Lettera aperta ai lecchesi

Gattinoni: "I più colpiti da questa pandemia sono i giovani"

"Quei nostri ragazzi, che spesso sono asintomatici e che non potranno (ancora) essere vaccinati, sono stati i primi a pagare il conto con la chiusura di scuole, palestre, ritrovi. Per questo occorre ora dare loro fiducia con buone notizie e, soprattutto, buoni progetti"

Gattinoni: "I più colpiti da questa pandemia sono i giovani"
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Nella settimana che è stata caratterizzata da una parte dalle polemiche sulla errata  zona rossa, con tutte le conseguenze economiche che sono ricadute sulle spalle dei commercianti e dall'altra dalla ripresa dell'attività didattica in presenza, il pensiero del sindaco di Lecco Mauro Gattinoni, espresso nella consueta lettera aperta ai lecchesi, si è rivolto in particolare ai giovani "la categoria più colpita da questa pandemia".

Gattinoni: "I più colpiti da questa pandemia sono i giovani"

Cari lecchesi,

credo sia quella dei giovani la categoria più colpita da questa pandemia. Pur consapevole dei danni economici che il Covid ha generato in parecchi ambiti commerciali, d'impresa e di lavoro, dobbiamo concentraci sullo stato d’animo dei nostri giovani dopo un anno di reclusione forzata con la scuola a distanza, senza poter incontrare gli amici, senza poter praticare sport o hobby capaci di stimolare il talento e le capacità migliori, relegati a quel rettangolo alienante dello smartphone o del computer.

 

Quei nostri ragazzi, che spesso sono asintomatici e che non potranno (ancora) essere vaccinati, sono stati i primi a pagare il conto con la chiusura di scuole, palestre, ritrovi. Per questo occorre ora dare loro fiducia con buone notizie e, soprattutto, buoni progetti.

 

Partiamo dalla prima: il ritorno in aula, lunedì, degli studenti delle scuole superiori. Dopo tanti mesi in DAD, il passaggio a zona arancione ha permesso di attuare quel piano di rientro in sicurezza al 50% costruito pazientemente con Prefettura, Provincia, rappresentanti degli Istituti e dei trasporti. Una boccata di ossigeno in questa semi-normalità. E diciamolo sinceramente: quanto ci sono mancati quei “serpentoni” colorati di ragazzi tra la stazione e le scuole? Certo, oggi sono tutti quanti imbavagliati, distanziati e osservati da vigili-polizia-protezione civile ma rivederli nelle nostre strade e, soprattutto, a scuola... apre il cuore!

 

Ma attenzione: il Covid ha lasciato su alcuni di loro delle cicatrici profonde dovute a difficoltà relazionali o familiari. Per loro, il Comune di Lecco dispone di due servizi di supporto psicologico: lo sportello #QuindiciVentiquattro, tenuto da un’equipe di psicologi dell’Ospedale, promuove l’ascolto per i ragazzi dai 15 ai 24 anni mentre un nuovo servizio telefonico è stato attivato dall’Ordine degli Psicologi della Lombardia, ASST Lecco e CREA onlus. In questo secondo caso il focus è su situazioni di emergenza, crisi acuta ma soprattutto di risoluzione dei conflitti con i genitori.

 

Pur in questo momento “sospeso”, dove tutto è sembrato fermo e immutabile, devono comunque maturare progetti di vita e scelte per il proprio futuro universitario o lavorativo. Ecco, quindi, il ruolo del servizio gratuito Informagiovani per le attività di orientamento e quelle dedicate a formazione, tempo libero e volontariato.

 

Ora, scommettendo in una progressiva uscita dalle restrizioni, occorre che tutta la città si riconcentri su ragazzi e giovani: il Comune, le parrocchie, le associazioni sportive e culturali, le imprese e i professionisti. Già oggi stiamo progettando azioni per accompagnare chi fa fatica a trovare la sua strada nello studio o nel mondo lavorativo e per chi vuole esprimere al meglio il proprio potenziale. Dobbiamo offrire possibilità vere in un tempo che, piuttosto che ridursi all’attesa, vorrà essere l’occasione giusta per mettersi in gioco!

 

A presto,

Mauro

 

 

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