La finestra di Marco Calvetti

L'esperto conferma che il voto è sicuro. Al seggio senza patemi

Domenica e lunedì si deciderà il futuro di Lecco, il suo destino, e perciò date un'occhiata a figli e nipoti per poter scegliere al meglio, ricordando che una città pulita, decorosa, vivace, produttiva, sicura e solidale è l'unico humus nel quale possano germinare sviluppo e crescita.

L'esperto conferma che il voto è sicuro. Al seggio senza patemi
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di Marco Calvetti

La marcia di avvicinamento al voto per il sindaco e il consiglio Comunale di Lecco (il referendum sul taglio dei parlamentari vive a distanza in un acquario) non è per ora segnata da turbamenti o condizionamenti esterni. E c'è ragione di credere, come ci suggerisce il nostro esperto di fiducia, il professor Carlo Signorelli, che le operazioni elettorali si snoderanno in assoluta sicurezza, sia per le misure cautelari messe in atto, sia perché il virus, dalle nostre parti, è stato arginato ed è comunque sotto controllo. La mascherina avrà solo una funzione prudenziale e non impedirà ai lecchesi di esprimersi in piena libertà e a viso aperto.
Torna onorevole, ai miei occhi, che i quattro candidati si siano espressi a favore di una affluenza la più ampia possibile, privilegiando il profilo democratico rispetto a calcoli di bottega, magari tarati sull'anagrafe degli elettori. Della serie: se gli anziani votano, ci guadagna tizio, se stanno a casa per paura avrebbe la meglio caio, e via fino a sempronio che avrebbe bisogno della grandine per sovvertire il pronostico. A me, che di simili partite ne ho viste fin troppe, e qualcuna l'ho pure giocata, pare che i protagonisti siano animati da forte passione e spirito civico. Una bella garanzia per i lecchesi.
Ma mai sosterrò che i programmi sono fotocopiati e che per il futuro della città l'uno vale l'altro. Ci sono differenze personali, culturali, politiche che dovranno indirizzare le scelte e la snervante campagna elettorale si è incaricata di definire stili, progetti, visioni.
Fare il sindaco con questi chiari di luna richiede doti non comuni perché le sfide sono molteplici e guardano oltre i ponti. Una Lecco isolata, con il manto stradale come un biliardo, non basta: quella si chiama ordinaria amministrazione e come diceva don Lorenzo Milani "i tombini e l'illuminazione li sanno fare anche i monarchici".
Il re e la regina di Carnevale sono certamente repubblicani e la nostra città non ha fregi Sabaudi. Si fonda al contrario su profonde radici democratiche popolari e non è un caso che siamo stati un laboratorio dell'incontro tra cattolici e laici, persino d'intese tra i cristiani democratici e i comunisti, interpreti di un assenso sociale che prevedeva, in ognuno dei 13 rioni, due circoli: uno con il crocefisso, l'altro con la falce. Domenica e lunedì si deciderà il futuro di Lecco, il suo destino, e perciò date un'occhiata a figli e nipoti per poter scegliere al meglio, ricordando che una città pulita, decorosa, vivace, produttiva, sicura e solidale è l'unico humus nel quale possano germinare sviluppo e crescita.

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