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Sanità lombarda, bocciata la legge di iniziativa popolare: stop alla proposta per superare l’equivalenza tra pubblico e privato

Il Consiglio regionale respinge la proposta sottoscritta da 100mila cittadini. Fragomeli (Pd): “Un errore grave, ma la nostra battaglia continuerà”

Sanità lombarda, bocciata la legge di iniziativa popolare: stop alla proposta per superare l’equivalenza tra pubblico e privato

Il Consiglio regionale della Lombardia ha respinto, nel pomeriggio di oggi, martedì 21 ottobre 2025, la legge di iniziativa popolare che mirava a modificare l’attuale normativa regionale in materia sanitaria, rimuovendo l’equivalenza tra sanità pubblica e privata. Con 39 voti a favore e 23 contrari, la maggioranza di centrodestra ha approvato la mozione che sancisce il “non passaggio alla trattazione degli articoli”, ponendo così fine al percorso avviato nel marzo 2024 con la raccolta firme promossa da diverse realtà civiche e dal Partito Democratico

Sanità lombarda, bocciata la legge di iniziativa popolare: stop alla proposta per superare l’equivalenza tra pubblico e privato

La proposta di legge, sostenuta da circa 100mila cittadine e cittadini lombardi, puntava a ridefinire i principi generali del sistema sanitario regionale, affidando alla Regione — e non al mercato — il compito di governare l’offerta della sanità privata. L’obiettivo, secondo i promotori, era quello di orientare i servizi in base ai bisogni effettivi dei cittadini e ridurre le liste d’attesa, anche attraverso la creazione di un Centro unico di prenotazione che comprendesse anche le prestazioni erogate dal privato in regime di servizio sanitario pubblico

Il consigliere regionale lecchese  del Pd Gian Mario Fragomeli ha espresso delusione per l’esito della votazione:

“Ringraziamo tutte le lombarde e i lombardi che hanno sostenuto la legge di iniziativa popolare. La destra ha commesso un grave errore bocciando la proposta e voltando le spalle a 100mila persone che chiedevano solo di potersi curare in tempi e condizioni dignitose”, ha dichiarato.

Fragomeli ha poi ricordato i quattro principi alla base del testo: universalità del servizio sanitario, ricostruzione della medicina territoriale, centralità della prevenzione e governo della programmazione sanitaria pubblica e privata “nel nome della trasparenza e della sussidiarietà”.

Secondo l’esponente dem, la mancata approvazione rappresenta “un’occasione persa per discutere in modo approfondito le criticità del sistema sanitario lombardo”, ma la battaglia per una sanità “più equa e accessibile” proseguirà anche fuori dall’aula del Pirellone.