Lettere al Giornale

Un paese del Lario, 24 maggio 2020

Riflessioni dopo il nostro primo weekend da “liberati” sulla nostra riviera lecchese

Un paese del Lario, 24 maggio 2020
Pubblicato:

Un paese del Lario, 24 maggio 2020

Questo weekend, pare, abbia dato respiro a tanta gente che soffocata dal lockdown di questi mesi si è riversata sul nostro bellissimo lago: e fin qui niente di male. Anzi, detto da me che sono dipende stagionale di un sito turistico della riviera, non ci si poteva aspettare di meglio. Purtroppo però viene a mancare l’educazione ed il buon senso, come tante volte accade quando le misure restrittive vengono allentate.
Un fine settimana da paura, con la provinciale 72 invasa da partecipanti dell’autodromo, che infischiandosi del limite di velocità si sentono sfrecciare da ormai due giorni sotto casa, con la paura per i cittadini che devono attraversare con i passaggi pedonali dietro alle curve a gomito che sono tanto presenti lungo il nostro bellissimo tratto di strada, e qui sorgono i primi dubbi: “dove sono i controlli?” Questi vengono a mancare anche durante le “normali” estati quando ci trasformiamo in una delle località più a rischio d’incidenti di tutta la regione, se non addirittura di tutta la Nazione. Mancano i controlli, i telelaser, il personale, gli autovelox: insomma manca un po’ di tutto. I sindaci, dopo le chiamate fatte da una mia vicina, rispondono che non si hanno mezzi a sufficienza per poter controllare localmente la provinciale. L’arma risponde che purtroppo nemmeno loro dispongono di mezzi necessari, soprattutto nel fine settimana.
Ma passiamo oltre, perché il problema esposto è già stato fatto presente più e più volte e quindi prima o poi una soluzione si troverà (speriamo prima che poi).
Il problema maggiore di questi giorni è un altro: la maleducazione e l’incoscienza di chi ci circonda. Lo dico col rammarico, ma tanti concittadini non rispettano le semplici regole che dovremmo applicare tutti in questo periodo così sensibile. La misura di distanza di sicurezza e le mascherine. Guai a parlare di spiagge pubbliche dove si è manifestata una calca e dove le misure di sicurezza non sono state assolutamente prese in considerazione, un semplice metro di distanza pare non ci venga proprio naturale rispettarlo.
Quello che è ancora peggio è l’egoismo che dimostriamo ancora una volta: vorrei esporlo in poche parole. Sono andato al negozio del paese che serve anche da bar, ricevitoria e tabacchi. Sono in fila, sento che qualcuno dietro di me si avvicina ed inizia a chiacchierare, fin qui nulla di strano, finché non mi volto per curiosità: senza la mascherina, senza rispettare il metro di distanza nella fila alla cassa, insomma come se tutto fosse tornato alla pura e semplice normalità. Lo faccio notare al soggetto il quale mi risponde: “Eh cosa credi, sono mica contagios* io!” Dopo mesi di tutoring sulle mascherine sappiamo tutti che quelle chirurgiche proteggono più gli altri dalla persona che l’ha indosso e non il contrario. Quindi insomma devo preoccuparmi per la salute degli altri mentre gli altri non si preoccupano di niente?
Andando in giro ormai le mascherine da obbligo sono diventate un optional e quando si fa notare questa cosa, tranquillamente con un ‘post’ di sfogo ed un invito al pensiero collettivo, sui vari social i commenti sono quelli da “leoni da tastiera”: “Statti a casa se hai pura.” – “Chiuditi tra le quattro mura e taci” – “Fatti i c… tuoi!”
Quello che, personalmente, mi ferisce un po’ di più è il fatto che non possiamo chiedere agli esercenti di fare da “sceriffi”, ma con i controlli e i toni di questi tre mesi che sono stati usati, tante volte, da chi ci governa localmente, molto aspri e diretti mi aspettavo un controllo quasi maggiore sul territorio in questa fase 2, più che in quella precedente.
Non siamo tutti dei Leoni, qualcuno ha ancora paura, magari non per se stesso, ma per i propri cari che non vuole esporre a questo male che ci sta limitando così tanto la vita, vorrei invitare tutti alla responsabilità comune e al rispetto delle due regole principali che ci sono state imposte in questo momento per poterci godere tutti in sicurezza la libertà che solo quando ci è stata così aspramente limitata è venuta a mancarci ed ora che la stiamo riscoprendo non dobbiamo buttarla via con dei comportamenti irresponsabili.

Un vostro lettore 

Seguici sui nostri canali