La Provincia è un ectoplasma: Italia Viva strigli il suo affossatore Renzi LA FINESTRA DEL GIOVEDI'

Le infrastrutture rischiano di finire sul binario morto

La Provincia è un ectoplasma: Italia Viva strigli il suo affossatore Renzi LA FINESTRA DEL GIOVEDI'
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Le infrastrutture sono di sicuro il tallone d'Achille del nostro territorio. Una zavorra al nostro sviluppo, eletto a simbolo delle opere incompiute e dello scarso potere contrattuale che la cosiddetta classe politica di casa nostra dovrebbe far pesare sui tavoli che contano, laddove si distribuiscono pane e pesci. Non è azzardato affermare che la Lecco-Bergamo sta alla nostra provincia come la Salerno-Reggio Calabria all'Italia.

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Chiunque se ne occupi resta scottato e mentre le procedure, i finanziamenti, gli appalti, si aggrovigliano, cambiano i Governi e si ha la sensazione che si debba ogni volta ripartire da zero. Più volte mi sono permesso di sollecitare la formazione di una lobby trasversale e locale in grado di muoversi, nello spettro dell'arco costituzionale, perchè gli impegni ministeriali non siano appesi a una banderuola.

La Provincia è un ectoplasma: Italia Viva strigli il suo affossatore Renzi

Tuttavia ho ben capito che uno dei motivi di questa impotenza e mancanza di spirito unitario sia l'evanescenza della Provincia, ridotta a ectoplasma istituzionale da quello sfasciacarrozze di Matteo Renzi.  Un ente intermedio che pur obsoleto (fino a qualche anno fa era regolato sulla legge comunale e provinciale del 1935) che assolveva compiti fondamentali specie sul fronte delle strade e dell'edilizia scolastica. Ora con gli amministratori ridotti a travet senza maniche  e senza paga e con i dirigenti sempre più protagonisti si vive in uno stato permanete di precarietà e di impotenza.

L'argomento mi appassiona anche perchè lo conosco bene, avendo tra l'altro lavorato per quasi un lustro (nella mia tenera età professionale) come responsabile della comunicazione della Amministrazione provinciale di Como, comprensiva di 247 Comuni, tra i quali Lecco, e avendo poi partecipato alle battaglie per l'autonomia del nostro ramo.

Mi chiedo ora perchè gli aficionados lecchesi di Italia Viva, il nuovo pallido partito di Renzi, non si facciano portatori di questa istanza e provino a disinnescare la questione della Provincia.

Mi immagino uno stormo di piccioni viaggiatori guidati dall'immarcescibile Antonio Rusconi (uno che a 20 anni invece di giocare a calcio faceva già l'allenatore, era capace di fare spogliatoio) piombare alla Leopolda per chiedere conto al loro Matteo di quella decapitazione istituzionale che ha lasciato le Province nel limbo.

Sarebbe un bel modo per mostrarsi vivi, in una formazione che sino ad ora sta svolgendo solo il ruolo di dereagliatore di un treno che già di suo viaggia a due passi dal binario morto.

Marco Calvetti

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