Verso il voto

Elezioni regionali: ecco come si vota, niente ballottaggio e premio di maggioranza

Il presidente della Regione e il Consiglio regionale vengono in un’unica tornata elettorale, a suffragio diretto

Elezioni regionali: ecco come si vota, niente ballottaggio e premio di maggioranza
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Domenica 12 e lunedì 13 febbraio 2023 si terranno in Lombardia le elezioni regionali, con le quali i cittadini iscritti nelle liste elettorali dei comuni della Lombardia eleggeranno il nuovo Consiglio regionale e il Presidente della Regione.

A  contendersi la presidenza saranno il Governatore uscente Attilio Fontana per il  centrodestra, Pierfrancesco Majorino per il centrosinistra, Letizia Moratti, per il terzo polo, e  Mara Ghidorzi per Unione popolare.

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Elezioni regionali: ecco come si vota

I seggi elettorali saranno aperti domenica 12 febbraio dalle ore 7.00 alle ore 23.00 e lunedì 13 febbraio 2023 dalle ore 7.00 alle ore 15.00. Le norme per l’elezione del Consiglio regionale e del Presidente della Regione sono contenute nella Legge Regionale 31 ottobre 2012, n.17.

Il presidente della Regione e il Consiglio regionale vengono in un’unica tornata elettorale, a suffragio diretto. Il voto è espresso su una sola scheda, dove sono riportate le liste provinciali e le coalizioni regionali delle candidate e dei candidati a consiglieri, collegate alla propria o al proprio candidato presidente.

Niente ballottaggio e premio di maggioranza

Non esiste ballottaggio: diventerà presidente il candidato  avrà ottenuto il maggior numero di voti validi. I membri del Consiglio regionale sono eletti con criterio proporzionale, sulla base di liste circoscrizionali concorrenti, con l’applicazione di un premio di maggioranza.

I gruppi di liste provinciali che indicano la stessa o lo stesso candidato presidente sono riunite in una coalizione di liste e il candidato presidente a esse collegato è a capo della coalizione. Le liste collegate alla persona eletta a presidente ottengono almeno il 55% dei seggi, assegnati al Consiglio, se questa ha ottenuto il 40% delle preferenze e almeno il 60% se invece è riuscita a superare il 40%. Il limite è fissato al 70% dei seggi dell’intero Consiglio.

Nelle liste plurinominali è prevista l’alternanza di genere, con la possibilità di esprimere fino a due preferenze, scegliendo tra un candidato e una candidata che appartengano alla stessa lista e scrivendo i loro cognomi sulla scheda elettorale. Nel caso si indichino due uomini o due donne, la seconda preferenza verrà annullata.

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