Le mascotte dei mondiali scendono in campo contro le mascotte degli europei… Chi vincerà?
I calciatori gli allenatori, i tifosi, ma vogliamo parlare delle mascotte? Si sa che forse anche loro almeno una volta nella vita avrebbero voglia di diventare protagonisti e di calcare i campi verdi di cercare un gol in rovesciata o una parata spettacolare.

Abbiamo esaudito questo desiderio, abbiamo creato la formazione ideale delle mascotte che ci hanno accompagnato per così tante edizioni dei campionati mondiali di calcio. Certo, qualche giocatore è un po’ arrugginito perché arriva direttamente dai mitici anni Sessanta del secolo scorso, altri invece sono ragazzi o addirittura bambini. Ecco dunque, ruolo per ruolo, i vari giocatori e le relative caratteristiche. Il modulo inedito è 2, 2 ,3, 3.

Il portiere per forza di cose è Ciao la mascotte tricolore di Italia 90 con il suo corpo snodato può confondere gli attaccanti avversari con la sua testa-pallone. Per il terzino destro Juanito la mascotte di Messico 70 a cui si alternerà nel secondo tempo Piquet sempre messicano, del 1986. Entrambi battono un po’ la fiacca e durano solo un tempo ciascuno, però entrambi portano il sombrero e sono pronti per la siesta. Per il ruolo di terzino sinistro abbiamo individuato una coppia in staffetta di tedeschi d'annata: Tip e Tap. In campo danno tutto, ma durano solo un tempo ciascuno. I due calciatori di Germania 74 sono intercambiabili: primo tempo ad uno, secondo tempo all'altro. Centrocampista arretrato destro: Gauchito, il ragazzo di Argentina 78. Con tanto di frustino e grinta per esplorare il forte attacco a tre punte, è pronto a retrocedere a dar manforte alla difesa sulla fascia destra.
Centrocampista arretrato sinistro e Footix il galletto di Francia 1998. Resistente efficace nel gioco corto fa la spola fra i tedeschi dietro di lui e la mascotte spagnola sulla fascia sinistra.
Un centrocampo di veri leoni: Goleo di Germania 2006 pronto ad allungare le migliori palle ai tre attaccanti e a difendere con grinta. Al centro l'altro leone: Willy d'Inghilterra 1966, il giocatore più anziano in campo che, non a caso, ha la fascia di capitano. Gioca tutto anche sulla sua esperienza, pronto a mandare in rete le punte.
Sulla fascia sinistra un Globe trotter di scuola sudamericana: lo spagnolo Naranjito con la sua forma rotonda il simpatico arancio del 1982 anticipa spesso il pallone o appoggia le azioni sulla fascia sinistra.

Centravanti e il cagnolino americano Striker di Usa 94, la sua velocità lo porta a mettere scompiglio nella difesa avversaria con colpi di testa e di tacco.
Per le due ali: i due ragazzi più giovani e più grintosi. A sinistra Zakumi, il leopardo di Sudafrica 2010 che da buon felino è pronto a carpire i palloni che arrivano dal centrocampo e a ghermirli per poi infilarli in rete. A destra uno degli ultimi arrivati: Fuleco, l'armadillo mascotte di Brasile 2014, con la sua corazza gialla sfonda la difesa avversaria, palla al piede, per finire in rete il più delle volte. Nella formazione non trovano un posto i tre alieni dell'edizione Corea Giappone 2002 perché gli Spheriks: Ato, Niki e Caz, non hanno trovato la forma necessaria per scendere in campo, ma in panchina fanno un tifo infuocato e tanto colore. In panchina è pronto a scaldarsi Zabivaka, il lupetto di Russia 2018, Un giocatore duttile, può ricoprire il ruolo di attaccante, ma anche di centrocampista. E’ stato già impiegato in difesa con eccellenti risultati. Essendo la mascotte di Russia 2018, può sembrare in castigo e non farlo giocare sembra una soluzione politica, ma in una rappresentativa universale, come quella delle mascotte è una risorsa da non lasciare in panchina. Un discorso diverso, invece, bisogna farlo per l’ultima mascotte arrivata, quella del Qatar 2022. In un primo tempo, gli Emirati del Qatar avevano preparato un leoncino, rimasto senza nome, molto aggressivo ma simpatico. Poi, una volta acquisita la disputa del campionati del mondo del proprio paese è spuntata la vera mascotte dei giochi… Svolazzante è una Kefiah, che vola sopra ogni spazio temporale, La’eeb, potremmo definirla la “mascotte” delle mascotte dei mondiali di calcio, quindi non un ruolo definito, ma un vero portafortuna beneaugurante.
Se le mascotte dei campionati del mondo di calcio, possono schierarsi in grande stile, avendo riserve in panchina, la “nazionale” delle mascotte degli europei ha invece i numeri contati, giusto undici piccole mascotte da schierare in campo, considerando che le ultime due, quella dell’europeo francese e quella dell’edizione 2021 non possono entrare in campo. Quella del 2016, Victor era un bambino supereroe, con poteri alla Superman, volava e poteva utilizzare le sue magie grazie ai superpoteri, quindi da considerarsi come “mascotte”, come supporto alla squadra titolare, che invece è formata dal portiere portoghese Kinas (mascotte dell’edizione 2004), terzini le due mascotte italiana e francese, Pinocchio per l’Italia (1980) e Peño il galletto della Francia nel 1984. Al centro della difesa il libero, mascotte dell’edizione 2000: Beneluchy, un leoncino/diavolo molto efficace e convincente.
Un centrocampo con quattro ragazzi, due coppie di gemelli per sostenre l’attacco e confondere gli avversari, due gemelli del 2008 sul fronte destro: Trix & Flix, due giovani calciatori, ognuno vestito con i colori delle nazioni ospitanti, l’Austria e la Svizzera. Mentre sul fronte sinistro a portare tutta la loro giovialità e freschezza Slavko e Slawek,i due gemelli punk a rappresentare le nazionali polacche e ucraine, nell’edizione del 2012. Un tridente in attacco formato da due ali veloci e scattanti, imprendibili, due leprotti: all’ala destra lo svedese Rabbit, del 1992, con la maglia della Svezia e, all’ala sinistra, il tedesco Berni, col pelo più scuro, simbolo degli europei disputatisi in Germania nel 1988. Al centro dell’attacco un giocatore potente con gran fisico che si batte in area come un leone, perché è un leone: la mascotte del 1996, Goliath. Quindi niente riserve in panchina, ma Super Victor in alto nel cielo a coordinare il tutto, farlo giocare sarebbe scorretto. Mentre la mascotte dell’ultima edizione: Skillzy, è un giocoliere di freestyle scelto per l’edizione 2021, si esibisce solo prima della partita e durante l’intervallo, non essendo un vero giocatore di calcio.
Come potrebbe finire la partita. Secondo me un pareggio sarebbe appropriato. Ma sarà il campo a decidere. Come al solito.
Paolo Cagnotto, autore di due libri a tema – gli unici due saggi “completi” con autori, critica e storia: “La grafica nei Mondiali di Calcio (ed europei)” e “La grafica nelle Olimpiadi” acquistabili solo su www.lulu.com