunità più forte e unita”. Ha concluso poi don Bortolo Uberti: «La scia che lascia un atleta o un’imbarcazione si perde presto e viene cancellata. Ma se voi uniste tutte le scie di questi 130 anni, di tutte le imbarcazioni e di tutti gli sportivi credo che ne uscirebbe una cometa, qualcosa di luminoso e di gigantesco, una scia nel cuore di tante generazioni. Credo che davvero per aspera ad astra” ha concluso citando il motto della Canottieri che significa attraverso le difficoltà, fino alle stelle.
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