Gli infermieri lecchesi scrivono ai candidati: la risposta del pentastellato Galimberti
Giovanni Galimberti, candidato alla Camera dei Deputati MoVimento 5 Stelle risponde alla lettera aperta di Fabio Fedeli, Presidente Ordine delle Professioni Infermieristiche di Lecco indirizzata a tutti i candidati lecchesi in lizza per le prossime elezioni del 25 settembre
Giovanni Galimberti, candidato alla Camera dei Deputati MoVimento 5 Stelle risponde alla lettera aperta di Fabio Fedeli, Presidente Ordine delle Professioni Infermieristiche di Lecco indirizzata a tutti i candidati lecchesi in lizza per le prossime elezioni del 25 settembre
Raccolgo con attenzione le istanze sollevate dall'Ordine delle Professioni Infermieristiche di Lecco che, attraverso il Presidente Fabio Fedeli, ha rimarcato le enormi carenze di organico degli ospedali pubblici, conseguenti anche dalla scarsa attenzione contrattuale verso una categoria che dovrebbe ricevere un trattamento economico ben diverso. Durante la pandemia molti cittadini hanno avuto modo di apprezzare lo spirito di dedizione del personale sanitario, che merita ogni giorno profonda gratitudine.
Premessa: noi del MoVimento 5 Stelle crediamo nella sanità pubblica, che però deve essere liberata dalle troppe interferenze della politica a cui abbiamo assistito negli anni passati, in particolare per quanto riguarda la nomina dei dirigenti sanitari. Per decenni la “gestione di partito” delle aziende sanitarie locali ha determinato una cattiva erogazione delle prestazioni, che ha portato ad uno squilibrio tra sanità pubblica e sanità privata piuttosto evidente e ha causato la riduzione di alcuni servizi essenziali nell’ambito pubblico. Questo vale anche per gli infermieri, delusi dalle basse remunerazioni offerte dal servizio pubblico: molti, allettati da stipendi migliori garantiti dalle strutture private o dalla vicina Svizzera, se ne sono andati, e sono venuti subito a galla i problemi di carenza del personale nelle strutture pubbliche (con orari di lavoro massacranti) e di mancanza di possibilità di crescita professionale. Tutti i cittadini lombardi – non solo gli infermieri – si sono accorti di queste storture, noi le vogliamo eliminare.
Crediamo che la recente revisione della sanità lombarda, che ha portato all'introduzione delle Case di Comunità, non sia una un intervento sufficiente a eliminare i problemi che tutti conosciamo, a partire dai tempi di attesa elevati per l’erogazione di una prestazione, che spingono a rivolgersi al privato. Occorre rilanciare un modello di assistenza sanitaria, sociosanitaria e socioassistenziale prevalentemente pubblico. E per riuscirci è fondamentale valorizzare le figure che costituiscono l'asse portante dell'intero sistema ospedaliero: i medici e gli infermieri. Dunque servono stipendi dignitosi e adeguati al ruolo ricoperto, incentivi a crescere professionalmente e una definizione degli orari di lavoro che escluda turni massacranti perché, com'è noto, chi lavora in un ambiente sereno lavora meglio .
Per fare ciò riteniamo indispensabile riformare il Titolo V della Costituzione, per riportare la salute alla gestione diretta dello Stato, così da azzerare le attuali disfunzioni dei 20 sistemi regionali, che sono fortemente emerse durante la pandemia.
Giovanni Galimberti
Candidato alla Camera dei Deputati
MoVimento 5 Stelle