Serie C

Calcio Lecco, Foschi presenta la semifinale: «Carichi di entusiasmo»

Le dichiarazioni del tecnico alla vigilia del primo atto di un impegno storico, che si giocherà in un Rigamonti - Ceppi gremito

Calcio Lecco, Foschi presenta la semifinale: «Carichi di entusiasmo»
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È la bollente vigilia di una semifinale per la Calcio Lecco. Il viaggio della squadra di Luciano Foschi sulla giostra playoff è andato fin qui oltre ogni aspettativa e l’impresa storica di mercoledì sera nell’ardua trasferta di Fontanafredda contro il Pordenone è lì a dimostrarlo. Le aquile attendono la corazzata Cesena, reduce dal doppio pari a reti bianche contro il Vicenza e dal conseguente passaggio del turno dettato dal proprio status di testa di serie (non più valevole per la semifinale, all’esito della quale, in caso di doppia parità, si disputeranno i tempi supplementari ed eventualmente i calci di rigore). Nel pomeriggio di oggi, sabato 3 giugno, il tecnico bluceleste ha presentato il primo round, in programma domani sera alle 20:30 in un Rigamonti – Ceppi che torna ad essere sold out dopo ben 14 anni.

«Io penso al Lecco, che il Cesena sia forte lo sapevamo già. Erano forti anche Pordenone e Ancona, sono tutte squadre decisamente più forti di noi – introduce il tecnico - Dobbiamo solo andare in campo e fare la nostra prestazione, senza mollare mai. Spirito e voglia di emergere sono componenti che vanno al di là della tecnica e della tattica e nelle ultime partite hanno fatto la differenza. Dobbiamo continuare a crederci; questo entusiasmo che ci sta trasmettendo la città, la coda alla biglietteria delle ultime ore, sono cose che hanno creato questi ragazzi. Giusto che si godano questo momento, non so quante volte ricapiterà loro di giocare una semifinale per andare in Serie B; per questo, visto che ci siamo, dobbiamo giocarcela bene, pur rispettando l'avversario e sapendo che è veramente forte».

Sulle individualità e le caratteristiche del Cesena:

«È la terza miglior difesa di tutta la Serie C. Stiamo parlando di una semifinale, ci sono quattro squadre e sono tutte valide, non credo che il Lecco sia lì per grazia ricevuta. La nostra convinzione, il nostro atteggiamento, il gruppo, sono tutte componenti che ci hanno dato la possibilità di fare qualcosa di importante».

Qualche defezione a centrocampo per il Lecco:

«Domani possiamo fare il 3-4-3 o il 3-5-2, abbiamo il vantaggio di poter introdurre delle soluzioni diverse. Ora vedremo chi sta meglio dal punto di vista fisico, perché abbiamo un po’ di acciacchi: domattina faremo le valutazioni del caso, bisogna mandare in campo chi sta meglio perché in questo momento del campionato si è un po’ logori e bisogna sfruttare l’energia e la linfa di chi fino ad oggi ha giocato meno»

Imbarazzo della scelta in attacco?

«Sono contento per questo. Gli attaccanti diventano determinanti in queste partite; ben venga che io possa utilizzare tutti questi ragazzi perché sono dentro la partita, sono molto contento di quello che stanno facendo; dobbiamo solo decidere che tipo di equilibrio avere, come affrontare l’avversario in base a quello che abbiamo visto delle loro qualità; anche loro giocano a cinque dietro, dobbiamo essere bravi a scardinare la loro difesa».

Qual è il principale merito del mister in questa stagione?

«Non lo so, in campo ci vanno i ragazzi. Alleno da tanti anni, la cosa importante è riuscire a comunicare; io posso anche dire delle cose ma se i ragazzi non ci credono diventa inutile. Credo che quest’anno lo staff abbia lavorato tanto e bene insieme alla società ed è riuscito a far rendere al massimo questi ragazzi. Abbiamo creato un gruppo, un’alchimia; ho dato massima lealtà e rispetto ai ragazzi, credo che portare soprattutto quelli che giocano meno a essere utilizzati voglia dire farli sentire importanti. Io e il mio staff siamo riusciti a creare questa alchimia ma io valuto sempre quello che fanno i ragazzi, cercando di farli rendere e di capire il perché di un’eventuale cattiva prestazione».

 Sulla gestione della gara:

«È una partita che si gioca in 180 minuti, lo hanno dimostrato il turno precedente e quello prima ancora, nel quale alla fine del primo tempo in casa rischiavamo di essere eliminati e abbiamo recuperato lo svantaggio. In casa con il Pordenone abbiamo perso e tutti ci davano per spacciati ma poi abbiamo passato il turno; parliamo di una partita di 180 minuti, che potrebbero anche non bastare. Vince chi fa un gol in più o chi sbaglia meno rigori, sono gare equilibrate tra due squadre che stanno facendo un campionato meno importante, sicuramente il Cesena sulla carta è più forte ma troverà una squadra carica di entusiasmo e di voglia di dimostrare ancora che non ci si vuole fermare. Domani è solo il primo atto di questa semifinale, poi ci sarà il ritorno al Cesena, anche lì con lo stadio pieno: i giocatori devono aver voglia di dimostrare di essere all’altezza, vorrei giocare io domani...»

Domani ci sarà il Var...

«Non cambia nulla, le polemiche se le porta via il vento, io mi preoccupo soltanto che la squadra faccia la sua prestazione. Gli arbitri fanno il loro lavoro, il VAR è un aiuto per gli arbitri. Ci fosse stato all’andata con il Pordenone? Magari sarebbe finita 0-0 e non avremmo passato il turno...»

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