Calcio Lecco, riecco Fracchiolla: "Un onore tornare qui, abbiamo le idee molto chiare"
Il direttore sportivo si ripresenta, annunciando l'imminente arrivo a Lecco di un giocatore: oltre a lui, parlano Maiolo e Foschi
Maiolo – Foschi – Fracchiolla; la Calcio Lecco è un cantiere aperto ma gli addetti ai lavori hanno ben chiaro il progetto da portare in porto. Tutti e tre i sopracitati hanno preso la parola nella mattinata di oggi, mercoledì 9 agosto, nella sala stampa del Rigamonti - Ceppi. Ai lati del direttore generale Angelo Maiolo, il confermatissimo Luciano Foschi, fresco di rinnovo fino al 2025, e l’uomo del giorno, Domenico Fracchiolla, nuovamente incaricato di cementare, in poche settimane, le basi di una squadra desiderosa di mantenere la categoria. Tra ambizioni e ragionamenti, si fa largo una lieta novella: dopo varie settimane, in via Don Pozzi, si è finalmente tornati a parlare di calcio. E soltanto di calcio. Con una punta di "novità" a guarnire il tutto: Alessandro Caporale, difensore della Virtus Francavilla, ben presto raggiungerà il direttore sportivo bluceleste all'ombra del Resegone per vestire la maglia bluceleste. Nell'attesa, la società di via Don Pozzi ha ufficializzato il prestito dall'Empoli del terzino destro classe 2001 Francesco Donati, già agli ordini di Foschi nel ritiro di Saint- Vincent.
Calcio Lecco: le dichiarazioni di Angelo Maiolo
“Tengo a ringraziare la famiglia Di Nunno che sta permettendo al Lecco di fare la Serie B, il lavoro sullo stadio ne è la dimostrazione. Ci tengo molto a salutare anche Magrì (presidente Virtus Francavilla, società di provenienza di Fracchiolla, ndr), ha concesso al direttore qualcosa che non era facile ad un mese dall’inizio del campionato. Appena è arrivata la chiamata del presidente Domenico è arrivato, sarebbe venuto anche a piedi. Siamo tutti contenti della sua venuta”.
Sull’incontro tenutosi ieri in Comune sul tema stadio tra Amministrazione Gattinoni e Calcio Lecco:
“Il sindaco è stato gentilissimo. Più che di soldi, abbiamo parlato di come gestire la situazione; da parte del Comune c’è un’apertura in questo senso. Ieri non si è stabilito nulla ma si è parlato di una serie di cose e dico grazie al sindaco perché ci ha dato molte speranze”.
C’è stato lo zampino di Maiolo nel ritorno di Fracchiolla?
“Inutile dire chi c’entri; la nota positiva è che Fracchiolla è qui a fianco a me. Io ho lavorato insieme a Domenico e lo conosco benissimo, sia come persona che come DS; detto questo, i meriti non sono solo del direttore generale o del mister, è una cosa che abbiamo studiato insieme e si è deciso che fosse giusto chiamare Fracchiolla”.
Facile come bere un bicchiere d’acqua rinnovare il contratto a Foschi per due anni?
“Non credo ci siano stati problemi: lui ha trovato la squadra un po’ disastrata e che andava ricostruita. Mister Foschi ha mostrato a tutti di aver tirato fuori un miracolo, ci ha messo tantissimo del suo; non so come abbia fatto ma il risultato è che lui ha vinto un campionato anche facendo giocare bene la squadra e valorizzando giocatori”.
Come è stata assorbita la notizia dello slittamento dell’inizio di campionato per il Lecco?
“Pro e contro: se parliamo della questione stadio, ben venga perché Padova non è dietro l’angolo; spero, avendo guadagnato questi giorni, che si riesca a giocare a Lecco fin dalla prima partita. A livello sportivo, il mister può spiegare quanto può incidere...”.
Che cosa è cambiato dal punto di vista del patron Di Nunno, che sembrava irremovibile fino a pochi giorni fa sul tema dell’ingaggio di un direttore sportivo?
“Il nome di Fracchiolla è sempre stato sulla bocca di tutti; non è successo nulla, Domenico è andato via per andare a Francavilla, non è cambiato molto: durante la stagione, ne abbiamo sentito un po’ meno la mancanza perché grazie al mister la squadra ha vinto ma il nome di Fracchiolla non si è mai spento; per me è sempre rimasto al Lecco”.
Calcio Lecco: le dichiarazioni di Luciano Foschi
Come incassare il ritorno di Fracchiolla?
“Meno male che è arrivato; ne avevo già parlato con la proprietà a fine stagione, sapevamo fosse un passo da fare. Era solo una questione di tempo, si trattava solo di capire come agire; poteva arrivare prima ma le vicissitudini estive del Lecco le conosciamo, credo che la priorità sia stata legata alla scelta del miglior avvocato piuttosto che del miglior direttore sportivo. In pochi giorni abbiamo messo in piedi già tante belle cose che ci permetteranno di portare in campo una squadra che se la possa giocare con tutti”.
Quanto tempo vi date tu e Domenico prima di litigare?
“Per ora stiamo andando a mangiare insieme, abbiamo litigato perché pago sempre io (ride, ndr). Quello che voi chiamate lite credo siano confronti sani, dalle discussioni credo venga fuori il meglio, soprattutto se si ragiona su quello che succede. Per quello che stiamo facendo adesso, abbiamo una linea di pensiero uguale, il calcio lo vediamo alla stessa maniera. Aggiungo una cosa: il giorno che abbiamo vinto con il Foggia lui era qua, mi sono permesso di dire che un pezzo di questa vittoria fosse anche sua, certi giocatori li aveva portati lui e bisogna dare merito a chi li ha scelti; io e i miei collaboratori non abbiamo fatto altro che tirare fuori il meglio da questi ragazzi”.
La politica bluceleste:
“Abbiamo dimostrato a tutta Italia che i nomi non contano niente: questa politica la voglio portare avanti. Poi, se il direttore prende Messi, non gli dico di no. Credo che sia importantissimo il messaggio che abbiamo lanciato l’anno scorso, come lo è dar fiducia a una società che ha vinto senza spese folli; la cosa importante è trovare under bravi, non è detto che fare una squadra più giovane degli altri significhi rischiare di retrocedere. Sappiamo che ci sarà da soffrire ma non dimentichiamoci di quello che abbiamo fatto quest’anno. Cercheremo di portare avanti una politica legata al territorio, alla disponibilità e al massimo che possiamo fare. A breve annunceremo dei giocatori funzionali a quello che dobbiamo fare; che abbiano 20 o 30 anni mi interessa poco, sono giocatori che servono per il calcio che dobbiamo fare, gente che corre, che mangia l’erba come Buso e che lotti su ogni pallone come Pinzauti. Chiunque venga qui, indipendentemente da come si chiama, deve sapere quello che vogliamo”.
Oggi si gioca (allenamento congiunto con la Casatese oggi alle 17 a Casatenovo, ndr): cosa ti aspetti?
“Stiamo privilegiando la parte fisica, tanto è vero che ieri abbiamo fatto allenamento doppio. Ci stiamo preoccupando di mettere minuti nelle gambe di pari passo con il lavoro fisico precedente; i giocatori saranno stanchi ma non mi interessa, deve essere un passaggio per noi, abbiamo forse ancora un mese abbondante prima di scendere in campo”.
Le dichiarazioni di Domenico Fracchiolla
Come equilibrare la riconoscenza per la recente vittoria con le esigenze tecniche della squadra?
“Per me è un onore essere qui, ringrazio il presidente Di Nunno che mi ha chiamato giovedì e per me è stato un enorme piacere sentirlo. Ringrazio anche il presidente Magrì, è stata una cosa frettolosa e non ho avuto il tempo di salutarlo come avrei voluto – la premessa del direttore - Noi abbiamo le idee molto chiare, unità di intenti con lo staff, la società e il mister è nitida. Il rapporto con mister Foschi è forte, nato sul campo. Dobbiamo unire le due cose: la voglia di costruire una squadra che possa giocarsela con tutti con quello che è il passato, nonché i giocatori che hanno fatto la storia. Sappiamo quali sono i giocatori su cui basarci per affrontare questa stagione e quelli per cui andrà capita la soluzione migliore”.
Sul mercato:
“A breve ufficializzeremo due-tre giocatori ma non Ferrante, è un giocatore che piace tanto ma dobbiamo capire quale sarà l’idea giusta. Stiamo lavorando molto sul parco under, in B c’è una lista bloccata e loro sono fondamentali; dopo Ferragosto, ci concentreremo sui giocatori di categoria. Abbiamo un lavoro duro, dovremo fare nel complesso 20-25 operazioni tra entrate e uscite”.
Quanto impatterà nell’acquisto di nuovi giocatori il ritardo accumulato sul mercato?
“Non stiamo dormendo la notte, è un lavoro di squadra che non sarà semplice ma mi ricorda molto la situazione di tre anni e mezzo fa, quando arrivai: eravamo in zona retrocessione in Serie C, in quindici giorni facemmo mercato e poi ci salvammo. Da lì è partita la costruzione della squadra che ha vinto quest’anno. Siamo abituati a queste full immersion, non ci spaventano; l’importante è che i giocatori che vengono a Lecco capiscano la realtà in cui arrivano, ossia una realtà in cui tutti ci danno tutti per spacciati e occorre avere la convinzione e la cattiveria per sudare e sputare sangue fino all’ultimo secondo. Come ho detto a Caporale – giocatore che a breve ufficializzeremo – ogni pallone deve essere il pallone della vita: questo deve essere lo spirito, proprio quello che incarna la città di Lecco e che noi dobbiamo rappresentare in campo”.
Sul mix tra giovani ed elementi di esperienza:
“I pezzi da Serie B li inseriremo verso la fine del mercato. Negli ultimi anni la Calcio Lecco si è contraddistinta per aver valorizzato tanti giovani soprattutto a centrocampo, prima Kraja e Masini, poi Zuccon e Girelli; in quella zona interverremo con under importanti in questi giorni. Terminati loro, andremo sui giocatori di categoria ma con i nostri tempi, le nostre dinamiche e con pazienza”.
Qual è la strategia a medio-lungo termine per riuscire a restare in Serie B?
“Dobbiamo pensare solo a fare la squadra più forte possibile con il nostro budget. Abbiamo poco tempo per pensare sul medio-lungo periodo, abbiamo meno di venti giorni di tempo se non ci prorogheranno il mercato”.
Tre nomi: Da Graca, Sersanti, rispettivamente, attaccante e mediano della Juventus Next Gen, e Cortinovis, di proprietà dell’Atalanta...
“Vedremo. Cortinovis e Sersanti sono due centrocampisti molto forti, Sersanti è un giocatore con già tre anni di C e uno di D, trovare un 2002 con queste caratteristiche è molto complicato”.