Elezioni Provinciali a Lecco: il Movimento Cinque Stelle non voterà

Per i pentastellati la prossima chiamata alle urne sarà "il festival delle correnti e degli accordi nei partiti".

Elezioni Provinciali a Lecco: il Movimento Cinque Stelle non voterà
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Elezioni Provinciali a Lecco: il Movimento Cinque Stelle non voterà. Ad ufficializzare la posizione dei pentastellati, attraverso un post in rete, è stato il consigliere comunale lecchese Massimo Riva.

Ancora polemiche sulle Elezioni Provinciali a Lecco

La decisione non riguarda solo Lecco, ma è una linea di condotta  generale del Movimento che definisce la prossima chiamata alle urne, "il festival delle correnti e degli accordi nei partiti". Una accusa, almeno per quanto riguarda il Lecchese, mossa anche dalla sinistra con particolare riferimento alla candidatura super partes del sindaco di Nibionno Claudio Usuelli, vissuta come una  sorta di "inciucio".

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La posizione  ufficiale del Movimento Cinque Stelle

Ecco la posizione ufficiale dei pentastellti:

"La legge Delrio del 2014, ha trasformato le Province in enti di secondo livello togliendogli la rappresentatività diretta. Questi organi politici adesso saranno composti da sindaci e consiglieri comunali che si eleggono tra loro. Le prossime elezioni provinciali si svolgeranno senza alcuna consultazione popolare, sarà il festival delle correnti e degli accordi nei partiti, tra i partiti. Il MoVimento 5 Stelle, coerentemente con quanto ha sempre sostenuto, non parteciperà a queste elezioni.

La riforma non solo ha generato caos rispetto alle competenze, lasciando alle Province quelle relative a scuole, trasporti, ambiente e territorio e demandando alle Regioni di procedere ad un riordino delle funzioni, ma ha ridotto ancora di più la sovranità popolare.

Il MoVimento 5 stelle ha sempre lottato per affermare il principio che siano sempre i cittadini ad eleggere i propri organi legislativi e amministrativi e si è sempre caratterizzato per essere “altro” rispetto ai partiti tradizionali rifiutando accordi e compromessi, candidature in cambio di voti, portando avanti con coerenza il programma elettorale per il quale gli elettori lo hanno votato.

Con un voto in rete si decise di prendere parte esclusivamente alle elezioni costituenti le 14 città metropolitane dove i sindaci delle maggiori città sono chiamati per statuto ad essere anche sindaci di questo ente. Per le città metropolitane si seguiranno le regole già stabilite in precedenza".

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