Calcio Lecco, Baldini presenta l'esordio: «Fatto un grande lavoro per ricompattarci»
Così il tecnico vigilia della prima di campionato con la Clodiense: «Buso, Bianconi e Melgrati? Ci avrò parlato venti volte ma se la volontà è quella di andar via...»
Motori in caldo all’ombra del Resegone: si attende soltanto il semaforo verde. Quest’ultimo scatterà domani, ore 18:00, quando la Calcio Lecco debutterà nel campionato di Serie C 2024-25 davanti al proprio pubblico. Al Rigamonti – Ceppi si attende l’Union Clodiense di Chioggia, neopromossa colma d’entusiasmo. Che a Lecco non si respiri la stessa aria, dopo la retrocessione dalla cadetteria e un’estate interlocutoria, è ben più che una percezione e i recenti addi di Melgrati e Bianconi, più quello ormai definito di Buso (direzione Catanzaro), non contribuiscono certo a schiarire il quadro. Ma Francesco Baldini guarda al presente con determinazione da vendere; intervenuto nella mattinata di oggi, sabato 24 agosto, nella sala stampa del Rigamonti – Ceppi, il tecnico bluceleste ha presentato l’esordio delle Aquile nell’imminente torneo di terza serie.
La sensazione è che questa partita si vincerà con testa, motivazioni e gamba...
«Sono molto contento che inizi il campionato e lo sarò anche quando tra qualche giorno chiuderà il mercato; il fatto che sia ancora in corso è veramente una cosa complicata per noi allenatori. Penso che nel calcio la preparazione tattica e tecnica siano importanti ma in Serie C conta tantissimo l’aspetto motivazionale e io ho visto i ragazzi migliorati sotto questo aspetto. Ho lavorato già in piazze come Perugia e Vicenza, con squadre scese da una categoria superiore e non è mai semplice ricompattare l’ambiente in questi casi ma negli ultimi giorni ho sentito qualcosa di diverso nelle parole e negli allenamenti rispetto a qualche tempo fa. Sono convinto che in questa partita conti l’aspetto temperamentale, oltre a quello tecnico-tattico; penso che i giocatori che rimarranno qui fino alla fine avranno il compito importante di onorare la maglia tutte le domeniche a prescindere dal risultato».
Il “caso Buso”: come ha vissuto il Lecco questa situazione interna?
«È semplice gestirla: io guardo il campo, non come si chiamano i giocatori, che carriera hanno avuto o che età hanno. So di dover mettere in piedi una formazione per la partita di domani e avrei guardato il campo a prescindere che ci fosse una trattativa o meno. Ho detto ai ragazzi fin dal primo giorno che sotto questo punto di vista avrei preteso rispetto, che per me significa andare forte tutti i giorni in campo. Nicolò è un bravissimo ragazzo ma come altri avevano la testa altrove e io non mi potevo permettere questo».
Che squadra aspettarsi nella gara di domani?
«Dopo una retrocessione è sempre complicato mettere insieme i cocci. Siamo arrivati in una situazione di questo genere. Non saremo stati bravi a coinvolgere tutti, visto che Melgrati e Bianconi, come Buso, hanno fatto la scelta di andare via, ma tutti gli altri li abbiamo coinvolti e garantisco che già questa è una cosa importante; dopo tutto quello che hanno passato qui, retrocessione e tutti i vari problemi che possono esserci stati, ricompattare tutto non è stato semplice. Le amichevoli e la gara con il Milan Futuro sono state partite di esperimenti, la società è stata molto brava a riorganizzare tutto ma abbiamo fatto fatica anche a trovare le amichevoli; quello con il Milan, poi, non è stato un test semplice, parliamo di una squadra con almeno 4-5 giocatori che giocheranno sicuramente ad altissimi livelli. Questa settimana abbiamo lavorato molto sulla fase offensiva e sono convinto che domani verrà fuori un’ottima partita anche sotto quel punto di vista».
A cosa si devono le partenze di Melgrati, Bianconi e quella imminente di Buso, in un contesto in cui il “gruppo storico” pareva al centro del progetto?
«In una delle prime interviste dal mio arrivo ho detto che non mi sarei fatto portare via i giocatori più forti che avevo; continuo a pensarla così ma questo deve avvenire con chi vuole a tutti i costi rimanere qui; tra uno forte che ha la testa altrove e uno meno forte che va a duemila all’ora in C preferisco quest’ultimo. Con Buso, Bianconi e Melgrati ci avrò parlato almeno venti volte ma se poi rimane una volontà di andare via non mi metto assolutamente a pregare la gente. Lavoreremo per trovare le alternative giuste ma, come ho detto, il lavoro grande che è stato fatto è stato quello di ricompattare l’ambiente. Sono disposto che fino al 31 agosto i giocatori che rimarranno a Lecco saranno pronti a buttarsi nel fuoco per la maglia».
Sempre sul capitolo mercato: quanto servirebbe Ionita?
«Dobbiamo ancora completare la mediana e lui sicuramente è forte ma faccio fatica a parlare di un giocatore che non è nostro. Ci possono essere delle trattative in corso ma bisognerebbe parlarne con il direttore, io sono concentrato al 100% sulla partita di domani».
Sulla formazione di domani:
«Pinzauti e Ardizzone si sono allenati con la squadra, saranno tra i convocati. Zuberek sta meglio, Galeandro sta bene. Tordini? Ogni giorno devo riprenderlo per qualcosa ma sto lavorando per farlo diventare giocatore vero, se riesce a capire che tutti i consigli che gli diamo sono per il suo bene sono convinto che possa essere una risorsa importante per questa stagione; ha già fatto passi in avanti ma sono convinto che debba farne ancora qualcuno, deve essere più “uomo squadra”. Con la Juventus purtroppo abbiamo perso Celjak per un fastidio muscolare: non è niente di grave, penso addirittura di convocarlo. È l’unico mezzo infortunio che abbiamo avuto, al di là di Stanga che sta lottando contro un fastidio all’adduttore».
Focus sull’Union Clodiense, avversario di turno:
«Non è mai facile incontrare una neopromossa alla prima partita proprio per quello che dicevo prima sulla Serie C; saranno determinati, hanno temperamento e una struttura che viene dalla vittoria del campionato dell’anno scorso in Serie D. Verranno a Lecco per fare un’ottima partita; quando vieni promosso c’è una componente motivazionale importante, che noi dobbiamo pareggiare; se avverrà questo, potremo fare risultato».
Che girone bisognerà aspettarsi?
«Ci sono 4-5 squadre che anche per budget hanno fatto cose importanti, mi riferisco a Padova, Vicenza, Triestina... e poi c’è la FeralpiSalò, che è una squadra giovane ma costruita bene. Ogni anno però ci sono delle sorprese; in quello dov’ero io lo scorso anno con il Trento nessuno inizialmente avrebbe pensato alla vittoria del Mantova. Lo stesso Lecco è un esempio lampante: all’inizio del campionato della promozione, sicuramente non era tra le favorite. La C può avere delle sorprese e io spero di poter essere una di quelle. Io sto lavorando con il mio staff per riorganizzare tutto quanto e far ritornare entusiasmo nei miei ragazzi».