La senatrice Faggi, dai tempi bui di Pallazzo Bovara a... signora delle infrastrutture EDITORIALE

La senatrice Faggi, dai tempi bui di Pallazzo Bovara a... signora delle infrastrutture EDITORIALE
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Antonella Faggi, leghista, già borgomastro e oggi Senatore, sta dando prova di una qual certa vitalità politica.Presenzia, ascolta, blandisce e riferisce. Apre finestre, tiene fili e riannoda stringhe: vuole essere un “riferimento del territorio”, non meno di altri. Il tutto con una ritrovata energia che sembra voler far dimenticare per sempre i giorni che la videro a Palazzo Bovara, grigi per i lecchesi, e quelli che la videro sfrattata dallo stesso, cupi per lei.

La tirata d'orecchie all'on Brambilla

È di queste ore il suo intervento in tema di infrastrutture, ponti e strade locali, con tanto di reprimenda alla collega parlamentare Michela Brambilla, anch’essa intervenuta sul medesimo argomento per sollecitare il governo (grillo)leghista a fare qualcosa.

L'esperienza nel Cda della società Milano Serravalle

Si immagina che su temi così complessi abbia giovato - non solo al portafogli - il tempo trascorso nel consiglio di amministrazione della società Milano Serravalle, in quota Lega, che sorprese tutti coloro che vedevano la dott.ssa Faggi più provetta su villette a schiera e pompe di benzina, per via dei suoi trascorsi pubblici e privati.

Chi la ricorda ancora, superba e immaginifica, Sindaco, dentro il suo infinito visone a campana e con i _pieds-dans-la niege, a dirigere il traffico sulla piazza della stazione...non può non sperare di vederla ancora così, Madonna non smilza di ogni pellicceria, là, sul cantiere di Annone, volteggiare sui progetti e cazziare le maestranze, blandire e redarguire, tosta senatrice “di cantiere” che fa marciare le cose, un-due-un-due, con il piglio fermo di chi vuole risolvere i problemi. Visto che le tocca il turno in cui non basta urlare contro al Governo, poiché al comando del Paese ci stanno gli amici suoi.

Signora delle infrastrutture

A Lecco fu bravissima, un lampo, nel mandare in pezzi la maggioranza che la sosteneva. Chissà mai che ora, ritrovata signora delle infrastrutture, non possa dar mostra di saper anche costruire.

Giancarlo Ferrario

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