Elettrificazione della Lecco-Como: servono ancora 160 milioni di euro
Fragomeli: "In sostanza, gli 80 milioni già stanziati servono per i lavori sul tratto Como-Molteno. Ma ne servono altrettanti per il nostro tratto, cioè Molteno-Lecco, tutto da finanziare"
Per completare l’elettrificazione totale della Lecco-Como e del Besanino mancano ancora 160 milioni. E per il ponte di Paderno d’Adda potrebbe essere sul piatto la proposta di un’opera unica, ferroviaria e viabilistica. Intanto Rfi si è impegnata a occuparsi del restyling della stazione di Lecco, soprattutto per quanto riguarda le coperture e le pensiline sulle banchine, venendo incontro alle richieste dei pendolari.
Elettrificazione della Lecco-como: servono ancora 160 milioni di euro
Per Gian Mario Fragomeli, consigliere regionale del Pd, è questa la sintesi dell’audizione tenutasi nella mattinata di ieri, giovedì 25 febbraio2024, in V Commissione Infrastrutture e mobilità, con i dirigenti di Rete ferroviaria italiana per un aggiornamento sugli interventi sulle linee ferroviarie regionali, in particolare sull’utilizzo dei fondi Pnrr e sullo stato dell’arte dei lavori del ponte San Michele di Paderno d’Adda.
“A Rfi ho posto tre questioni e dalle risposte ricevute ho appreso diverse e importanti novità. Intanto, ho scoperto oggi che gli aumenti dei costi delle materie prime, pari al 42 per cento, hanno fatto lievitare il finanziamento dell’elettrificazione della Como-Lecco di 80 milioni di euro. In sostanza, gli 80 milioni già stanziati servono per i lavori sul tratto Como-Molteno. Ma ne servono altrettanti per il nostro tratto, cioè Molteno-Lecco, tutto da finanziare. Inoltre, finalmente sappiamo che per finanziare il tratto da Molteno a Monza servono altri 80 milioni. Insomma, oggi abbiamo fatto chiarezza sulle linee che vanno da Lecco verso Como e verso Milano, ma, in sostanza, è emerso che per elettrificare tutto vanno trovati ancora 160 milioni di euro”, spiega Fragomeli.
Per quanto riguarda invece Paderno d’Adda, il consigliere Pd fa sapere che “lunedì 29 gennaio si terrà un tavolo tecnico a cui parteciperanno tutti i soggetti istituzionali interessati per valutare due possibilità: il ponte unico ferroviario e viabilistico che attraversa l’Adda; due ponti distinti a nord o a sud dell’attuale struttura. In quell’occasione si chiarirà la progettualità migliore, ma mi pare di aver colto che l’opzione in gioco è quella del ponte unico che, come mi è stato chiarito, avrebbe un doppio binario e due corsie, una per ogni senso di marcia. In aggiunta, vi è l’ipotesi che, grazie al ponte nuovo, questa tratta possa assumere una rilevante importanza anche per le merci. Se così fosse, il territorio potrebbe chiedere più opere compensative connesse alla viabilità. In questo senso, ho chiesto a Rfi di prendere maggiori impegni verso questo potenziamento”, aggiunge Fragomeli.
Infine, l’aspetto che interessa più i cittadini pendolari: “Avendo sentito che si occupano di potenziare anche le stazioni, ho fatto subito presente che quella di Lecco è ben poco qualificata dal punto di vista delle infrastrutture a riparo dei viaggiatori, costretti a stare sotto l’acqua o ad aspettare i treni nel sottopasso. Ho chiesto perciò un impegno per migliorare la qualità della sosta in stazione e possibilmente un intero restyling. I dirigenti hanno accolto la mia istanza e credo che se ne faranno carico in modo serio”, conclude Fragomeli.