Una vicenda che va avanti a suon di interventi e comunicati (praticamente tutti i gioni, pure più volte al giorno) delle forze politiche impegnate in una campagna elettorale in vista delle Amministrative 2026 a Lecco che si sta apparentemente concentrando su questa questione, ovvero il teleriscaldamento con la centrale del Calotto. Oggi sul caso è intervenuta la Lega e a stretto giro di posta è arrivata la risposta del Partito democratico.
Referendum sul teleriscaldamento: “Quando la Lega fa finta di non leggere”
Eppure basterebbe aprire lo Statuto comunale, far scorrere il dito fino all’articolo 22, voce “referendum consultivo”, per leggere che non si può promuovere un referendum su temi già oggetto di deliberazione con impegni vincolanti verso terzi (comma F) o su materie gestite con altri enti (comma G). Trarne le dovute conclusioni dovrebbe essere altrettanto semplice: stiamo promuovendo un referendum inammissibile. Fermiamoci.
E invece no. Non solo si insiste, ma si invita pure Sindaco e PD a firmare. La scena sarebbe quasi comica, se non fosse che la farsa viene offerta quale strumento ai lecchesi, i quali si troveranno a sottoscrivere un atto già vuoto mentre le loro preoccupazioni sono legittime e meritano rispetto.
Noi non ci nascondiamo dietro slogan. Ai cittadini diciamo: vi ascoltiamo, e proprio per questo promuoveremo momenti di approfondimento basati su dati, fonti e competenze tecniche e scientifiche. Perché la buona politica non si fa con le battute, ma perseguendo la verità.
PD Città di Lecco
P.S. mettiamo in chiaro una volta per tutte: il Consiglio comunale ha solamente approvato che “ai sensi dell’art. 11 (comma 7) del D.Lgs. n. 115/2008, l’eventuale rilascio di autorizzazione costituisce, ove occorra, variante allo strumento urbanistico”. L’Autorizzazione Unica Ambientale che sarà rilasciata dalla Provincia (organo governato dalla Lega) costituisce variante automatica al Piano di Governo del Territorio. Quindi anche il tormentone “va contro il PGT” è simpatico… ma falso.
PD Città di Lecco