Nuove restrizioni

E' ufficiale: da lunedì 1 marzo Lombardia in zona arancione

Lo ha comunicato il Governatore Attilio Fontana

E' ufficiale: da lunedì 1 marzo Lombardia in zona arancione
Pubblicato:
Aggiornato:

Nella settimana che ha visto l'istituzione della zona arancione rinforzata a Brescia m in 8 Comuni bergamaschi e in uno cremonese dati lo facevano presagire, con una situazione in peggioramento in buona parte delle province lombarde, quella di Lecco compresa. E l'ufficialità è arrivata nella serata di oggi, venerdì 26 febbraio 2021, con le parole del Governatore della Regione Attilio Fontana: "Da lunedì Lombardia in zona arancione".

LEGGI ANCHE La differenza fra zona arancione, arancione scuro e rinforzata (o rafforzata)

E' ufficiale: da lunedì Lombardia in zona arancione

“Mi ha appena chiamato il ministro della Salute, Roberto Speranza, per comunicare che da lunedì prossimo, 1 marzo, la Lombardia sarà in fascia arancione. Prendiamo atto della decisione, ma è arrivato il momento che i tecnici e gli scienziati studino e poi ci dicano in modo chiaro e definito come superare questo stillicidio settimanale attraverso regole stabili e sicure. Le informazioni scientifiche ormai ci sono. I cittadini e le imprese devono essere garantiti nella vita quotidiana con un orizzonte più lungo della verifica settimanale. Hanno necessità di programmare e avere maggiori certezze. Il nuovo Governo può dare un importante segnale di discontinuità su questo tema e - sono certo - avrà al suo fianco le regioni” ha sottolineato Fontana.

Necessità di trovare un equilibrio tra sicurezza sanitaria e sistema economico

“Ogni settimana, da mesi – aggiunge il governatore - il venerdì, tutte le regioni e i cittadini del nostro Paese attendono il responso e l’Ordinanza del ministero della salute, in un inevitabile quadro di oscillazioni di aperture e chiusure per le attività non solo economiche”.

“Sono mesi che nell’ interlocuzione con il Governo – conclude Fontana - insisto su un punto: sappiamo molto bene quali sono i comportamenti non pericolosi e quelli compatibili con le diverse attività sociali ed economiche, a patto di seguire le regole che tutti ci siamo dati. Auspico quindi che si lavori su questo trovando un equilibro tra la necessità di garantire da un lato la sicurezza sanitaria e, dall’altro, la tenuta del sistema economico”.

 

Seguici sui nostri canali