Zone rosse a Calolzio: interrogazione al Ministro per abolire il regolamento. Ma Salvini dice no

Fragomeli (PD):"A Calolziocorte il regolamento della propaganda discrimina giovani, donne e bambini perché “diversi’". E invita Matteo Salvini e il Governo a Calolzio.

Zone rosse a Calolzio: interrogazione al Ministro per abolire il regolamento. Ma Salvini dice no

“A Calolziocorte continua il regolamento della “propaganda”, un’insieme di regole del Consiglio comunale che prevede la divisione del paese in zone rosse, dove non è possibile attrezzare centri di accoglienza per richiedenti asilo ritenuti fonte di pericolosità sociale, e in zone blu, dove invece è possibile richiedere al Comune un permesso in tal senso. A mio avviso, la cosa del tutto assurda e gravemente discriminatoria è che le zone cosiddette rosse sono quelle poste a 150 metri da scuole e stazioni ferroviarie e, ancora più assurdo, è che a Calolziocorte, un paese di circa 15 mila abitanti, i migranti richiedenti asilo siano solo diciotto, ossia lo 0,1 per cento della popolazione complessiva. Questa “orda” che tanto preoccupa l’Amministrazione è composta da sette ragazzi maggiorenni con regolare contratto di lavoro, da un nucleo familiare – mamma, papà e un figlio piccolo – e da quattro mamme con quattro bimbi che vanno da zero a tre anni”. Gian Mario Fragomeli, deputato lecchese della Brianza, commenta così la risposta ricevuta quest’oggi all’interrogazione presentata alcune settimane fa per cercare di tutelare la situazione dell’accoglienza a Calolziocorte.

LEGGI ANCHE 

“Zone rosse” a Calolzio: la verità del sindaco Ghezzi

Zone Rosse” a Calolzio, i partiti di maggioranza replicano agli attacchi

“Zone rosse” per i Cas: presidio davanti al Comune di Calolzio FOTO E VIDEO

“Zone rosse” per i centri di accoglienza migranti: un “tornado” piomba su Calolzio

“Zone rosse” a Calolzio, Coordinamento “Noi Tutti Migranti”: “Inaccettabile”

Zone rosse a Calolzio: interrogazione al Ministro per abolire il regolamento. Ma Salvini dice no

“Mi pare evidente – continua il parlamentare democratico – che non vi sia alcun tipo di emergenza o di pericolosità sociale nell’accoglienza e nell’integrazione di queste poche persone. Al contrario, il Consiglio comunale di Calolziocorte e il Governo dovrebbero invece offrire un processo di integrazione – così come previsto in un Paese civile e democratico – e non un trattamento mortificante per mamme e bambini che già hanno sofferto abbastanza, e che vengono ora anche allontanati dai principali centri di integrazione sociale e culturale, ovvero le scuole. In ragione di ciò, e allo scopo di annullare tale regolamento, avevo chiesto al Ministro degli Interni l’applicazione dell’art. 138 del Tuel. La risposta, però, è stata negativa”.

Fragomeli invita il Governo a Calolziocorte

2A questo punto, quindi – conclude Fragomeli – non mi resta che invitare gli esponenti di questo Governo a venire con me a Calolziocorte, in modo da poter verificare di persona lo stato delle cose. Non è possibile continuare a discriminare queste diciotto persone, giovani, donne e bambini, solo perché hanno una religione o un colore di pelle diversi dal nostro”.