Ex Venerota: la rigenerazione urbana fa emergere "mal di pancia" in maggioranza
Tensione evidente ieri sera in aula

Ex Venerota: la rigenerazione urbana fa emergere "maldipancia" in maggioranza. Clara Fusi, consigliera del Pd di Lecco, si è smarcata dalla sua maggioranza. Di nuovo. Era già successo lo scorso aprile, con un exploit di perplessità e deplorazione in occasione del Bilancio di previsione al voto dell’assise cittadina. «Non mi convince. Troppi tagli» il giudizio dell’ex assessore alla scuola (nella precedente Giunta Brivio) che aveva rubato la scena alle opposizioni. Non solo. Al momento dell’alzata di mano Fusi aveva pur elargito la sua approvazione, ma con questa nota al curaro: «Concedo alla Giunta Gattinoni un secondo anno di apprendistato, ma poi basta». Non meno esplosivo il «mal di pancia» esternato nella serata di ieri, lunedì 25 luglio 222 durante il Consiglio Comunale. Anche stavolta su un punto all’ordine del giorno importante, anzi emblematico, per l’Amministrazione Gattinoni: il primo intervento di rigenerazione urbana attuato a Lecco nel quadro della nuova normativa urbanistica (nazionale e regionale) che lo stesso Consiglio ha approvato all’unanimità lo scorso dicembre. Il permesso di costruire convenzionato riguarda l’edificio ex Venerota all’angolo tra via Tubi e Cantarelli, dismesso da quando (due decenni orsono) l’omonima storica ferramenta si è spostata in via Tagliamento.
Ex Venerota: la rigenerazione urbana fa emergere "mal di pancia" in maggioranza
L’assessore Giuseppe Rusconi ha rielencato i termini già illustrati in commissione: si tratta di un intervento di demolizione e ricostruzione, con passaggio da destinazione commerciale a residenziale; essendo inserito in un «ambito di rigenerazione», ha diritto agli incentivi previsti dalla legge, ovvero un incremento del 20% della volumetria, al quale si aggiunge un ulteriore 5% in virtù della progettata riqualificazione energetica. Il nuovo stabile potrà elevarsi da 17 a 19,15 metri, seppure nel rispetto delle distanze preesistenti. C’è una ulteriore deroga beneficiata grazie alla rigenerazione: il progetto potrà stravolgere l’attuale morfologia dell’edificato. «Se adesso è quadrato potrà anche essere rifatto tondo» ha spiegato in soldoni Rusconi.
Fatto è che al Comune è pervenuta una lettera dell’avvocato che assiste il limitrofo condominio Delle Rose e altri privati del vicinato, con varie annotazioni di carattere giuridico «alle quali ha già risposto il nostro ufficio tecnico, d’accordo con l’ufficio legale» ha rassicurato Rusconi. E poteva finire lì se non fosse che il carteggio è stato girato ai consiglieri in zona Cesarini. poco prima dell’inizio della seduta consigliare di lunedì.
La richiesta di rinvio del punto
«Chiedo di rinviare il punto. I documenti sono arrivati a meno di mezz’ora dal Consiglio e non c’è stata occasione di confrontarci nel merito né di poterci fare un’idea critica» l’istanza di Clara Fusi che ha spiazzato la maggioranza. Il compagno di banco dem Vittorio Campione ha provato a cassarla: «Questi documenti non spostano a mio giudizio nulla. Non c’è la necessità di discutere oltre nel merito di quesiti ai quali i tecnici hanno già risposto». L’effetto è stato che a Fusi si sono aggregati altri due dem: Giovanni Tagliaferri e il capogruppo Antonio Pattarini. Messa ai voti, è finita con un testa a testa: 13 favorevoli e 14 contrari (grazie al sindaco Mauro Gattinoni) al rinvio della discussione.

Ovviamente le opposizione hanno sparso il sale a piene mani, sottolineando che non è il massimo partire «con il piede sinistro», ovvero «far passare con tre voti alla chetichella» un provvedimento che può cambiare il volto a Lecco più di quanto non è riuscito a fare il vigente Pgt . Non da meno Pattarini, che ha chiarito la propria posizione premettendo di sentirsi quasi frustrato per il Pgt vigente (ch’egli aveva votato), rimasto al palo con i suoi 16 ambiti di trasformazione. «Con la rigenerazione si fa quello che in tanti anni il Pgt non è riuscito a fare» aveva detto poco prima Campione. «Sono assolutamente d’accordo - ha detto Pattarini - A dicembre 2021 ho convintamente votato a favore della rigenerazione, sapendo che tutti gli interventi dovranno comunque passare in Consiglio. Potremmo partire con il piede giusto, per compensare il disagio per un Pgt che non siamo riusciti a realizzare. Abbiamo chiesto il rinvio per essere consapevoli che schiacciamo il verde perché si è preso atto di tutto. Sono convinto e voterò a favore. Ma gradirei essere un po' di più considerato come consigliere».
Il voto finale a favore
Anche Tagliaferri alla fine ha alzato la mano a favore. A chiosa le parole di Fusi: «Penso che la correttezza e la responsabilità di un consigliere comunale stiano nel votare in maniera consapevole e informata. La mia richiesta di rinvio era lecita e rispettosa del mandato che i cittadini ci hanno assegnato. Ma visto che il mio gruppo ha deciso di votare a favore, anche io voterò a favore. Lo faccio per il gruppo e solo per questa volta».
Claudia Corbetta