Chiedere il green pass a bimbi e ragazzi è un ricatto economico per per le famiglie
"Chi vuole faccia vaccinare i figli piccoli ma chi non vuole possa comunque mandare i ragazzi a scuola, sicuro che a scuola venga fatto un monitoraggio ben organizzato come servizio autentico ai cittadini"
Riceviamo e pubblichiamo la lettera inviata da Barbara Valsecchi al sindaco di Lecco Mauro Gattinoni, firmatario dell'appello per introdurre il green pass per gli studenti per andare a scuola.
Egregio Signor Sindaco,
leggo con amarezza circa la sua adesione alla richiesta dei sindaci italiani di estendere il lasciapassare covid anche agli alunni nelle scuole.
Capisco e condivido la paura e preoccupazione sanitaria che stiamo vivendo in questi duri anni per il nostro pianeta, però percepisco anche una dimenticanza di quelli che sono i principi fondanti della nostra Repubblica, tra cui tutela dei cittadini e delle loro scelte in campo sanitario.
Richiedere il lasciapassare agli studenti anche per entrare a scuola significherebbe, per molti, sentirsi obbligati a vaccinare i propri figli anche quelli più in tenera età. E' vero che tali vaccini sono stati approvati ma si tratta pur sempre di vaccini nuovi, sui quali si conosce ben poco. Ritengo giusto e lecito che i genitori possano anche decidere serenamente e prudenzialmente di non vaccinare i propri figli, preferendo dedicare la protezione vaccinale alle persone veramente più deboli dal punto di vista immunitario: talmente questo è vero che il vaccino non è obbligatorio.
Quindi richiedere il lasciapassare agli studenti si tradurrebbe in un ricatto economico per le famiglie già in difficoltà reddituale per una crisi che non ci sta lasciando scampo: molti non possono permettersi di pagare un tampone ogni due giorni anche ai figli.
Onestamente dal rappresentante della nostra bella Lecco, città laboriosa eppure con un cuore grande come dimostrano le tante sensibilità sociali del nostro territorio, mi sarei aspettata una richiesta ferma e ufficiale affinché nelle scuole vengano organizzati servizi di monitoraggio con tamponi salivari quotidiani a tutti gli studenti. Questo sì che sarebbe essere un paese civile, che punta al monitoraggio per fermare la diffusione di un virus che ci sta mettendo in ginocchio, psicologicamente prima di tutto. Se ne è parlato tante volte ma non si è mai concretizzato.
Ridare libertà ai giovani deve essere al primo posto. Il mondo scolastico chiede da più parti di abolire il lasciapassare per gli studenti sui mezzi pubblici (che come ben sappiamo sono insufficienti, stracolmi e ritardatari) e nelle biblioteche e i nostri governanti locali, invece di guardare alle necessità reali della popolazione che rappresentano e che magari il governo centrale non riesce a conoscere fino in fondo, rincarano la dose.
NO, non è quello che mi aspettavo. Sinceramente.
La campagna vaccinale, a mio umile modo di vedere, è stata un fallimento perché non ci ha ridato la libertà, gli immunizzati trasmettono e si ammalano e i giovani ne pagano le conseguenze. Ora dobbiamo dimostrare di essere "legali" per accedere quasi ovunque, il pensiero contrario, seppur moderato e ragionevole viene subito criminalizzato. Decisamente la campagna vaccinale è stata uno sfacelo: ha diviso le folle invece di unirci come popolo: solo l'unità fa la forza di una Nazione.
Per cui, Signor Sindaco, non divida gli animi dei genitori, già pieni di preoccupazioni.
Chi vuole faccia vaccinare i figli piccoli ma chi non vuole possa comunque mandare i ragazzi a scuola, sicuro che a scuola venga fatto un monitoraggio ben organizzato come servizio autentico ai cittadini.
Il caso dei positivi che circolano liberamente (e ahimè coscientemente) con green pass da vaccino ci insegna che nulla vale di più del controllo reale della positività con un tampone! E a scuola deve essere gratuito per tutti.
La ringrazio per l'attenzione e per la risposta.
Distinti saluti.
Barbara Valsecchi