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Grande Lecco: Valsecchi torna "alla carica"

Depositata al protocollo  la mozione da discutere in Consiglio comunale

Grande Lecco: Valsecchi torna "alla carica"
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Mentre  tiene banco la discussione sul trasloco del palazzo sede del Comune di Lecco c'è chi pensa di allargare la  città ( e in quel caso si che servirebbe un mega municipio vien da dire). Stiamo parlando di Corrado Valsecchi, capogruppo di Appello per Lecco che ha ufficialmente depositata al protocollo  la mozione da discutere in Consiglio comunale sulla " Grande Lecco" ovvero  sulla possibilità che il capoluogo di provincia possa estendere i suoi confini ai comuni limitrofi (Abbadia, Mandello, Ballabio, Morterone, Malgrate, Civate, Valmadrera, Garlate, Galbiate, Pescate, Olginate, Vercurago).

Grande Lecco

"È sempre più impellente per Lecco la necessità di affrontare le sfide della politica e dell’amministrazione in ottica sovra comunale - spiega Valsecchi nella mozione -  La discussione per realizzazione della nuova corsia in entrata nella città per il ponte Manzoni ha reso evidente il bisogno di una programmazione infrastrutturale ed urbanistica che guardi all’intero bacino territoriale e non ai singoli interessi dei singoli comuni. La nostra città deve fare i conti con l’iper-concentrazione in un territorio limitato e ormai saturo: scuole, uffici pubblici, enti, edifici sanitari, poli di erogazione di servizi, insomma, reti istituzionali di ogni ordine e grado convivono in un raggio di pochi chilometri quadrati, congestionato, trafficato, spesso disordinato".

"Decentrare non significa  allontanare, bensì ampliare e razionalizzare"

"Abbiamo ora l’opportunità di gestire risorse e investimenti straordinari grazie  alle Olimpiadi del 2026 e al PNRR, che possono rappresentare l’occasione per superare i deficit e le criticità strutturali - prosegue Valsecchi -  Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) prevede un ampio spettro di investimenti e riforme a favore dei Comuni italiani che sapranno garantire tempi certi di realizzazione delle opere e dei servizi , che vanno dal digitale al turismo, dal miglioramento dell’organizzazione interna agli interventi sociali. Sfide che dobbiamo affrontare con ottica e impegno sovra comunale. Decentrare non significa a nostro giudizio allontanare, bensì ampliare e razionalizzare. Significa immaginare una rete cittadina ampia, non vincolata da anacronistiche divisioni amministrative e burocratiche che sono state già nei fatti cancellate dall’urbanistica, dalla mobilità sociale, dalla realtà quotidiana (nel lavoro, nella scuola, nel tempo libero) dove i cittadini del bacino lecchese già vivono e si riconoscono".

Grande Lecco: studio di fattibilità di Anci e i contatti con Morterone

"Il proficuo percorso di collaborazione tra enti e di costruzione di soggetti sovra comunali erogatori di servizi territoriali essenziali realizzato negli ultimi 20 anni nei settori delle multi-utility (attraverso le diverse partecipate), del sociale (Girasole), della cultura (Sistema Bibliotecario ecc), dei trasporti (Agenzia territoriale), può e deve ora compiere una tappa ulteriore di evoluzione politica e amministrativa - aggiunge il fondatore di Appello -  La discussione avviata durante la scorsa consigliatura sul tema della “Grande Lecco” ha aperto un proficuo dibattito pubblico sull’opportunità di proseguire quel cammino fatto di fusioni avviato già negli anni ’20 del XX secolo che ha portato alla creazione della città che oggi siamo chiamati a governare. I piccoli comuni di un tempo sono divenuti una città capoluogo di Provincia, grazie ad un progetto di unificazione che oggi può proseguire ed evolvere. In quella fase storica fu il Governo centrale ad assumersi responsabilità e iniziativa, ora spetta a noi decidere se vogliamo essere artefici e protagonisti del nostro destino con un atteggiamento lungimirante e non pregiudiziale. Durante lo scorso mandato, abbiamo già ricevuto la richiesta di un approfondimento da parte dell’allora sindaco del comune di Morterone, che si è concretizzata nell’elaborazione di uno studio di fattibilità promosso da Anci Lombardia".

Le esperienze lecchesi

A sostegno delle visione Valsecchi porta l'esempio delle  che hanno già trovato concretezza nella nostra provincia: "Le esperienze  avvenute sul territorio lecchese (in comuni diversi per dimensione, collocazione geografica e anche per colore politico degli Amministratori promotori) sono state approvate con favore dalle comunità coinvolte attraverso i referendum, comportando per la cittadinanza un miglioramento dei servizi offerti e divenendo volano di investimenti pubblici ed opere, attraverso il contributo decennale previsto" .

I dati

A titolo esemplificativo, la quota 2021 del contributo decennale, a fondo perduto per ogni annualità, erogato da Ministero dell’interno ai comuni lecchesi nati da fusione è stato il seguente.

  • Fusione di Verderio € 771.082,81

  • Fusione di La Valletta Brianza: € 590.231,19

  • Fusione di Valvarrone: € 205.800,80

  • Incorporazione di Bellano: € 365.208,79 

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"Tale contributo viene erogato per 10 anni consecutivi ed in caso di una fusione o incorporazione che coinvolga il Comune di Lecco l’ammontare annuo massimo del contributo è pari a 2 milioni di euro. Per qualsiasi tipo di fusione e/o incorporazione alla città capoluogo spetterebbe la cifra massima. Pertanto, 20 milioni di euro in 10 anni che rappresentano investimenti, opere pubbliche, manutenzioni: interventi concreti sul patrimonio immobiliare, culturale, infrastrutturale e sociale della città - precisa Valsecchi -  Un recente studio promosso dal Ministero dell’Interno (Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali -Direzione Centrale della Finanza Locale) conferma “per gli enti sorti da fusione, una maggiore capacità di spesa da destinare ai servizi per la cittadinanza, anche in conseguenza dei contributi erariali e regionali finalizzati” in particolare calcolando un sostanziale incremento del +79,54 % dei trasferimenti correnti".

La richiesta

La mozione depositata da Valsecchi chiede quindi un impegno perchè " il Sindaco e la Giunta Comunale attivino un confronto con tutte le amministrazioni comunali confinanti, avvalendosi anche del supporto di Anci, con l’obiettivo di concretizzare percorsi di decentramento dei servizi, di delocalizzazione dei poli erogatori e di collaborazione sovra comunale, al fine di superare l’attuale frammentazione amministrativa, in vista anche delle sfide/opportunità rappresentante dalle Olimpiadi invernali 2026 e dal PNRR. Un percorso che dovrebbe in una fase successiva anche coinvolgere le diverse comunità per intraprendere, se possibile, un percorso comune e più virtuoso".

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