È arrivata a stretto giro di posta la replica di Pietro Regazzoni, capogruppo PD – Città di Lecco, al candidato sindaco della Lega Carlo Piazza in merito al futuro del palazzo di piazza Garibaldi, cuore cittadino, che ha ospitato la Banca Popolare di Lecco, poi “ex Deutsche Bank”, e alla notizia della sua vendita e trasformazione in un hotel di lusso.
Piazza infatti, pur giudicando necessaria la riqualificazione dell’ex sede Deutsche Bank di piazza Garibaldi ha criticato il progetto di maxi hotel, privo – a suo dire – di una visione strategica. Ha inoltre contestato la Giunta Gattinoni per aver ipotizzato l’acquisto a oltre 11 milioni, rinunciando a fondi PNRR, e ha solleva dubbi sui legami con l’API chiedendo poi il coinvolgimento del Consiglio comunale e scelte condivise per il futuro della città.
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Regazzoni non solo respinge le accuse del leghista, ma passa al contrattacco: “Ancora una volta assistiamo con sgomento al triste spettacolo di chi, pur di uscire dall’anonimato, è disposto a inventare storie e gettare fango. Le illazioni diffuse in queste ore sul tema dell’immobile di piazza Garibaldi conosciuto come “ex Deutsche Bank” non solo mancano di fondamento, ma sfiorano la diffamazione nei confronti del Primo Cittadino. Un tentativo di oscurare un progetto positivo, in grado di far ripartire una zona strategica del centro”.

Secondo il rappresentante dem, il progetto di riqualificazione rappresenta un’opportunità concreta di rilancio urbano e turistico: “Frutto anche di un lavoro trasparente e responsabile da parte dell’Amministrazione che, in questi mesi, ha collaborato con le parti private. Attaccare questo percorso con insinuazioni personali e ricostruzioni fantasiose significa danneggiare Lecco e i lecchesi, non chi oggi governa. Il candidato Piazza parla di mancato coinvolgimento del Consiglio comunale, ma dimentica che questo intervento attua la delibera n.65 del 20/12/2021 di rigenerazione urbana, approvata all’unanimità dal Consiglio comunale, Lega compresa”.
Il capogruppo PD affonda poi ulteriormente, evidenziando l’assenza di alternative proposte da parte del candidato leghista: “Colpisce due volte, dunque, notare che il candidato della Lega non abbia proposto mezza soluzione o mezza idea alternativa. Non è certo un bel biglietto da visita per chi ambisce a fare il sindaco del capoluogo, ma forse è soltanto una buona strategia per non scontentare la metà del centrodestra che ancora non lo sostiene”.