Lecco boccia il Decreto Salvini, Arrigoni: "Sono fuori dalla realtà, punto più basso mai toccato"
“Per Organizzazioni criminali, cooperative e albergatori falliti che lucravano sul business dell’accoglienza la pacchia è finita, il Comune di Lecco sta forse dalla loro parte?”
"L'approvazione da parte del Consiglio Comunale di Lecco dell'Ordine del Giorno presentato dal consigliere Alberto Anghileri contro il Decreto Sicurezza è forse il punto più basso che questa maggioranza ha toccato nei suoi 4 anni di mandato e manifesta un distacco impressionante dalla realtà e dai veri problemi dei cittadini lecchesi, che chiedono decoro, sicurezza e rispetto delle regole da parte di tutti". Così il Senatore Paolo Arrigoni, Questore a Palazzo Madama e componente del Copasir, commenta il voto di ieri a Palazzo Bovara, che sul tema dell'immigrazione ha sancito la comunanza di intenti tra l'estrema sinistra e la maggioranza guidata dal Sindaco Brivio. Il tutto poche ore dopo l'approvazione definitiva del Decreto Sicurezza alla Camera dei Deputati.
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Lecco boccia il Decreto Salvini
“Che per Anghileri si tratti di una questione meramente ideologica lo si capisce dal fatto che abbia parlato esclusivamente di immigrazione, dimenticando che il Decreto voluto dal Ministro Salvini contiene tanto altro: dalle nuove norme contro lo stalking e i maltrattamenti in famiglia, alla dotazione del taser per gli agenti della Polizia Locale nei capoluoghi, dall'introduzione del reato di accattonaggio molesto, all'inasprimento delle pene per i parcheggiatori abusivi, dai tanti provvedimenti per il contrasto alla criminalità organizzata fino ai cospicui stanziamenti per il miglioramento delle strutture penitenziarie, per l'installazione di sistemi di videosorveglianza, per il pagamento degli straordinari e per nuove assunzioni tra le Forze dell'Ordine” prosegue il senatore
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Arrigoni furente
“Non stupisce che un consigliere con simili riferimenti politici, che si permette di paragonare i nostri giovani che vanno all'estero per studiare e lavorare ai finti profughi a cui la sinistra ha garantito per anni vitto, alloggio e Wi-Fi gratuito, svolga la propria azione in modo strumentale, condannandosi all'irrilevanza. Sarebbe tuttavia auspicabile, per rispetto verso i cittadini lecchesi, che la maggioranza chiamata a guidare la città si astenesse da simili provocazioni, soprattutto in considerazione della grave situazione di degrado, con ripetuti episodi di criminalità e spaccio, di alcune zone della città come Via Ferriera o la stazione. Situazioni sulle quali interviene peraltro proprio il Decreto Sicurezza: ampliando il novero dei reati che comportano il diniego o la revoca della protezione internazionale (resistenza a pubblico ufficiale, lesioni personali gravi, produzione o spaccio di stupefacenti, violenza sessuale, furto aggravato) e revocando la cittadinanza italiana agli stranieri condannati in via definitiva per reati legati al terrorismo”.
I numeri del senatore
“Grazie all'azione del Ministro Salvini quest'anno sono arrivate in Italia solamente 21mila persone. Sono numeri che, accompagnati ad una seria politica di rimpatri per la quale sono stati stanziati nuovi fondi, permetteranno al nostro Paese di tornare alla normalità dopo una lunga gestione scellerata dell’immigrazione, permeata dal buonismo del PD e della sinistra, che dal 2013 con i governi Letta, Renzi e Gentiloni ha aumentato i fattori di attrazione dell'Italia e favorito l’ingresso di almeno 700mila sedicenti profughi tra il 2013 e il 2017!” Ora finalmente gli Sprar gestiti dai comuni si occuperanno solamente di persone che hanno davvero bisogno, a cui è stata riconosciuta la protezione internazionale, e di minori non accompagnati”, conclude Arrigoni. “Per Organizzazioni criminali, cooperative e albergatori falliti che lucravano sul business dell’accoglienza la pacchia è finita, il Comune di Lecco sta forse dalla loro parte?”
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