Il Lions Club Lecco Host visita il gruppo di Arteterapia del Secondo Reparto del carcere di Bollate
Il sodalizio sostenitore del progetto di incontro tra i ragazzi di diverse classi dell'istituto Bertacchi con alcuni detenuti ed ex detenuti
Martedì 18 ottobre i soci del Lions Club Lecco Host hanno fatto visita al carcere di Bollate in quanto sostenitori del progetto di incontro tra i ragazzi di diverse classi dell'istituto Bertacchi, con alcuni detenuti ed ex detenuti del gruppo di Arteterapia del carcere di Bollate.
Lions in visita al carcere di Bollate
Grazie al contributo del club, all'interno del libro "Avevano calcolato tutto tranne l'IMPREVISTO", verrà aggiunto un capitolo dedicato proprio all'esperienza di incontro tra i ragazzi del Bertacchi e i detenuti all'interno del carcere.
Scuola-carcere è un progetto attivo in Italia grazie alla partecipazione di docenti, studenti, dirigenti, associazioni e volontari.
L'arteterapeuta Colombo: "Siamo costruttori di ponti"
Luisa Colombo, lecchese di origine, arteterapeuta, presidente dell'associazione Xsperienza e fondatrice del gruppo di arteterapia, impegnata nelle scuole, presso il carcere di Opera e da diversi anni alla II Casa di reclusione di Milano/Bollate. "Ci riteniamo costruttori di ponti, che mettono in relazione la popolazione che vive all’interno del carcere e tutta la società che ruota attorno ad esso e viceversa, in uno scambio utile alla crescita di entrambe le parti in causa" ha detto. "Questo progetto ha una duplice valenza, quella di adempiere a quanto indicato nell’Art 27 comma 3 della Costituzione, riguardo il recupero e reinserimento del condannato e dall'altra ha lo scopo, nelle scuole, di sostenere le fragilità e prevenire tutto ciò, che per scelte sbagliate, potrebbe costituire reato".
Il progetto con l'Istituto Bertacchi
Il format base dei progetti scolastici, prevede tre incontri per ogni singola classe, in cui il percorso si svolge, per un totale di 12 ore, con l’aggiunta di 3 ore per presentazione e restituzione del percorso alle famiglie. "Famiglie che riteniamo debbano essere coinvolte, per l’importanza e la delicatezza dei temi affrontati" aggiunge Luisa Colombo. Lo scorso anno scolastico, solo all’istituto Bertacchi, Xsperienza ha svolto un totale di 29 incontri, rispettivamente nelle classi 3A e 3B scienze umane, un percorso di 30 ore per classe; nella classe 4B economico sociale un percorso di 12 ore e incontri tema carcere ed inclusione, in altre classi. Il progetto vedrà la sua conclusione nel prossimo mese di novembre, con l’incontro al carcere di Bollate per le classi 4Asul e 5Bsue.
Incontri nel carcere di Bollate tra detenuti e studenti
Attraverso l’Arteterapia e la comunicazione terapeutica, ma soprattutto grazie all’ascolto di storie di vita vera di alcuni detenuti, in regime di detenzione alternativa, Art. 21 e/o affidamento all’UEPE (ufficio esecuzione penale esterna) di Milano, i ragazzi delle scuole hanno potuto affrontare un percorso che trasversalmente, ha consentito loro di lavorare sul sostegno alle fragilità e allo sviluppo dell’intelligenza emotiva e di riflettere ed acquisire criteri e capacità di critica e autocritica, per una maggiore consapevolezza dei propri comportamenti. Gli incontri in carcere, svolti in via straordinaria in reparto, hanno permesso inoltre agli studenti di lavorare sulla sconfitta dei pregiudizi nei confronti dei detenuti e di dar voce alle loro emozioni, attraverso l’ascolto, il confronto e la condivisione.
Un incontro emozionante
Durante la visita i soci del Lions Club Lecco Host, hanno potuto sperimentare una parte dell’esperienza che hanno vissuto anche i ragazzi del Bertacchi: l’ascolto delle storie di detenuti ed ex detenuti, un momento emozionate, sia per i soci sia per i ragazzi della casa di reclusione.
Durante l'incontro sono intervenuti anche la dott.ssa Angelina Quattrocchi, funzionario giuridico della struttura e il dott Giorgio Leggieri, Direttore del carcere di Bollate. Entrambi hanno sostenuto la scelta trattamentale del penitenziario, che non considera i detenuti numero di matricola, ma persone con bisogni e necessità che devono essere prese in considerazione e su cui va steso un progetto educativo individuale. Il tutto secondo il principio per cui il detenuto non è il reato che ha commesso.
Il carcere di Bollate
Il carcere di Bollate, struttura altamente trattamentale, consente ai detenuti di non dover restare chiusi tutto il giorno in cella, offrendo la possibilità di accedere ad attività formative e culturali, di svago e lavorative, sia all’interno che all’esterno del carcere, con anche l’opportunità di frequentare dai corsi di alfabetizzazione, ad alcuni indirizzi della scuola superiore e dell’Università. Questa metodologia operativa ha portato negli anni, al conferimento al carcere di Bollate, del primato di minor numero recidive sul territorio nazionale.
La cena al ristorante InGalera dentro il penitenziario
I soci del club hanno infine cenato al ristorante stellato “InGalera”, unico ristorante al mondo situato all’interno di un istituto penitenziario, dove lavorano alcuni detenuti. Strategicamente, come ci è stato spiegato da Silvia Polleri, titolare del ristorante, l’ubicazione all’interno della struttura ha consentito di offrire un'ulteriore sostegno ai detenuti, in termini di opportunità lavorativa e di indirizzare i clienti, accompagnandoli durante il pranzo o la cena, con una serie di proposte volte a far riflettere su una realtà che nella maggior parte dei casi, la società comune non conosce e che troppo spesso, ancora è vittima di pregiudizi.
La serata si è conclusa con il ringraziamento reciproco tra il Carcere di Bollate e i soci del Lions, con la speranza che questo progetto scuola-carcere, possa estendersi in un numero sempre maggiore di scuole, anche nella città di Lecco.