Politica

Lettera aperta del consigliere Raffaele Straniero sul teleriscaldamento

"Non dovranno essere sempre e solo bruciati rifiuti per alimentare la rete del teleriscaldamento"

Lettera aperta del consigliere Raffaele Straniero sul  teleriscaldamento
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Pubblichiamo la lettera aperta che Raffaele Straniero, consigliere regionale del Pd, scrive sul tema del teleriscaldamento in risposta a quella firmata da Germano Bosisio, Massimo Riva ed Enzo Venini.

Rispondo alla lettera aperta indirizzata da parte di Germano Bosisio, Massimo Riva ed Enzo Venini ai consiglieri regionali del territorio, di cui lamentano l’assenza nel dibattito politico a proposito del progetto di teleriscaldamento. 
In realtà il tema è stato posto all’attenzione del consiglio regionale alcuni anni orsono e in quell’occasione sia io che i miei colleghi abbiamo avuto l’opportunità di esprimere la nostra opinione, giungendo all’approvazione della risoluzione del 24 gennaio 2017 nella quale si chiedeva al presidente e alla Giunta Regionale l’attivazione di un tavolo tecnico con il compito di tenere costantemente monitorato l’iter del progetto stesso, in primis attraverso l’indagine epidemiologica allora in corso, oltre che attraverso altri quattro elementi di valutazione, cui erano sempre sottese le preoccupazioni di carattere ambientale. Nel mio intervento nella discussione in Aula avevo ricordato l’importanza di “tenere insieme” le questioni della salute (prioritaria), del risparmio energetico e della gestione dei rifiuti.
 
In estrema sintesi, ritengo che in sé il teleriscaldamento rappresenti un’occasione per un evidente risparmio energetico per il territorio, grazie al recupero di energia che va dispersa e al minore impatto ambientale rispetto alle fonti oggi utilizzate.
 
Il tema cruciale del progetto è rappresentato chiaramente dal legame con il termovalorizzatore di Valmadrera, ossia dovranno essere sempre bruciati rifiuti per produrre energia o potranno essere usate altre fonti?
Al riguardo, già il 30 marzo 2017 i sindaci dei Comuni afferenti a Silea Spa hanno approvato un atto di indirizzo nel quale impegnavano Silea a tenere conto di soluzioni alternative a un progetto che sfrutti unicamente l’energia prodotta dal termovalorizzatore e fonti di origine fossile, inserendo anche una richiesta esplicita al soggetto che si sarebbe candidato per la realizzazione e gestione della rete di presentare una progettazione integrativa o alternativa a quella di Silea sulle alternative di alimentazione al teleriscaldamento. Dunque un atto di indirizzo chiaro, che “slegava” le sorti del progetto dal termovalorizzatore!
 
Ancora più recentemente, giovedì scorso, 18 marzo, sempre i sindaci dei Comuni soci di Silea Spa hanno approvato un nuovo atto di indirizzo, a proposito dell’offerta ricevuta da Varese Risorse Spa per la realizzazione e gestione della rete di teleriscaldamento, nel quale invitano a “non procedere alla nomina del promotore Varese Risorse per la procedura in oggetto”, ribadendo che debba essere sviluppata la componente di progetto relativa alle ulteriori soluzioni impiantistiche alimentate da fonti esclusivamente non fossili relativamente al periodo successivo alla scadenza dell’attuale Aia (Autorizzazione integrata ambientale).
La risposta alla domanda cruciale posta in partenza è dunque negativa: non dovranno essere sempre e solo bruciati rifiuti per alimentare la rete del teleriscaldamento.
 
Raffaele Straniero
consigliere regionale del Pd

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