Giir di Mont: una edizione da incorniciare
La XXX edizione del Giir di Mont incorona nella 32 km il keniano Selelo Michael Saoli, secondo l’altoatesino Daniel Pattis e terzo lo spagnolo Antonio Martinez Pérez; al femminile un podio tutto straniero: oro alla rumena Madalina Amairei, argento spagnolo con Ikram Rharsalla e bronzo per la britannica Sara Willot.
Fin dalle prime ore del mattino la temperatura è salita in fretta a Premana, sia che il gradiente fosse in Celsius o che misurasse il livello di emozione e tensione, perché l’aria che si respirava non era solo caldissima per le temperature torride, ma perché proprio tutti hanno messo anima e cuore per la ricorrenza della iconica gara di corsa in montagna, la XXX Giir di Mont, quest’anno prima tappa italiana della Valsir World Mountain Running Cup 2024. E non si potevano festeggiare meglio questi trent’anni, portati benissimo, con il passato, il presente e il futuro della disciplina del mountain running uniti ad omaggiarla, tutti presenti fin dalla partecipatissima cerimonia nella sera di sabato nella piazza centrale del paese della Valsassina. Ieri, 28 luglio 2024, oltre cinquemila spettatori su tutto il percorso sono arrivati dalle prime ore del mattino sugli alpeggi a incitare e sostenere più di 800 atleti provenienti da 18 nazioni pronti a correre e vincere su uno dei percorsi più duri del panorama internazionale, a detta di tutti, al pari di Zegama-Aizkorri. E ben seicento sono stati i giovani volontari premanesi da mesi impegnati nella perfetta riuscita dell’evento e della sua diretta, voluta per coinvolgere il pubblico più lontano.
Giir di Mont: una edizione da incorniciare
La XXX edizione del Giir di Mont nella gara regina di 32 km incorona il keniano Selelo Michael Saoli atleta Run2gether che chiude in 3h21’02”. Al primo passaggio all’Alpe Chiarino l’atleta keniota tocca un tempo intermedio incredibile, tanto da far pensare che avrebbe potuto portare via il record del percorso a Petru Mamu e così anche alla Bocchetta di Larec stacca il secondo di oltre cinque minuti. Ha rallentato e perso grip nella seconda discesa dove il giovane, martellante e dal passo costante Daniel Pattis, fin dall’inizio sempre nei primi cinque in testa, lo ha avvicinato pericolosamente. L’atleta dell’Alto Adige lo ha rincorso nella terza e ultima salita e nella discesa poco prima dell’ingresso in Premana dove è arrivato quasi a sfiorarlo. Nello stacco del rettilineo finale Saoli ha avuto però la meglio con una falcata sull’asfalto di cui solo gli atleti della grande madre Africa sono capaci. Appena 7” dopo di lui con 3h21’09” la medaglia d’argento meritatissima va a Pattis, che prima volta a Premana, promette di tornare per conquistare qui il primo e più alto gradino. Terzo lo spagnolo Antonio Martinez Pérez, fresco del podio nella 50 chilometri alla LUT e della sua grande esperienza, è partito con più calma e si è mantenuto sempre fra il settimo e il decimo posto, con quasi nove minuti di ritardo sul keniota a Larecc, ma dosando strategicamente le forze ha rimontato inesoribilmente all’Alpe Deleguaggio portandosi in terza posizione, fino a chiudere in 3h21’30”. Ottima prestazione per Luca del Pero, che a passo spedito non si è mai spostato dalla quarta posizione con la quale chiude in 3h24’19”, e per l’americano Jack Kuenzle che, secondo fino a Rasga, ha ceduto il passo nell’ultima salita e ha concluso quinto questa sua parentesi italiana.
Più tranquilla e senza grossi scossoni la gara femminile che ha visto nella 32km un podio tutto straniero: oro alla rumena Madalina Amairei che taglia il traguardo di via Roma in 4h9’20”, seguita dalla spagnola Ikram Rharsalla che si aggiudica la medaglia d’argento con 4h14’03” e bronzo per la britannica Sara Willot, arrivata ben dieci minuti dopo la prima chiudendo in 4h19’57”. Solo sesta la capitana azzurra Alice Gaggi de La Recastello, vincitrice dell’oro lo scorso anno nella 18 km e alla sua prima volta qui nella long distance, dopo Martina Curmelato ed Elisa Presa, rispettivamente quarta e quinta.
Giir di Mont Mini
Si battagliano sul percorso di 18 km, una salita e una discesa del Giir di Mont Mini, i due giovani atleti della Run2gether: in testa fino a Resga Elija Kamau Kariuki, che soccombe pero’ nella discesa e lascia il posto al compagno di squadra Ephantus Mwangi Njeri che porta a casa l’oro in 1h32”07’ e abbassa di un minuto il suo stesso record conquistato nella edizione 2023. Kariuki lo raggiungerà dopo poco, a più di 4’ raccogliendo l’argento con 1h36’33”. Terzo il giovane Luca Curioni, con la maglia della G.P Valchiavenna, bronzo con 1h41’09”, che da sesto all’Alpe Rasga, recupera e arriva terzo a Deleguaggio per poi lanciarsi nel rush finale. Bene anche per il giovanissimo di casa Paolo Gianola e Francesco Bongio, La Recastello, che chiudono in quarta e quinta posizione.
Lato femminile, Martina Bilora porta a casa una splendida vittoria e un meritato oro, dopo il quarto posto dell’anno scorso nella 32km, chiudendo in 1h56’26”, seguita dall’inarrestabile altoatesina Anna Hofer con 2h38” e la lecchese Francesca Colombo, al traguardo in 2h7’31”.
Degna di nota la diretta che ha segnato la storia della narrazione della corsa in montagna, con uno sforzo tecnico e organizzativo che dovrà considerarsi una pietra miliare nella comunicazione live delle gare di mountain running e per tutti gli sport outdoor con percorsi e paesaggi complessi: otto droni, sette smartphone di ultima generazione, quattro gopro, tre telecamere fisse remotate, una telecamera mobile, una doppia regia video, sei canali di stream contemporanei, oltre trenta persone di staff, e tre commentatori top, il direttore di Correre Daniele Menarini, ospite d’eccezione, Silvano Gadin, storico affezionato al Giir, e il locale Roberto Gianola. È possibile rivedere la registrazione della XXX Giir di Mont sui canali ufficiali della gara e su quelli CorrereTV.
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