Lecco

Il futuro del Pd e del Paese con Elly Schlein: serata con il senatore Misiani

Un evento programmato per domani venerdì, 21 aprile 2023, con inizio alle  18, al Palazzo del Commercio, in piazza Giuseppe Garibaldi 4, a Lecco. 

Il futuro del Pd e del Paese con Elly Schlein: serata con il senatore Misiani
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Il senatore Antonio Misiani, 54 anni, bergamasco, parlamentare dal 2006, ex vice ministro dell’Economia e delle Finanze del Governo Conte II, componente della nuova segreteria nazionale di Elly Schlein con la delega a Economia, Finanze, Imprese e Infrastrutture, sarà il grande protagonista dell'incontro “Come cambia il Pd e quale orizzonte per il Paese con la Schlein”. Un evento programmato per domani venerdì, 21 aprile 2023, con inizio alle  18, al Palazzo del Commercio, in piazza Giuseppe Garibaldi 4, a Lecco. 

La vittoria di Elly Schlein ha rappresentato indubbiamente una grande novità per il Pd e per tutta la sinistra, ma come si sono concretizzate queste novità in queste prime settimane di gestione del partito?

“Il successo di Schlein ha aperto una fase nuova: c’è molta attenzione verso il nuovo Pd, un interesse testimoniato non solo dai sondaggi che ci danno in netta ripresa, ma anche da oltre 20 mila persone in carne e ossa che si sono iscritte al partito dopo le primarie. Insediata la nuova segreteria nazionale, ora il nostro obiettivo è quello di incalzare il Governo sui temi concreti che più direttamente interessano cittadini e imprese. Mi riferisco a questioni come il salario minimo e il potere d’acquisto dei redditi, la difesa della sanità, l’attuazione del PNRR, la riforma fiscale. Senza dimenticare certo i diritti civili e la difesa della Costituzione. Vogliamo costruire un’opposizione senza sconti in Parlamento ma soprattutto nel Paese”.

Il ritrovato attivismo del Pd però rischia di aprire una frattura con il Movimento 5 Stelle….

“Il nostro obiettivo è quello di rilanciare il Pd e l’unità delle forze di opposizione. Con i 5 Stelle, così come con il Terzo polo, vogliamo avviare un percorso fatto di battaglie condivise su obiettivi chiari. La stagione delle OPA ostili contro il Pd è finita. I cittadini ci chiedono cooperazione, non competizione”.

La nomina dei capigruppo alla Camera e al Senato ha fatto riaffiorare qualche malumore. Lo stesso è avvenuto per la composizione della segreteria. Sono tensioni normali o il segnale di un partito ancora diviso?

“Il Pd è e rimarrà un partito plurale: questa è la nostra forza. E chiunque lo guidi non può non tenerne conto, a maggior ragione visti gli esiti di un congresso in cui Stefano Bonaccini ha vinto tra gli iscritti mentre Elly Schelin tra gli elettori. La nuova segreteria nazionale ha una presenza significativa e qualificata di esponenti che hanno votato Bonaccini. E lo stesso avverrà anche con la nomina degli uffici di presidenza di Camera e Senato. Sarà un gruppo dirigente plurale”.

Lei - dopo essere stato vice ministro all’Economia e alle Finanze - è stato riconfermato responsabile dell’economia del Pd. Quali sono i problemi più urgenti che volete affrontare?

“Stiamo attraversando una fase complessa. L’inflazione ha indebolito il potere d’acquisto delle famiglie, frenato la crescita economica e allargato le disuguaglianze. Dobbiamo fare sempre più fare i conti con le opportunità e i rischi delle transizioni ecologica, demografica e digitale e la necessità di adeguare le politiche pubbliche ad un contesto in rapido mutamento. Vale per la riforma fiscale, che deve aiutare chi non arriva a fine mese, chi lavora e chi fa impresa e non certo la rendita e gli evasori come sta avvenendo con il governo Meloni. Devono tornare le politiche industriali, perché il piagnisteo della destra contro l’Europa non ci porta da nessuna parte e il tema da affrontare è invece come aiutare le nostre imprese a innovare, competere e riconvertirsi. E devono cambiare le politiche del lavoro, perché non ci sarà vero sviluppo senza ridurre la precarietà dei dipendenti e degli autonomi e investire molto di più sulle competenze dei lavoratori.

Con Meloni al Governo e Schlein alla guida del più importante partito dell’opposizione significa che oggi le donne oggi protagoniste anche della politica e che contribuiranno a renderla migliore?

“Significa che le donne stanno finalmente conquistando lo spazio che era dovuto loro. E lo stanno facendo senza chiedere il permesso a nessuno, in un Paese dove la politica rimane uno degli ambiti più egemonizzati dagli uomini. Io sono fiducioso: un maggiore equilibrio di genere sicuramente migliorerà la politica italiana”.

E la Schlein sarà una forte antagonista della Meloni…

“Elly è una tosta, sarà un osso duro per la premier, ma dimostrerà pure di essere molto diversa da come viene dipinta da alcuni organi di informazione, sarà assai più pragmatica, aperta e inclusiva di quanto molti si immaginano”.

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