Elezioni politiche 2018, Riva (M5S): «Noi non più movimento di protesta, ma di proposta»

«Ora abbiamo tutti i numeri per aspirare al governo del Paese».

Elezioni politiche 2018, Riva (M5S): «Noi non più movimento di protesta, ma di proposta»
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Elezioni politiche 2018, la soddisfazione di Massimo Riva (M5S).

«Risultato migliore del 2013»

Dalla voce di Massimo Riva non si direbbe che ha passato la notte attaccato al telefono, a coordinare la squadra di rappresentanti di lista del Movimento 5 Stelle ai seggi. «Siamo soddisfatti, anche perché abbiamo ottenuto un risultato migliore del 2013. Sicuramente è un premio ad un movimento che ormai non è più di protesta ma anche di proposta. Ora abbiamo tutti i numeri per aspirare al governo del Paese, siamo la prima forza politica quindi avremo un ruolo determinante».

«Mandato esplorativo a Di Maio»

Il consigliere comunale pentastellato lecchese legge con enorme contentezza i dati che arrivano dallo spoglio elettorale, che vedono il Movimento 5 Stelle aver ottenuto più del 32 percento delle preferenze. «Ora mi auguro che Mattarella dia mandato esplorativo a Di Maio, che a sua volta avvii un confronto franco su vari temi alla luce del sole. Se si trovano le convergenze noi non ci tiriamo indietro. Auspico che non si parta da ruoli e incarichi, bensì dai contenuti». Ad esempio? «Il superamento della Legge Fornero, che di sicuro può trovare convergenze con altri partiti. O ancora le varie forme di welfare sociale per una nazione ad oggi sprovvista di paracaduti in caso di disoccupazione. Poi le nostre proposte in tema di smart nation, energie, e ancora facilitazioni burocratiche...». Bastano questi temi per creare le basi di un governo? «Non penso siano questioni secondarie in un paese che conta 10 milioni di poveri».

«Dinamiche e velocità diverse da nord e sud»

Al collegio uninominale di Lecco il Movimento 5 Stelle ha ottenuto poco più 25mila voti con Costantino Anghileri. «Sono numeri buoni, in una provincia dove sappiamo di non essere forti come al sud. Ma tantissime dinamiche di questo paese sono state vissute con velocità diverse da nord e sud, e tutti i procedimenti cruciali sono partiti dal meridione per poi risalire. Un po' come nella Seconda Guerra Mondiale, con la liberazione che dalla Sicilia risalì fino al nord».

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