Introbio

Andrea Vitali racconta "Genitori cercasi" a Villa Migliavacca

Appuntamento mercoledì 9 agosto 2023 a partire dalle 21

Andrea Vitali racconta "Genitori cercasi" a Villa Migliavacca
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Mercoledì 9 agosto 2023 alle 21 Andrea Vitali sarà ospite a Villa Migliavacca ad Introbio per presentare il suo ultimo romanzo «Genitori cercasi» (Einaudi Editore).

Andrea Vitali racconta "Genitori cercasi"

Lo scrittore bellanese firma la tragicommedia di un ragazzino, Velarus, con una famiglia di disgraziati, sullo sfondo della ricca e fin troppo operosa provincia del Nord Italia. Un nuovo capitolo letterario per Vitali, medico condotto per venticinque anni a Bellano: il suo esordio letterario è nel 1987 quando pubblica sulla rivista Il Belpaese – diretta dallo scrittore ed editore Raffaele Crovi – una quindicina di racconti brevi.

Dal 1990 ad oggi ha pubblicato circa cinquanta romanzi che raccontano uno spaccato della vita e degli abitanti della sponda orientale del Lago di Como.

Il libro

Il padre e la madre di Velarus non sono quel che si dice due tipi amorevoli. Del resto come potrebbero esserlo dei faccendieri sempre in viaggio, sempre attaccati al telefono, sempre impegnati a comprare e a vendere. Anche la nascita di un figlio è per loro una semplice transazione. Solo che poi non hanno né il tempo né la voglia di occuparsene, preferiscono scaricare l’impiccio su uno strampalato tassista e sulla sua altrettanto bizzarra moglie infermiera. Cosí il bambino viene lasciato in custodia un po’ a chi capita: comincia per lui una lunga teoria di «affidamenti». Tutto questo, però, produce nel piccolo uno strano fenomeno fisico, qualcosa di davvero eccezionale. Ed ecco che nella testa dei genitori guizza l’idea di combinare l’ennesimo affare della vita, il piú redditizio. A quel punto, la vendetta di Velarus prende il via.

 

«Nacqui dentro un ospedale, vidi la luce sporco di sangue e altra robaccia, mi lavarono, mi controllarono, emisi il primo verso della vita. Però non mi misero tra le braccia di mia madre, come si usa fare con tutti i neonati. Lei non c’era già piú, era dovuta andare via, aveva fretta. Medici e ostetriche erano avvertiti: subito dopo il parto qualcun altro doveva prendersi cura di me, perché lei aveva delle cose urgenti da fare, non poteva rinviarle per nessuna ragione al mondo. Mio padre apprese della mia nascita per telefono, era da qualche parte, lontano. Ci volle anche un po’ perché lo rintracciassero».

Alla presentazione, organizzata dalla biblioteca comunale G. Arrigoni di Introbio, seguirà firma copie.

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