Il piede piatto nel bambino: false credenze vs. evoluzione naturale
MedinMove spiega quando è utile fare un controllo ai piedi
Il piede piatto è una condizione comune e fisiologica nell'infanzia, ma che suscita spesso preoccupazione tra i genitori. Per questo motivo è fondamentale educare i genitori a comprendere l'evoluzione naturale del piede nel bambino e sfatare credenze scorrette, in modo da poter prendere decisioni informate riguardo all’eventuale necessità di trattamenti medici o chirurgici.
Evoluzione del piede nel bambino
Il piede di un neonato è in genere ricoperto da un abbondante strato di grasso che conferisce un aspetto "piatto". Con il tempo, le strutture muscolo-scheletriche si sviluppano e così anche la caratteristica curvatura dell’arco plantare. La maggior parte dei bambini attraversa quindi una fase di piede piatto fisiologico durante i primi anni di vita, raggiungendo spontaneamente la maturazione della volta plantare tra gli 8 e i 12 anni, quando i muscoli e i legamenti si rinforzano.
A meno di deformità evidenti dei piedi alla nascita (es.: piede torto congenito o deficit neurologici/genetici o esiti di malattie), una prima valutazione di prevenzione del bambino può essere consigliata verso i 6/8 anni.
Miti e falsi allarmi
1. Piede Piatto = Problema: Non tutti i piedi piatti richiedono trattamento. La maggior parte dei bambini sviluppa un arco longitudinale naturale nel tempo.
2. Camminare in punta di piedi o con i piedi intraruotati è un segno di piede piatto: Camminare in punta di piedi o in rotazione interna può essere legato a fattori fisiologici, ma non è necessariamente indicativo di piede piatto.
3. Solo gli Interventi chirurgici risolvono il problema: La chirurgia è raramente necessaria e viene considerata solo nei casi gravi che non rispondono a trattamenti conservativi.
4. Scarpe speciali risolvono il problema: è stato scientificamente dimostrato che scarpe ortopediche e plantari correttivi non hanno utilità nella risoluzione del piatto.
Quando è utile un controllo
Sebbene molti casi di piede piatto, come detto in precedenza, siano temporanei e benigni, esistono situazioni in cui un controllo medico è consigliato:
1. Dolore persistente: Se il bambino si lamenta di continuo dolore ai piedi o alle gambe durante o dopo l'attività fisica o nelle normali attività quotidiane.
2. Difficoltà nella deambulazione: Se il bambino ha difficoltà a camminare o mostra un'anomala andatura.
3. Asimmetrie: se c'è una differenza significativa tra i due piedi o se il piede piatto è accompagnato da una deformità evidente.
4. Oltre 11-12 anni: se il piede piatto persiste oltre l'età in cui è comune che si risolva spontaneamente.
Intervento chirurgico vs trattamento conservativo
La stragrande maggioranza dei casi di piede piatto non richiede un intervento chirurgico. Trattamenti conservativi possono includere:
1. Osservazione attenta: la maggior parte delle volte è sufficiente osservare l'evoluzione del piede senza intervenire.
2. Esercizi e Fisioterapia: un corretto percorso di esercizi specifici può aiutare a rafforzare i tessuti, migliorare l’arco plantare, il controllo del movimento, dell’appoggio e della camminata.
3. Supporti plantari: solo in alcuni casi può essere indicato l'uso temporaneo di particolari plantari su misura con stimoli propriocettivi, ma sempre in abbinamento alla fisioterapia.
4. Monitoraggio periodico: visite regolari da parte di figure sanitarie specializzate (pediatra, ortopedico pediatrico, fisioterapista) sono utili a monitorare l'evoluzione del piede.
In situazioni estremamente rare in cui il piede piatto causa gravi sintomi o deformità, un intervento chirurgico potrebbe essere considerato. Tuttavia, questo è sempre l'ultima opzione dopo aver esaurito tutte le possibilità di trattamento conservativo.
In conclusione, il piede piatto nel bambino è spesso una fase temporanea e naturale del suo sviluppo. La consapevolezza nel conoscere e saper osservare alcuni segni e sintomi è fondamentale per capire se l’evoluzione del piede è normale o necessita di un inquadramento specialistico. In ogni caso è fondamentale affidarsi a professionisti sanitari qualificati e specializzati.
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