Turismo rurale: consigli per lanciare il proprio business

Negli ultimi anni, sono tantissime le persone che hanno scelto di lasciare il lavoro in città, spesso stressante e poco stimolante, per lanciare attività a contatto con la natura, caratterizzate da ritmi blandi e più sostenibili.
La ricettività è un settore indubbiamente interessante da questo punto di vista. Per non improvvisarsi, è importante conoscere alcuni consigli utili al lancio consapevole del business. Scopriamo quali sono nelle prossime righe!
Scelta mirata della struttura
Quando si parla di lancio di un business legato al turismo rurale, è importante scegliere in maniera mirata la struttura. Ristrutturare la vecchia casa in campagna di famiglia non è per forza la scelta migliore, così come non lo è acquistare un terreno alla cieca, o quasi, e pensare di procedere poi alla costruzione della struttura.
La cosa migliore è acquistarne una già edificata rivolgendosi a realtà immobiliari specializzate e in grado di fare una selezione attenta sulla base di qualità e pregio della zona (qui puoi trovare una lista di casali in vendita).
Ricettività in contesto rurale non è sinonimo di agriturismo
Nel momento in cui si decide di avviare un business nell’ambito della ricettività rurale, è il caso di ricordare che questa tipologia di attività non è sinonimo di agriturismo.
Per aprirne uno, infatti, è necessario essere imprenditori agricoli e avere un’azienda che si occupa di coltivazione e/o allevamento. Nel caso dell’agriturismo, l’attività di ricezione turistica deve essere subordinata a quella agricola.
Inoltre, è necessario seguire regole specifiche stabilite a livello regionale sia per quanto riguarda il processo di avvio dell’attività, sia quando quest’ultima è già stata lanciata ed è necessario, per esempio, rendere note le specifiche relative alle tariffe stagionali.
Scelta del target
Per lanciare il proprio business nell’ambito della ricettività in contesti rurali, è fondamentale definire bene il target. Ci si rivolge di sicuro a persone che amano passare il tempo in mezzo alla natura, ma è necessario andare a fondo. Ciò vuol dire, per esempio, definire aspetti come la possibilità o meno di accogliere bambini. Oggi come oggi, le vacanze child free vanno tantissimo.
Si ha intenzione, invece, di intercettare le esigenze di chi lavora in remoto e ha intenzione di farlo in un contesto rilassante? In questo frangente, sarà quindi necessario ottimizzare la connessione a internet e includere, sia nelle camere, sia nelle aree comuni, degli arredi ergonomici.
Budget per la promozione
La concorrenza è tanta nel settore della ricettività in contesti rurali, motivo per cui non è più possibile rivolgersi alle ota (online travel agencies), ma bisogna distinguersi. Ciò vuol dire stanziare un budget per una promozione mirata e chirurgica, aprendo un sito, curandolo con testi ottimizzati SEO e con immagini di alta qualità.
Da non dimenticare sono ovviamente gli annunci pubblicitari per i social, necessari in quanto, ormai da tempo, i contenuti organici non sono più in grado di garantire una copertura sufficiente anche per i business più piccoli.
Il potere delle partnership
In questo periodo più che mai, se si ha intenzione di avere successo con un business è impensabile procedere da soli. Le partnership sono necessarie. Chi ha intenzione di fare affari nell’ambito della ricettività in contesti rurali, può prendere in considerazione quelle con istruttori di sport popolari nella zona in cui si trova l’attività (rafting, equitazione etc.).
Molto utile è anche stringere accordi con associazioni di guide turistiche, così come con artigiani attivi nell’ambito del food o in altri settori. Questi ultimi, per esempio, possono organizzare corsi di cucina o di arti come la ceramica.
Da tenere in considerazione è anche il mondo olistico: i ritiri di yoga e meditazione in casali in mezzo al verde, sempre sulla scia del desiderio di ritagliarsi spazi di relax, sono sempre più popolari.